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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

2.00

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E' dallo scorso anno che penso, concretamente, di chiudere per la prima volta un giro di 200 km e nella mia organizzazione l'avevo messo in calendario a Marzo. Dal faro di San Vito a quello di Gallipoli in linea "retta" lungo la litoranea salentina andata e ritorno. Poi una domenica sono andato a fare la Deejay Ten a Bari facendo saltare tutto. 22 Aprile - Quando butto lo sguardo fuori dalla finestra il cielo non è limpido come me lo aspettavo, nuvole grigie e foschia nascondono gli ultimi scintilli delle stelle, l'umore si abbassa di colpo penso che il momento giusto non è ancora arrivato, e sono talmente convinto di questa cosa che lascio parte delle scorte alimentari preparate con cura la sera prima e quando inizio a pedalare salto il passaggio dal faro di San Vito che ancora fa ruotare il suo prospettico fascio di luce, prendo la strada per la litoranea pensando comunque ad una normalissima, lunga, pedalata domenicale. Quando mi fermo a Campomarino per i

COASTOCOASTOCOAST 2018 PILONE

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ANDATA SENZA PAURA E SENZA DELIRIO Spesso le uscite migliori sono quelle che non programmi, quando sabato mattina, qualche minuto alle sette, inizio a pedalare ancora non so dove andare. Soffia un po' di vento ma la giornata è bella ed ho tutte le strade aperte. Scarto subito la litoranea e con un vento quasi sempre contrario inizio a puntare verso Grottaglie poi si decide, ho viveri e soldi a sufficienza. Prima di lasciare Grottaglie mando a cagare un coglione che mi passa a pochi centimetri con la macchina distratto dall'ultimo post di queddà zoccl da mams sus a fasebuck . Il Coglione si ferma pure, e scende dalla macchina ancora con il telefono in mano, fattela in mano, lo rimando a cagare più da vicino e mi chiede scusa ma con un sorriso da cappella in orizzontale. Salgo su per la Specchia, dove il vento soffia più forte, caffè, fontanella, le gambe stanno bene e allora decido di arrivare a Ceglie Messapica senza inoltrarmi nel centro storico, una volta tanto solo di p

L'INVASO

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Grazie alle donne ho iniziato la mia seconda e più impegnativa fase ciclistica passando dalla MTB alla strada. Con le donne, scusate ... Con le ragazze, oggi sono tornato a pedalare in compagnia dopo tantissimo tempo. Un giro pensato per le GirlPower capitanate da Lalla, che oggi ha seguito parte del suo gruppo con l'Ammiraglia, che al sig. Marangiolo gli sarebbe venuto l'occhio lucido e con il supporto sempre importantissimo di Mastro Ciccio ... Loro due hanno il potere di farmi mettere da parte la mia proverbiale fuga in solitaria riuscendo a coinvolgere nel giro oltre a Teresa Serena e Anna (a pedalare per le GirlPower) anche Francesco e ancora caldi da una quattro giorni di pedalate sul Gargano Andrea e Martina. Un giro relativamente facile da Taranto lungo lo stradone dell'Auchan fino a Faggiano, un brevissimo tratto di pavè (per ricordare la Classica Monumento che si corre proprio oggi) e poi la salita fino a Roccaforzata. Pausa al bar della piazza per poi ripa

I O D I O

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Sono giorni in cui la Pace deve avere il sopravvento su tutto ... Per me non è così, non è mai così, specialmente quando la Pace sembra una cosa dovuta per partito preso. Pedalo sotto vento, un tiepido sole laterale, il cielo che si dipana sopra la mia testa, il mare che invade la spiaggia o si alza con un boato sordo che viene amplificato dalle canne naturali di un maestoso organo roccioso, le ruote che non si fermano e quello che realmente conta è essere in Pace con me stesso, almeno fino a quando sono in bicicletta. Chiudo il mio libro nero, lo lascio sull'asfalto sperando che il vento agiti le sue pagine e spinga via i nomi scritti con l'inchiostro sbavato. Non ho il tempo per chiudere 100 km ma ho le gambe per raggiungere un paio di ciclisti che scorgo in lontananza prima che spariscano dietro la curva dopo Fata Morgana, ho la testa per stabilire il punto di ricongiungimento, con il primo ... Poi con il secondo ... Poi non mi fermo vado avanti, più cauto per oltrepassa