IL GIRO D'ITALIA
Non è la prima volta che vedo passare il Giro d'Italia, l'ho visto mentre sfrecciavano i ciclisti per le strade della mia città, gli ho visti arrivare e ripartire dalla mia città, ho fatto km in macchina per raggiungere alcuni arrivi di tappa nelle vicinanze. Non è solo una questione ciclistica, è tutta l'atmosfera che si respira attaccati a quelle transenne. Le persone che si affollano, persone che non sanno neanche quante ruote ha una bicicletta, tecnici che al rumore che fa la catena possono dirti con che rapporto sta andando quel corridore, anziani, bambini, quelli che vogliono il ricordino, persone alla finestra ... tutti insieme!
E poi ci sono io che so che la bicicletta ha due ruote, ma non riconosco il rapporto dal rumore della catena, anziano ma anche bambino che anche se questa volta non ho preso neanche un ricordino sono stato al Giro e la vita la vivo ma la so osservare anche restando alla finestra ...
Dove sono? Quanto manca? E' tutto un vociare, iniziano ad arrivare moto su moto, suonano le sirene stanno arrivando, poi senti l'elicottero ecco sono qui, sporgi la testa sul percorso, sono ai 250 ... una macchia di colore lontana che si avvicina a tutta, sono in volata passa il primo con la testa girata (è spacciato) poi dietro gli altri e vedi il colore delle divise che risalta sull'asfalto nuovo di pacca, e senti il vento e la folla che urla sventola i ricordini in aria e poi ... e poi è tutto finito.
La folla che si ammassa sotto il palco delle premiazioni i ciclisti che si defilano verso le ammiraglie e i bus di squadra, gli applausi mentre vai di qua di la stanno già smontando tutto, vai di la per fare qualche foto e qua hanno portato tutto via.
E il ROSA che prima era ovunque adesso sfuma nel ROSSO di un tramonto a metà strada tra le colline e il cielo, mentre torno a casa felice come un bambino e saggio come un anziano e ora l'unica cosa che voglio non è conoscere con quale rapporto, ma prendere due ruote e andare ...
E poi ci sono io che so che la bicicletta ha due ruote, ma non riconosco il rapporto dal rumore della catena, anziano ma anche bambino che anche se questa volta non ho preso neanche un ricordino sono stato al Giro e la vita la vivo ma la so osservare anche restando alla finestra ...
Dove sono? Quanto manca? E' tutto un vociare, iniziano ad arrivare moto su moto, suonano le sirene stanno arrivando, poi senti l'elicottero ecco sono qui, sporgi la testa sul percorso, sono ai 250 ... una macchia di colore lontana che si avvicina a tutta, sono in volata passa il primo con la testa girata (è spacciato) poi dietro gli altri e vedi il colore delle divise che risalta sull'asfalto nuovo di pacca, e senti il vento e la folla che urla sventola i ricordini in aria e poi ... e poi è tutto finito.
La folla che si ammassa sotto il palco delle premiazioni i ciclisti che si defilano verso le ammiraglie e i bus di squadra, gli applausi mentre vai di qua di la stanno già smontando tutto, vai di la per fare qualche foto e qua hanno portato tutto via.
E il ROSA che prima era ovunque adesso sfuma nel ROSSO di un tramonto a metà strada tra le colline e il cielo, mentre torno a casa felice come un bambino e saggio come un anziano e ora l'unica cosa che voglio non è conoscere con quale rapporto, ma prendere due ruote e andare ...
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