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Visualizzazione dei post da 2017

L'ENNESIMA GARA

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Quando spunta il profilo della Murgia davanti ai miei occhi il termometro sul cruscotto della macchina segna 4°, fuori è ancora buio. La temperatura alla partenza è ancora più bassa, il cielo inizia a prendere colore, poco prima della partenza si spegne l'illuminazione pubblica, e la luce dorata intorno alla campana della chiesa inghiottita dall'ombra metallica, inizio a salire tagliando il gelo del lungo rettilineo iniziale, i colpi sordi dei cacciatori echeggiano in un silenzio più intenso del solito. Non incontrerò nessuno, solo il sole in cima a Pilano a metà tra la linea possente del muro a secco e le fronde scure ed irregolari che separano il bosco dal cielo. Prima dell'incrocio ho un problema al cambio che non riesco a sistemare, sembra scorrere a fatica, decido però di andare avanti, ho nel mirino ancora una volta i tornanti dello zoo. Lungo la strada per Martina Franca non ho più modo di scrutare il cielo, perché il fondo stradale inizia ad essere in molti trat

ICH RADFAHRER VOM BAHNHOF ZOO FASANO

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Ogni tanto devi ricordare il passato, per evitare che le scimmie risalgano sulle spalle per divorarti il cervello. Questa domenica avevo intenzione di partire da casa ed arrivare a Laureto, scendere verso Fasano per poi risalire dai tornanti dello Zoo, ma le previsioni meteo lentamente hanno preso la via del pessimismo e quando la domenica mattina scruto il cielo, anche se ancora buio, devo modificare il mio piano per poter tirar su qualche km diminuendo sensibilmente la mia aspettativa di pedalata. E' tutto pronto così decido di spostarmi con la macchina verso Martina, porto con me anche un cambio asciutto perché oggi, la pioggia è data per certa! Mentre guido ascolto un cd che mi sono portato da casa e non ho ancora deciso da dove partire. La luce inizia a delineare meglio il cielo lasciando intravedere qualche temporaneo spiraglio. San Simone sembra la scelta più onesta, per evitare di passare, inutilmente, troppo tempo in auto. In poco tempo sono sulla salita di Pilano, qu

SCISSOR SISTER

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Brucio i chilometri alle mie spalle, ma non lancio segnali di fumo, un Black Submarine 20 mila leghe sotto il mare a combattere contro le meduse e le Oloturie giganti a resistere alla pressione in apnea perenne. Sto ancora scattando qualche foto prima della partenza quando passano dei ciclisti, poi un'altro paio, e poi infine altri tre, uno dei quali " Allora il caffè lo prendiamo sopra ... E c'è cumand idd?? " In forte contrasto con chi evidentemente aveva deciso per tutti, anche per lui! Inizio la mia pedalata e vedo la coda di questo gruppetto che gira per Pilano ... Il programma era salire per Spaccamonti, ma qui comando io! Vento di taglio e il disaccordo tra questi "amici" della domenica si manifesta nel campione lontano e i restanti sparpagliati lungo la strada che ancora è in piano. Sono fresco, e con i muscoli freddi, prendo un ritmo e non forzo. Inizio a recuperare la coda, 3, 4 gli passo ... Nessuno ti saluta ... Sono quelli che quando gli in

SIGNORI SI NASCE

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Le cose semplici non mi sono mai piaciute e neanche gli schemi classici ... Per questo evito i gruppi, i treni, gli appuntamenti e l'aspettare chi non si sveglia, poi rimani dietro e nessuno ti può aspettare ... Per questo evito il testosterone degli invasati e i consigli di chi soppesa con lo sguardo il tuo telaio e che quando rimane indietro,  ma tu hai il 52x36, ma io sto facendo scarico ! Per questo ho iniziato a seguire le sirene in sella ad una bicicletta, faticando anche ai primi appuntamenti ... Timido ed impacciato, con un vestito ingessato e senza fiori nell'occhiello. Certo in un momento differente avrei colto la palla al balzo per starvi dietro e darvi contro, Take the power back creato al volo un'uscita con un significato inverso da raccontare in versi. Ma la strada era già sotto le ruote pronta per essere consumata ancora una volta, un pasto frugale e povero, genuino e ricco di storia, non un piatto gourmet in cui ci butti spice per dargli quel retrogusto

L' ALBA DEI MORTI VIVENTI

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119 - Una storia si può anche raccontare al contrario ... Primo Novembre è passato quasi un mese, guardo la ruota posteriore sgonfiarsi lentamente, sorseggiando la mia prima birra antimeridiana. E' stata una gran bella pedalata! Sto pedalando su via Brigantini, sono a qualche centinaio di metri da Lido Bruno e sento lo sbuffo dell'aria che esce dalla ruota, per fortuna sono vicinissimo a casa, perché proprio non mi va di cambiare la camera d'aria proprio ora. 108 - Sul dosso di Porto Pirrone forzo l'andatura, da lontano avevo puntato una podista e mi sono prefissato che sarebbe stato forte raggiungerla e superarla prima della fine dello strappetto, ci riesco ma per poco! E' da Torre Sgarrata, dove ho preso l'ultimo gel che mi restava da questa estate, che pedalo con le gambe più doloranti del solito, il vento che si oppone e il traffico di una soleggiata giornata di festa in pieno orario di aperitivo.  84 - Quando mi lascio alle spalle la tenuta d

THIS TIME

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Ho aspettato più di sei giorni per risalire ancora verso Martina e questa volta prendermi tutto il tempo per passare lento attraverso i colori caldi dell'autunno, floziage ... Sulla salita di Pilano metto più volte il piede a terra per fare delle fotografie, e quando un gruppetto di ciclisti mi sorprende immobile sul ciglio mi chiede se va tutto bene?? Gli rispondo di si con un sorriso. Quando ricomincio a pedalare lo faccio con più grinta e quello in mountain bike lo riprendo prima dello scollinamento. Prima di arrivare a Martina ancora tante soste lungo la strada, attraverso un affollatissimo centro fino ad arrivare al mio appuntamento per la colazione, anche questa in stand by da una settimana. Mi muovo in punta di piedi come un datato Baryshnikov sui lastroni, ma la mia bicicletta non è una sbarra e non ho uno specchio in cui riflettermi. Dopo la prima goffa scivolata, salgo di nuovo in sella fino al Tripoli. Anche se non sono da solo, prendo la mia solita consumazione, ca

RIDEFOLIAGE

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Il senso di questa pedalata era un'altra, il percorso, in parte doveva essere un'altro, arrivare a Martina Franca, scendere dalla bicicletta e sedersi ad un tavolino per leggersi negli occhi le parole confuse dentro le didascalie ... Invece mi ritrovo a pedalare senza sosta, a spingere, perché le gambe stanno bene, a non fermarmi mai, solo per il caffè in cima alla Madonna della fontana, arrivare a Martina prima del previsto ma continuare ad andare, perché la matematica non è un'opinione ed è sempre meglio avere il resto, rubare qualche foto ma sempre in movimento. Ci sono pochissime persone per le quali posso chiudere il copione di una sceneggiatura già scritta, e con le quali posso fare tutto quello che non mi piace fare in bicicletta: Peppe è una di queste persone! E non scriverò nient'altro su questi 105 km nient'altro oltre al fatto che Peppe è tornato a battere la strada! Frequentarsi quotidianamente non serve a far grande un'amicizia, bastano pochi

+ IL GIRO DELLE SETTE CHIESE - LA SANTIFICAZIONE +

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Si parte poco dopo le 08:00 del mattino dalla chiesa di San Donato, Io, Andrea, Luis un suo amico, Vincenzo un altro tipo ed Ezio (unico presente anche al Primo Giro ). La giornata è meravigliosa, sole poco vento e una temperatura gradevole fin dalle prime pedalate. Ci dirigiamo verso Faggiano per poi iniziare l'ascesa di Roccaforzata. Lungo la salita gioco un po' come fa il gatto con il topo con questo tipo, ma è troppo facile, poi vado al tornante per fare qualche foto. Arriviamo in ordine sparso sulla Rocca e poi guido il gruppo alla prima chiesa San Nicola  di epoca sconosciuta, i documenti ufficiali la citano dal 1578, in occasione della visita di Monsignor Brancaccio  (fonte Comune di Roccaforzata). Un rapido spostamento ci porta giù verso il Santuario della Madonna della Camera Il Santuario è situato a circa 1.5 km a sud dell'abitato, là dove sorgeva l'antico villaggio di Mennano. Pur ricadendo nel territorio del vicino comune di Roccaforzata, ove la madonna

BREAK IN A DAYS

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Cinque anni e quindici giorni ... Ho deciso di andare indietro nel tempo, "analizzare" quello che è stato, forse cambiare qualcosa e tornare nel futuro per vedere se davvero gli eventi cancellano le immagini sulle foto, come i ricordi nella mente! Parto prestissimo, ancora più presto rispetto le mie abitudini, il cielo si illumina timidamente, ma la coltre nuvolosa tinteggiata di umido non lascia traspirare niente, il vento è forte e confido nelle previsioni. Non farò la strada di 5 anni fa, ma un itinerario più lineare. Cerco sempre la solitudine nei miei percorsi ma spesso quella sensazione mi incute timore e negli spazi più aperti ho quasi paura di rimanere soffocato dalla mia silenziosa presenza. Cerco di non pensarci proiettandomi più avanti lungo la strada, scolpendomi nella mente le sensazioni, gli attimi fondamentali gli scorci più importanti. La festa ha i colori di un grappolo di palloncini trascinati da chi sa dove e non posso non giocarci trascinandoli per