E' un periodo che da quando apro gli occhi a quando metto il piede sul pavimento freddo passa troppo tempo, anche oggi che devo uscire in bicicletta.
Il cielo non è sereno come credevo e si è alzato un forte vento. Inizio a pedalare lungo la litoranea, non molto presto ma ancora in tempo per passare inosservato. Sulla bicicletta qualche componente nuovo il vento alle spalle che mi spinge più veloce lungo distanze più celebrali.
Ho pochi viveri, un integratore, una banana anonima e una nuova barretta da testare, basteranno, ma ora ho bisogno di un caffè, in questo periodo lungo la costa la scelta è molto limitata, a quest'ora poi, il primo utile è il bar dei pensionati a Torre Ovo, ma preferisco andare avanti.
Non posso abituarmi troppo al vento alle spalle e inizio a "salire" verso l'interno, una sosta in un desolante campo di calcetto e poi in un minimal/radical/absolute bar. Addento mezza barretta, da subito promossa come la migliore fin qui assaggiata, ma non posso fare pubblicità gratis e svelare tutti i miei segreti, fatevi sotto, la strada vi aspetta.
Continuo a salire verso Sava, da dove non transito da parecchio. Mi defilo rapidamente da periferia a periferia puntando verso la stazione per intercettare
the hidden road che percorrerò controvento e per quasi 1' e 30" in diretta facebook.
Intorno ci sarebbe ancora un mondo fatto di vie strette adagiate sui dossi da esplorare, ma anche per oggi mi fermo a guardarle come finestre che si aprono tra pareti di ulivi.
Procedo al contrario sul percorso della granfondo del mese scorso, fino al bivio dopo il Pappadai dove giro per Carosino invece che per Monteparano. Mi tengo largo nell'abitato per poi salire e scendere rapidamente e puntare con un volo pindarico su San Giorgio Jonico.
Mi mancano ancora 30 km e inizio a dar fondo a tutto il mio estro per mettermi lungo una strada che non mi porti nella maniera più breve a casa.
Allora decido di farmi tutto lo stradone fino al carcere di prendere la nuova, ancora chiusa, ancora incompleta, tangenziale, uscire alla Salinella e tornare indietro verso la salina grande, poi di nuovo verso Taranto 2 e poi verso Talsano e Lama e iniziare, poco dopo i 90 a pedalare per San Vito (
dove ho un bouquet di vie per un ammontare complessivo di oltre 80 km!), ma questa volta mi basta fare un piccolo giro verso viale del Tramonto arrivando fino al faro per poi tagliare dalle stradine interne e tornare a casa con centodue chilometri, qualcosa da dire e ancora tanto da imparare e se mi viene in mente qualcosa, te la dico la prossima volta.
A S
togiro D
ivertiti.
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iniziamo a percorrere questi chilometri |
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non mi fermo neanche al solito bar, ma qui la foto è d'abitudine |
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ho giocato a calcetto qui un paio di volte |
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spento, spento e ancora spento |
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la casa di pony |
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una strada che porta al mare |
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