STRAVA GRANFONDO 9

Il mio amico Peppe doveva unirsi in questa nuova avventura, il giorno prima fa delle prove con la bicicletta da corsa ... ma ancora non si può fare!
Lo prendo in giro apostrofandolo come mio allievo perché quando ci siamo conosciuti io già andavo in MTB lui no. Poi abbiamo iniziato ad uscire insieme e lui è passato rapidamente alla bicicletta da corsa poi a quella da cronometro, poi ha chiuso un 1/2 IRONMAN ... un personale riferimento nel mio più lento è differente progredire sulle due ruote. 
Il buon allievo che supera il maestro non si vede nei tempi, nei chilometri o nelle vittorie, ma nello spirito, e riconoscere i propri limiti e saper aspettare è una grande lezione di vita più che di ciclismo.
Peppe sono sempre disponibile per darti e per ricevere LEZIONI.
Comunque non sarò solo questa volta, Lalla e Vera si uniscono al giro.
L'idea di base di questa GRANFONDO era di fare un giro tra i vigneti con alcune soste nelle cantine di zona, riuscendo ad incontrare un viticoltore che mostrasse un minimo interesse alla nostra pedalata.

Partiamo poco dopo le 0730 in direzione San Donato e dopo l'abitato entriamo in una densa nebbia. Le due sirene sono dietro ma non cantano, parlano di cose loro ... ed io faccio finta di non ascoltarle.
Saliamo su per Rocca Forzata poi prendiamo per Monteparano per poi raggiungere l'invaso Pappadai, un percorso che ormai facciamo spesso questa volta però grazie all'umidità lo passiamo attraverso i campi orlati da ragnatele sature d'acqua, che sembrano delicati ricami ectoplasmatici.
Dall'invaso tiriamo dritto per San Marzano di San Giuseppe. Sulla tangenziale incrociamo in senso inverso un gruppo di ciclisti che ignorando la mia barba salutano sorridenti "ciao ragazze!!"
Prima sosta davanti ai Feudi di San Marzano, ma ci limitiamo a fare un paio di foto dall'esterno.
Tagliamo l'abitato e prendiamo per Oria, anche questa ormai una strada conosciuta.
Superiamo un ciclista che ci portiamo fino al paese, entriamo dal quartiere ebreo e facciamo colazione al bar dove seduta al solito posto trovo la vecchietta di qualche GRANFONDO fa ...
Saltiamo la scarpinata al castello ed andiamo per il Santuario di San Cosimo alla Macchia, dove questa volta entro.
Zona di culto, stanze per le confessioni, un padiglione per i voti, un market di articoli religiosi di ogni tipo un mini zoo e un mercato rionale in cui le mie compagne mi trascinano ... fiori, abbigliamento, giocattoli, animali, articoli etnici e di religione cattolica in una troppo casuale vicinanza di stand!
Lalla è colpita da un paio di scarpe che alla fine acquista, e porterà legate sul manubrio per la restante parte del giro.
Usciamo da questo mondo e continuiamo per Erchie. Lungo la scorrevole strada provinciale le ormai classiche pale eoliche che spuntano tra gli ulivi, arriviamo nel paese e svoltiamo in direzione cantina, mi oriento a sensazione in base a quello che ricordavo della mappa ... dopo pochi metri quando vedo i silos argentati mi lascio andare in uno scomposto gesto di soddisfazione.
La cantina di Erchie appena ristrutturata è davvero bella, riusciamo ad entrare ma assaggiare del vino è impossibile.
Di nuovo in sella, prima verso la fontana poi sulla strada vecchia per Manduria, vecchia nel vero senso della parola ... dopo un pò di curve a gomito tra ulivi e pale eoliche, l'asfalto si sgretola sotto le ruote lasciando spazio a buche e pietrisco.
Le chianche lisce del corso principale sono un lusso. Sosta davanti alla cantina Soloperto, ma è Solochiusa e andiamo a Sava passando per Uggiano Montefusco.
A Sava sosta ristoro al Bar Pedro!!

Squilla il telefono ...
Domenico mi ricorda del nostro appuntamento, Domenico è un "rappresentante atipico" che conosce la materia e non si ferma all'etichetta, a lui avevo chiesto se conosceva qualche produttore di vino che potevamo andare a trovare durante questo giro.
Subito mi ha indicato la Tenuta Macchiarola a Lizzano del Dott.re Mangione, che tra l'altro è anche un ex cicloamatore!
Da Sava a Lizzano passando per la Madonna di Pasana e fiancheggiando i vigneti della tenuta entriamo nella proprietà del Dott.re Mangione che ci aspetta sotto la veranda.
Ci presentiamo, posiamo le biciclette e ci accomodiamo intorno ad un tavolo, acqua fresca, due bottiglie di vino, calici di vetro, qualche stuzzichino, ci raggiunge anche sua moglie ed iniziamo a parlare.
Di biciclette, delle nostre uscite lontane dalla competizione ma sempre con un fine ludico e culturale, dell'esperienza nel Chianti con L'Eroica del 2013 ... tocchiamo il presente e il futuro ci mostra la sua Pinarello/Capponi, ci parla di quando usciva in bicicletta, poi ci racconta la sua passione per il vino, la riesce a descrivere con una semplicità ed un magnetismo che anche un ignorante in materia come il sottoscritto è rapito dalla sua competenza, ci parla dei suoi vini come se (perché lo sono) fossero una parte di lui, ci fa vedere ed assaggiare, anche se prematuramente, la sua ultima creazione.
Restiamo li a parlare attenti come quando ti ritrovi con un vecchio amico. Una persona davvero speciale.
Dobbiamo completare il nostro giro e non vogliamo ulteriormente disturbare, ci lasciamo con la promessa di rivederci e il nostro Ospite ci regala una bottiglia a testa che sistema personalmente nei portaborracce!
Da Lizzano scendiamo dalla Bagnara fin giù a mare per poi proseguire lungo tutta la litoranea fino a casa.
Un giro bellissimo, tranquillo senza stress e con la solita buona compagnia di Lalla e Vera, io chiudo la mia GRANFONDO con 134 km ed una indimenticabile mezza giornata di bicicletta.



ragnatele e umidità
la prima cantina
devo seguire le sirene ...
Articolazioni
Erchie
zona degustazione ... chiusa
tipico atteggiamento da Bar di paese
la bicicletta del Dott.re Mangione
pronto alla degustazione
l'ultima creazione della Tenuta Macchiarola
foto ricordo
vigneto 
grazie a DOMENICO per il perfetto abbinamento e l'impagabile aiuto
 grazie infinite al Dott.re Mangione per la cordialissima ospitalità

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