PASCAROSA
Ho qualche giorno da recuperare e malgrado l'uscita di sabato, santificherò la mia domenica nuovamente alla bicicletta e ad un altro centinaio di chilometri.
Esco che fuori è ancora buio e non so per quale fottuto motivo non ho indossato i copri scarpa ... Quando attraverso San Donato inizio a sentire freddo alla punta dei piedi, ma ormai non posso più tornare indietro.
Ho deciso già tante cose, arriverò finalmente nel Borgo Rurale di Pascarosa, non mi fermerò al bar/benzina all'incrocio di Villa Castelli, so già cosa scrivere in chat, ma solo quando tornerò a casa.
Nel frattempo poco dopo Carosino vedo un gruppo di sei ciclisti che raggiungo e con i quali dividerò la strada fin sopra Grottaglie, parlano di lavoro, tre di loro sono militari e della randonnee in Basilicata, ma dicono un nome per un altro ed io non ho niente da aggiungere, si fermano per aspettare altri amici al bar e io mi accodo ad un altro gruppo, più numeroso, che prosegue verso la Mutata. Sto dietro uno con una Dogma F8 disk che fa un rumore di merda e il tipo continua a sputare come un cammello ... All'incrocio proseguono per Crispiano, io invece in solitaria inizio a salire la Specchia Tarantina.
Fino a Ceglie troverò solo ciclisti che procedono in senso inverso al mio.
La giornata esplode in tutta la sua bellezza, un cielo blu, aria tersa, un verde accecante e peschi in fiore che stridono con il marrone bruciato dei fragni che troneggiano nella campagna.
Mi concedo un caffè lungo e un biscotto cegliese in una bottega storica nel centro della Kailia, controllo la mappa dal belvedere da dove si vede nitida Ostuni e il mare sullo sfondo.
Io percorro la mia strada e dopo poco vengo superato da un nutrito gruppo di ciclisti ... tra tutti mi colpisce il ragazzo in testa con un fisico super skinny, man mano che mi lascio sfilare carpisco le solite discussioni di una tranquilla domenica nel plotone ... Lascio la strada principale per proseguire sul mio itinerario fatto di strade secondarie sempre più eccitanti.
Davanti l'ingresso di un casale in ristrutturazione un arco naturale fatto dalle fronde di due pini, l'incrocio con la strada che porta da Martina ad Ostuni e poi inizio la mia salita verso Pascarosa.
La foto che circa un mese fa aveva postato Cenzo mi aveva ipnotizzato, complice forse anche la storia di "Seppe li Sierre: tabaccaio, politico e ortopedico ma meglio noto come mago, indovino e guaritore il cui nome ancora oggi se sape a ttutte vanne."
A dirla tutta dal vivo, la piazzetta perde il suo fascino mostrandosi più kitsch che mistica
Lascio il borgo inoltrandomi nella campagna in direzione Cisternino e costeggiando per buona parte la linea ferrata della Sud-Est.
Poco distante è stato scovato un focolaio di xylella e già si parla di una nuova ecatombe di secolari piante.
Il tratto verso Martina è infinito, soprattutto grazie al vento contrario e ai continui saliscendi, interseco anche la ciclovia dell'acquedotto, che a giudicare dalla confusione di macchine parcheggiate in zona è presa letteralmente d'assalto!
A Martina ho il tempo per rifiatare e prendere un integratore e una barretta alla canapa, l'anti-doping non mi avrà!
La discesa da Pilano con l'asfalto completamente asciutto è un piacere infinito. Transito veloce da San Simone in orario ancora da Santa Messa più che da aperitivo!
Continuo a prestare attenzione a quello che mi sta intorno e faccio una piacevole scoperta dietro un muretto a secco, ancora tanto da scoprire.
Scendo verso Taranto dalla complanare e poco prima delle 1300 sono sotto la doccia mentre una birra ghiacciata aspetta solo di essere versata nel bicchiere.
117 km
Esco che fuori è ancora buio e non so per quale fottuto motivo non ho indossato i copri scarpa ... Quando attraverso San Donato inizio a sentire freddo alla punta dei piedi, ma ormai non posso più tornare indietro.
Ho deciso già tante cose, arriverò finalmente nel Borgo Rurale di Pascarosa, non mi fermerò al bar/benzina all'incrocio di Villa Castelli, so già cosa scrivere in chat, ma solo quando tornerò a casa.
Nel frattempo poco dopo Carosino vedo un gruppo di sei ciclisti che raggiungo e con i quali dividerò la strada fin sopra Grottaglie, parlano di lavoro, tre di loro sono militari e della randonnee in Basilicata, ma dicono un nome per un altro ed io non ho niente da aggiungere, si fermano per aspettare altri amici al bar e io mi accodo ad un altro gruppo, più numeroso, che prosegue verso la Mutata. Sto dietro uno con una Dogma F8 disk che fa un rumore di merda e il tipo continua a sputare come un cammello ... All'incrocio proseguono per Crispiano, io invece in solitaria inizio a salire la Specchia Tarantina.
Fino a Ceglie troverò solo ciclisti che procedono in senso inverso al mio.
La giornata esplode in tutta la sua bellezza, un cielo blu, aria tersa, un verde accecante e peschi in fiore che stridono con il marrone bruciato dei fragni che troneggiano nella campagna.
Mi concedo un caffè lungo e un biscotto cegliese in una bottega storica nel centro della Kailia, controllo la mappa dal belvedere da dove si vede nitida Ostuni e il mare sullo sfondo.
Io percorro la mia strada e dopo poco vengo superato da un nutrito gruppo di ciclisti ... tra tutti mi colpisce il ragazzo in testa con un fisico super skinny, man mano che mi lascio sfilare carpisco le solite discussioni di una tranquilla domenica nel plotone ... Lascio la strada principale per proseguire sul mio itinerario fatto di strade secondarie sempre più eccitanti.
Davanti l'ingresso di un casale in ristrutturazione un arco naturale fatto dalle fronde di due pini, l'incrocio con la strada che porta da Martina ad Ostuni e poi inizio la mia salita verso Pascarosa.
La foto che circa un mese fa aveva postato Cenzo mi aveva ipnotizzato, complice forse anche la storia di "Seppe li Sierre: tabaccaio, politico e ortopedico ma meglio noto come mago, indovino e guaritore il cui nome ancora oggi se sape a ttutte vanne."
A dirla tutta dal vivo, la piazzetta perde il suo fascino mostrandosi più kitsch che mistica
Lascio il borgo inoltrandomi nella campagna in direzione Cisternino e costeggiando per buona parte la linea ferrata della Sud-Est.
Poco distante è stato scovato un focolaio di xylella e già si parla di una nuova ecatombe di secolari piante.
Il tratto verso Martina è infinito, soprattutto grazie al vento contrario e ai continui saliscendi, interseco anche la ciclovia dell'acquedotto, che a giudicare dalla confusione di macchine parcheggiate in zona è presa letteralmente d'assalto!
A Martina ho il tempo per rifiatare e prendere un integratore e una barretta alla canapa, l'anti-doping non mi avrà!
La discesa da Pilano con l'asfalto completamente asciutto è un piacere infinito. Transito veloce da San Simone in orario ancora da Santa Messa più che da aperitivo!
Continuo a prestare attenzione a quello che mi sta intorno e faccio una piacevole scoperta dietro un muretto a secco, ancora tanto da scoprire.
Scendo verso Taranto dalla complanare e poco prima delle 1300 sono sotto la doccia mentre una birra ghiacciata aspetta solo di essere versata nel bicchiere.
117 km
sulla strada per Ceglie |
Ceglie Messapica |
qualche zucchero da bruciare subito |
traguardo volante |
sulla riva aspetto il tuo passaggio |
+ Il Giro delle Sette Chiese + L' Eremita .... |
paesaggio delle 12:00 |
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