IL GIRO DELLE SETTE CHIESE VIII + CICERONE IN+STABILE +
Sono passati tre anni da primo giro delle sette chiese e ancora mi diverto a metterne in fila altre sette per dare un senso diverso a quella che potrebbe risultare una semplice pedalata.
Il sottotitolo dell'ottavo giro è CICERONE IN STABILE dal nome delle due contrade di Martina Franca in cui si trovano le prime chiese.
Si parte da San Simone, con me ci sono Luca e Vera e subito si sale per Pilano, la strada è umida e il tepore del sole svanisce sotto le fronde del bosco.
L'andatura è molto rilassata. Una volta scollinato procediamo in direzione Martina Franca prestando attenzione all'asfalto viscido che ora affrontiamo in discesa.
Quando arriviamo all'incrocio con via Montetullio giriamo verso sinistra attraversando una zona residenziale che continua, quasi ininterrotta, anche quando attraversiamo l'incrocio con la via per Massafra. Tra le tante villette e trulli, radiosi al sole, campi verdi e vigne spoglie. In prossimità di una curva cinque pecore e un montone sdraiati sul prato mi proiettano per un attimo in Scozia.
Lasciamo una strada tranquilla per attraversare la zona industriale, nascosta su un sopralzo, tra un capannone e l'altro troviamo la prima chiesa.
I + Madonna della Stella + Datata 1895 dalla forma regolare e dai brutti infissi in anticorodal!
Lasciamo la zona industriale e poco distante su una stradina laterale che riporta verso il paese ci fermiamo alla seconda.
II + Madonna d'Andria + La cappella della Madonna d'Andria, altrimenti detta "dei Miracoli", fu eretta nel XVI secolo da un sacerdote, tale don Francesco Barletta, probabilmente proveniente in quell'epoca dal Nord Barese. Tale culto della Vergine si rifà ad un antico santuario d'epoca medievale che si trova presso Andria, la Madonna dei Miracoli appunto, e fa parte di tutta una serie di Madonne venerate in varie cittadine pugliesi e del Sud Italia (Noci, Laterza, persino Pomigliano d'Arco in provincia di Napoli), arrivate nell'agro martinese fra il 1500 ed il 1900 e qui rimaste. La cappella, oggi di proprietà privata, è un gioiellino di architettura popolare religiosa rurale, e reca raffigurato sull'altare un bell'affresco cinquecentesco con la Vergine e San Giuseppe. Più recente è la statua in cartapesta di Maria seduta col Bambino in grembo, l'unica nel suo genere a Martina ad essere portata in una suggestiva processione campestre per i tratturi della contrada, accompagnata da alcuni devoti che per un voto segreto seguono il corteo a piedi nudi. (tacco di bacco)
Peccato che anche qui la porta sia di anticorodal che quasi la mimetizza con il resto del corpo di fabbrica in cui è inserita.
Proseguiamo lungo la strada principale per poi svoltare sulla strada per Noci.
Chiusa dalla recinzione del cantiere che sta allargando la sede stradale il nostro terzo stop.
III + Cappella di San Giovanni Battista + Dobbiamo accontentarci di un selfie a distanza, peccato perché l'edificio è davvero bello soprattutto per il caratteristico sagrato semicircolare delimitato da una ringhiera in ferro.
Un breve tratto di strada ammodernata e poi di nuovo lungo la stretta via che conduce a Noci, le case si diradano e i campi iniziano a riempire gli spazi.
Prendiamo per una stradina laterale fino ad incontrale la quarta tappa del nostro particolare pellegrinaggio a due ruote.
IV + Cappella di Sant'Irene + La piccola cappella si trova all'interno di una proprietà privata e ci soffermiamo a guardarla dall'esterno, quando scorgiamo un ragazzo dietro all'interno dello spiazzo gli chiediamo se possiamo vedere la cappella da più vicino e lui chiama subito la madre chiedendogli di prendere la chiave per aprire la porta.
La signora è gentilissima e ci consegna le chiavi facendoci aprire e visitare il piccolo interno dove sono presenti diversi quadri e varie statuette religiose.
Ci dice che il nonno (anche lui presente nella cappella con una grande foto commemorativa in bianco e nero adagiata su un leggio in un angolo) era uso invocare la protezione della Santa, quando qualche tempesta minacciava la produzione delle vigne, al suono della campana che troneggia lateralmente al piccolo edificio, e la protezione della Santa puntualmente arrivava. Neanche a dirlo ci troviamo in contrada Uva Piena!!
V + Chiesa Cristo Spirante e Sant'Irene + Vicinissima, nel centro di Carpari la chiesa nuova che ha preso anche il nome della pre esistente cappella (e frutto di liti e discussioni, a detta della signora, tra suo nonno e il parroco dell'epoca) è decisamente più chiesa, ma priva di quel fascino storico, velato da miracolo, del piccolo edificio rivestito da chianche bianche.
Prima di continuare verso la prossima chiesa ci inimichiamo la proprietaria dello spaccio locale per il sol fatto di aver appoggiato il manubrio della bicicletta alla parete esterna, poi però prendiamo un caffè al distributore automatico...
Il percorso ora prende una connotazione molto più rurale, campi, pascoli, lecceti e masserie sporadiche, continui sali e scendi, pietra viva e un tappeto verde che ricopre i molteplici dossi del terreno.
Ad un incrocio incrocio troviamo la penultima chiesa.
VI + Madonna Consolatrice + Le linee semplici e i volumi sovrapposti ricreano in chiave moderna il fronte delle vecchie chiese, però l'edificio stona non poco nello scenario in cui è inserita.
Continuiamo ad attraversare un territorio di aspra e delicata bellezza fino ad intercettare nuovamente la strada per Massafra e fermarci all'ultima chiesa.
VII + Madre Mia Fiducia Mia + Non so se questo sia il nome della chiesa, non ho trovato altri riferimenti, ma è la scritta che campeggia sull'angolo tagliato sopra la porta di un bianco e semplice edificio squadrato.
Il giro finisce attraversando strettissime stradine che ci riportano verso la discesa delle Voccole, che ci riporterà verso San Simone in perfetto orario aperitivo post messa della domenica, anche se oggi è ancora sabato.
Il sottotitolo dell'ottavo giro è CICERONE IN STABILE dal nome delle due contrade di Martina Franca in cui si trovano le prime chiese.
Si parte da San Simone, con me ci sono Luca e Vera e subito si sale per Pilano, la strada è umida e il tepore del sole svanisce sotto le fronde del bosco.
L'andatura è molto rilassata. Una volta scollinato procediamo in direzione Martina Franca prestando attenzione all'asfalto viscido che ora affrontiamo in discesa.
Quando arriviamo all'incrocio con via Montetullio giriamo verso sinistra attraversando una zona residenziale che continua, quasi ininterrotta, anche quando attraversiamo l'incrocio con la via per Massafra. Tra le tante villette e trulli, radiosi al sole, campi verdi e vigne spoglie. In prossimità di una curva cinque pecore e un montone sdraiati sul prato mi proiettano per un attimo in Scozia.
Lasciamo una strada tranquilla per attraversare la zona industriale, nascosta su un sopralzo, tra un capannone e l'altro troviamo la prima chiesa.
I + Madonna della Stella + Datata 1895 dalla forma regolare e dai brutti infissi in anticorodal!
Lasciamo la zona industriale e poco distante su una stradina laterale che riporta verso il paese ci fermiamo alla seconda.
II + Madonna d'Andria + La cappella della Madonna d'Andria, altrimenti detta "dei Miracoli", fu eretta nel XVI secolo da un sacerdote, tale don Francesco Barletta, probabilmente proveniente in quell'epoca dal Nord Barese. Tale culto della Vergine si rifà ad un antico santuario d'epoca medievale che si trova presso Andria, la Madonna dei Miracoli appunto, e fa parte di tutta una serie di Madonne venerate in varie cittadine pugliesi e del Sud Italia (Noci, Laterza, persino Pomigliano d'Arco in provincia di Napoli), arrivate nell'agro martinese fra il 1500 ed il 1900 e qui rimaste. La cappella, oggi di proprietà privata, è un gioiellino di architettura popolare religiosa rurale, e reca raffigurato sull'altare un bell'affresco cinquecentesco con la Vergine e San Giuseppe. Più recente è la statua in cartapesta di Maria seduta col Bambino in grembo, l'unica nel suo genere a Martina ad essere portata in una suggestiva processione campestre per i tratturi della contrada, accompagnata da alcuni devoti che per un voto segreto seguono il corteo a piedi nudi. (tacco di bacco)
Peccato che anche qui la porta sia di anticorodal che quasi la mimetizza con il resto del corpo di fabbrica in cui è inserita.
Proseguiamo lungo la strada principale per poi svoltare sulla strada per Noci.
Chiusa dalla recinzione del cantiere che sta allargando la sede stradale il nostro terzo stop.
III + Cappella di San Giovanni Battista + Dobbiamo accontentarci di un selfie a distanza, peccato perché l'edificio è davvero bello soprattutto per il caratteristico sagrato semicircolare delimitato da una ringhiera in ferro.
Un breve tratto di strada ammodernata e poi di nuovo lungo la stretta via che conduce a Noci, le case si diradano e i campi iniziano a riempire gli spazi.
Prendiamo per una stradina laterale fino ad incontrale la quarta tappa del nostro particolare pellegrinaggio a due ruote.
IV + Cappella di Sant'Irene + La piccola cappella si trova all'interno di una proprietà privata e ci soffermiamo a guardarla dall'esterno, quando scorgiamo un ragazzo dietro all'interno dello spiazzo gli chiediamo se possiamo vedere la cappella da più vicino e lui chiama subito la madre chiedendogli di prendere la chiave per aprire la porta.
La signora è gentilissima e ci consegna le chiavi facendoci aprire e visitare il piccolo interno dove sono presenti diversi quadri e varie statuette religiose.
Ci dice che il nonno (anche lui presente nella cappella con una grande foto commemorativa in bianco e nero adagiata su un leggio in un angolo) era uso invocare la protezione della Santa, quando qualche tempesta minacciava la produzione delle vigne, al suono della campana che troneggia lateralmente al piccolo edificio, e la protezione della Santa puntualmente arrivava. Neanche a dirlo ci troviamo in contrada Uva Piena!!
V + Chiesa Cristo Spirante e Sant'Irene + Vicinissima, nel centro di Carpari la chiesa nuova che ha preso anche il nome della pre esistente cappella (e frutto di liti e discussioni, a detta della signora, tra suo nonno e il parroco dell'epoca) è decisamente più chiesa, ma priva di quel fascino storico, velato da miracolo, del piccolo edificio rivestito da chianche bianche.
Prima di continuare verso la prossima chiesa ci inimichiamo la proprietaria dello spaccio locale per il sol fatto di aver appoggiato il manubrio della bicicletta alla parete esterna, poi però prendiamo un caffè al distributore automatico...
Il percorso ora prende una connotazione molto più rurale, campi, pascoli, lecceti e masserie sporadiche, continui sali e scendi, pietra viva e un tappeto verde che ricopre i molteplici dossi del terreno.
Ad un incrocio incrocio troviamo la penultima chiesa.
VI + Madonna Consolatrice + Le linee semplici e i volumi sovrapposti ricreano in chiave moderna il fronte delle vecchie chiese, però l'edificio stona non poco nello scenario in cui è inserita.
Continuiamo ad attraversare un territorio di aspra e delicata bellezza fino ad intercettare nuovamente la strada per Massafra e fermarci all'ultima chiesa.
VII + Madre Mia Fiducia Mia + Non so se questo sia il nome della chiesa, non ho trovato altri riferimenti, ma è la scritta che campeggia sull'angolo tagliato sopra la porta di un bianco e semplice edificio squadrato.
Il giro finisce attraversando strettissime stradine che ci riportano verso la discesa delle Voccole, che ci riporterà verso San Simone in perfetto orario aperitivo post messa della domenica, anche se oggi è ancora sabato.
Pilano |
la Murgia scozzese |
I + Madonna della Stella + |
II + Madonna d'Andria + |
II + Madonna d'Andria + |
III + Cappella di San Giovanni Battista + |
IV + Cappella di Sant'Irene + |
IV + Cappella di Sant'Irene + |
V + Chiesa Cristo Spirante e Sant'Irene + |
VI + Madonna Consolatrice + |
VI + Madonna Consolatrice + |
VII + Madre Mia Fiducia Mia + |
VII + Madre Mia Fiducia Mia + |
Commenti
Posta un commento