LEZIONE#01 SAN VITO-JAMAICA A/R
Sabato 03 Settembre ore 14:45 fuori ci sono più di 33° ed è il solito umido che ti si aggrappa addosso.
Dentro tanti pensieri su quella che sembra, secondo me, un inutile sprint per tirare la volata alla causa della bicicletta e allo stesso tempo tagliare per primi il traguardo con le braccia alzate!!
Ma questa cosa, se si conoscono le dinamiche di una corsa in bicicletta è impossibile ... tranne se sei un fuoriclasse, e al momento, nel gruppo, vedo solo cannibali (ndr).
Così mi sono ricordato del perché ho scelto la bicicletta al calcio o al calcetto, i pedali alla manopola dell'accelleratore.
Zaino in spalla parto per una tappa che avevo già fatto, San Vito-Jamaica (via litoranea). Per strada non c'è quasi nessuno, e le gambe vanno, non voglio spezzare il ritmo e non mi fermo mai, bevo dalla camelbag per idratarmi e percorrere poco più di 21 km in meno di un ora.
Dentro tanti pensieri su quella che sembra, secondo me, un inutile sprint per tirare la volata alla causa della bicicletta e allo stesso tempo tagliare per primi il traguardo con le braccia alzate!!
Ma questa cosa, se si conoscono le dinamiche di una corsa in bicicletta è impossibile ... tranne se sei un fuoriclasse, e al momento, nel gruppo, vedo solo cannibali (ndr).
Così mi sono ricordato del perché ho scelto la bicicletta al calcio o al calcetto, i pedali alla manopola dell'accelleratore.
Zaino in spalla parto per una tappa che avevo già fatto, San Vito-Jamaica (via litoranea). Per strada non c'è quasi nessuno, e le gambe vanno, non voglio spezzare il ritmo e non mi fermo mai, bevo dalla camelbag per idratarmi e percorrere poco più di 21 km in meno di un ora.
Il tempo di salutare, qualcuno lo conosco ancora, e decidere di non fare il bagno. Riparto verso San Vito, ma prima rifornimento e doping al Surf Cafè ... mi dispiace, ma vale tutto! Ghiacciolo e Redbull
Il ritorno è decisamente più lento e rilassato, approfitto delle foto per tirare il fiato ed illudermi di riposare ...
Quando arrivo in prossimità del Caribe inizio a sentire degli indolenzimenti ai bicipiti femorali, stringo i denti e cerco di non chiedermi di più.
Al Grand Hotel Gabbiano dal SoSushi esce una figura di luce, un incrocio tra una madonna e un samurai che mi strizza l'occhio e mi costringe a non fermarmi. L'acqua nella camelbag è ancora fresca sorseggio e pedalo.
Passo la Baia del Pescatore, il Valentino, la Baia d'Argento ... e la lenta salita verso Porto Pirrone, ormai sono sulla rotatoria sopra Saturo. Questa è una distanza che ho fatto centinaia di volte, riprendo fiducia e i muscoli sembrano essersi riposati, aumento l'andatura e pedalo verso casa.
Sono ormai alle porte di casa ... la terra dei Magi e sto cavalcando la mia cometa!
Il giorno dopo scrivo questo piccolo resoconto con le gambe ancora doloranti e la consapevolezza di aver fatto la scelta giusta e la LEZIONE#01 ancora ben impressa nella testa:
In bicicletta la sfida è principalmente contro se stessi.
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