FESTIVE500 IL DIARIO

E' una mia abitudine uscire in bicicletta molto presto, passando da un'atmosfera calda e silenziosa alla fredda e scura mattina dietro la porta.
Quando inizio a pedalare sull'asfalto una strana sensazione mi pervade, come un'estasi dinamica che sale dalla punta dei piedi fino alla testa, un brivido ... Anche quest'anno sto iniziando il mio festive500.
Pedalare è come una liberazione e farlo tra Natale e San Silvestro è il miglior regalo che si possa desiderare.
Un regalo che scarto piano, giorno dopo giorno senza pianificare nessun percorso, andando incontro alla strada che resta li distesa davanti alle mie ruote pronta per farsi attraversare.
Contrariamente agli altri anni non mi sono impegnato nell'aggiornare quotidianamente il blog, nel pubblicare troppe foto ... ho pedalato e assaporato ogni chilometro fino alla fine, fino a quello successivo lasciando che ogni emozione diventasse completamente mia.
Per questo motivo ho scelto, come sempre, di pedalare da solo, perché quando sono solo io e la mia bicicletta tutto diventa perfetto, in qualsiasi condizione atmosferica, su qualunque strada.

i dettagli sulle 8 tappe del mio festive500
I primi due giorni ho pedalato lungo la litoranea, guardando sorgere il sole davanti ai miei occhi dietro la macchia mediterranea leggermente mossa dal vento sul crinale di una duna di sabbia o restando a guardare le pietre di una torre sgarrata ancora in piedi che brillano con la prima luce.
La quiete di Dicembre di primo mattino e il privilegio di essere di passaggio in un quadro saturo di colori pastello e svuotato di superflui respiri umani.
Il caffè a Campomarino, il 24 vado avanti fino alla Salina dei Monaci, uno sguardo alla baia e poi ai fenicotteri che si riflettono nello specchio d'acqua per poi tornare indietro in maniera speculare, il 25 invece svolto verso l'interno, attraversando una campagna che sembra a riposo.
Il 26 salgo verso Ceglie Messapica e senza nessuna organizzazione alle spalle, spero di riuscire a vedere gli amici Cenzo e Maria Domenica, per quello che è stato in un recente passato e per quello che sarà il prossimo futuro.
Ma anche loro sono usciti in bicicletta, va bene così, questo fa parte della nostra vita.
Rientro passando da Villa Castelli, facendo attenzione alla strada umida in discesa verso Francavilla Fontana e poi costeggiando la superstrada fino a Grottaglie, non ho appuntamenti importanti e rientro a casa passando prima dal mare.

Ricomincio anche a lavorare, e dal 27 al 30 Dicembre potrò uscire solo nella pausa pranzo.
Il 27 ritorno lungo la litoranea per una cinquantina di chilometri in totale, il 28 partendo direttamente da Taranto, malgrado il tempo non prometta niente di buono, salgo verso Roccaforzata per poi scendere da San Giorgio Jonico. Il cielo è pieno di nuvole grigie e il sole basso filtra a fatica allungando la mia ombra verso la tempesta che mi raggiunge quando sono a pochi chilometri dall'arrivo, vento laterale fortissimo, freddo strisciante gocce d'acqua come colpi di mortaio.
Il 29 ancora in litoranea per il giro più breve e poi rientro a Taranto, evitando la pioggia ma attraversando un pomeriggio freddo.
Il 30 lotto contro il vento intorno a casa arrivando, sfidando un freddo intenso e qualche residuo di pioggia della mattina, nuovamente fino a Saturo per poi rientrare da Talsano.
Oggi non uso il Garmin, che ho dimenticato in ufficio, ma l'app sul telefono che accidentalmente non fermo, così quando scarico l'attività mi ritrovo nel conteggio anche il trasferimento in macchina da casa all'ufficio, mantenendo sempre una media totale plausibile 22.8 km/h ma con una velocità massima di 82 km/h ...
Decido di annullare questa giornata che è stata anche la più faticosa per via del tempo e ripartire da ieri da domani, l'ultimo giorno.
Le previsioni sono favorevoli e quando apro la finestra il cielo è limpido e stellato.
Torno in litoranea e l'oro del sole mi avvolge alla Baia d'Argento. Sono ancora solo e viaggio senza eccessiva foga, il tempo, in ogni senso mi sorride.
A Torre Ovo giro verso l'interno tagliando tra le vigne spoglie da Monacizzo a Lizzano.
Salgo a caso per le rampe di Faggiano e poi nella pineta verso Roccaforzata, un sali e scendi per superare San Giorgio Jonico e poi, lungo una strada messa decisamente male, supero Talsano e Lama arrivo a casa concludendo il mio giro e il mio quarto festive500 consecutivo.

Cinquecento chilometri in otto giorni intensi tra luci colorate, albe affannate, tramonti sognanti, qualche amico che passa a trovarti a casa, incontri casuali, famiglia, carta e fiocchi, incastri e combinazioni che aprono le porte sulla strada ad una lenta progressione a misura d'uomo verso la libertà.

l'alba del primo giorno
litoranea salentina
Torre Colimena
fermata
Buon Natale
Torre Sgarrata
Torre Ovo
chiusa al traffico
la nebbia a San Donato
sulla strada verso Ceglie
dietro casa
autoscatto
Roccaforzata
Saturo
la porticina
San Vito
Baia del Pescatore
e grazie a me ...

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