LE PECORE FISCHIANO AL LUPO
Mi sono bastati gli 80 km di sabato mattina, metà dei quali percorsi sulla litoranea contro un fastidioso vento di scirocco. Il rientro più comodo ed agevole, un'inaspettato KOM nel segmento Campomarino-Torricella e sul finire l'incontro con Nico, che, mi chiede un passaggio, proprio come io ho chiesto tante volte ad altri e che lo porta in automatico su un diverso piano di simpatia, per domenica invece, un'uscita senza impegno in mtb vicino casa e per la precisione lungo la nuova bretella che unirà la periferia al ponte di Punta Penna.
Il cielo è molto nuvoloso, in alcuni momenti nero da far paura, ma il vento mischia le nuvole nere a quelle più grigie a suo piacimento, lasciando alle volte intravedere il cielo azzurro e facendoti accarezzare da un tiepido raggio di sole.
La strada è un cantiere a cielo aperto, interdetta agli estranei, ma la domenica non lavorano e passarci in bicicletta o correndo (come molti fanno) è il massimo, prestando sempre le doverose cautele, filo spinato, chiodi, ferri di armatura, salti di quota improvvisi e non segnalati sono ricorrenti.
In tutto sono circa 8 km con tratti che variano, in base allo stato di avanzamento dei lavori del lotto che state attraversando, dall'argilla, al brecciato perfettamente battuto, all'asfalto ancora senza nessun tipo di striscia che lo delimita. Non sono 8 chilometri continui, ma interrotti all'altezza delle diverse intersezioni con le strade viale Unità d'Italia, via Lago di Pergusa, via Alberto Sordi inoltre in diversi punti le barriere ti costringono a cimentarti in un mai faticoso ciclocross per passare al tratto successivo.
Alla fine giri intorno alla periferia esterna della città dove le sagome dei palazzi di Taranto 2 e le torri di via Ancona degradano in un'inaspettata campagna prima ancora di sprofondare nella salina che separa la borgata di Talsano e poi Faggiano.
Il percorso finisce in prossimità del carcere, ma si può iniziare a prendere gli svincoli o le stradine sterrate laterali per espandere il proprio giro o verso il quartiere Salinella o allontanandosi in direzione San Giorgio Jonico.
Il mio giro termina, invece, dopo aver pedalato a ritroso tutta la direttrice principale, sul mare, prima sul Percorso dei Poeti tra Lama e San Vito poi sulla spiaggia dove la sabbia, troppo morbida, m'impedisce di realizzare la mia idea di raggiungere (pedalando) il villaggio Tulipano Rosso dalla costa.
L'unica nota stonata di questo weekend quasi perfetto questo episodio che ora vi racconto:
Dopo una faticosa risalita sulla scarpata argillosa per guadare il ristagno dell'acqua e sbucare su via Rapillo, sento provenire dalla mia destra un fischio, come per richiamare la mia attenzione e di fatti qualche metro più in giù erano intenti a scavalcare il blocco della strada quattro o cinque bikers, di quelli tutti vestiti uguale, un esercito sformato in divisa, di quelli che pagano per stare insieme, di quelli che sono abituati a leccare le terga del politico o cosa di turno per potersi permettere il "lusso" di fare il dressage su due ruote in una manifestazione che viva lo sport, di quelli che tutti con il sorriso sulle labbra e aiutiamoci e sosteniamoci ... Scelte e modi di vedere e vivere le cose.
Mi fermo e decido di aspettarli ... Poi quel fischio da "Ehi tu?" diventa un costante sibilo, un motivetto di una canzone che non conosco, proprio come quando i miei nonni paterni, nel delirio dell'Alzheimer fischiettavano qualcosa che ricordava vagamente una canzone, ma che in realtà non lo era, era solo un vuoto fischiettare nonsense!!
Alzo la mano in cenno di saluto, ma non ricevo nessun ciao, nessun sorriso, nessun entusiasmo, nessun gesto volto alla sana condivisione della conoscenza dei bei posti e delle ricchezze a pochi passi da Taranto ...
Proprio su queste strade chiuse ti capita di vedere "quelli" in mountain bike, ma se mi fischi perché sei abituato ad uscire solo con le pecore, non avere paura se mi fermo e ti aspetto e poi ti accorgi che sono un Lupo ...
Il cielo è molto nuvoloso, in alcuni momenti nero da far paura, ma il vento mischia le nuvole nere a quelle più grigie a suo piacimento, lasciando alle volte intravedere il cielo azzurro e facendoti accarezzare da un tiepido raggio di sole.
La strada è un cantiere a cielo aperto, interdetta agli estranei, ma la domenica non lavorano e passarci in bicicletta o correndo (come molti fanno) è il massimo, prestando sempre le doverose cautele, filo spinato, chiodi, ferri di armatura, salti di quota improvvisi e non segnalati sono ricorrenti.
In tutto sono circa 8 km con tratti che variano, in base allo stato di avanzamento dei lavori del lotto che state attraversando, dall'argilla, al brecciato perfettamente battuto, all'asfalto ancora senza nessun tipo di striscia che lo delimita. Non sono 8 chilometri continui, ma interrotti all'altezza delle diverse intersezioni con le strade viale Unità d'Italia, via Lago di Pergusa, via Alberto Sordi inoltre in diversi punti le barriere ti costringono a cimentarti in un mai faticoso ciclocross per passare al tratto successivo.
Alla fine giri intorno alla periferia esterna della città dove le sagome dei palazzi di Taranto 2 e le torri di via Ancona degradano in un'inaspettata campagna prima ancora di sprofondare nella salina che separa la borgata di Talsano e poi Faggiano.
Il percorso finisce in prossimità del carcere, ma si può iniziare a prendere gli svincoli o le stradine sterrate laterali per espandere il proprio giro o verso il quartiere Salinella o allontanandosi in direzione San Giorgio Jonico.
Il mio giro termina, invece, dopo aver pedalato a ritroso tutta la direttrice principale, sul mare, prima sul Percorso dei Poeti tra Lama e San Vito poi sulla spiaggia dove la sabbia, troppo morbida, m'impedisce di realizzare la mia idea di raggiungere (pedalando) il villaggio Tulipano Rosso dalla costa.
L'unica nota stonata di questo weekend quasi perfetto questo episodio che ora vi racconto:
Dopo una faticosa risalita sulla scarpata argillosa per guadare il ristagno dell'acqua e sbucare su via Rapillo, sento provenire dalla mia destra un fischio, come per richiamare la mia attenzione e di fatti qualche metro più in giù erano intenti a scavalcare il blocco della strada quattro o cinque bikers, di quelli tutti vestiti uguale, un esercito sformato in divisa, di quelli che pagano per stare insieme, di quelli che sono abituati a leccare le terga del politico o cosa di turno per potersi permettere il "lusso" di fare il dressage su due ruote in una manifestazione che viva lo sport, di quelli che tutti con il sorriso sulle labbra e aiutiamoci e sosteniamoci ... Scelte e modi di vedere e vivere le cose.
Mi fermo e decido di aspettarli ... Poi quel fischio da "Ehi tu?" diventa un costante sibilo, un motivetto di una canzone che non conosco, proprio come quando i miei nonni paterni, nel delirio dell'Alzheimer fischiettavano qualcosa che ricordava vagamente una canzone, ma che in realtà non lo era, era solo un vuoto fischiettare nonsense!!
Alzo la mano in cenno di saluto, ma non ricevo nessun ciao, nessun sorriso, nessun entusiasmo, nessun gesto volto alla sana condivisione della conoscenza dei bei posti e delle ricchezze a pochi passi da Taranto ...
Proprio su queste strade chiuse ti capita di vedere "quelli" in mountain bike, ma se mi fischi perché sei abituato ad uscire solo con le pecore, non avere paura se mi fermo e ti aspetto e poi ti accorgi che sono un Lupo ...
ci vuole il casco |
la strada |
a due passi da Taranto sono un BARONE |
La cosa più bella di quando esci in offroad è il contatto stretto ed intimo con la natura, tutto il resto sono solo stronzate! |
tentativo fallito ma il mare è sempre il mare |
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