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suburbia |
Una delle cose più brutte quando sei in bicicletta è quando la pioggia ti sorprende per strada e torni a casa tutto bagnato.
Per questo, quando il tempo è incerto e le previsioni meteo non lasciano spazio alle supposizioni se esiste una finestra bisogna aprirla e per quanto piccola possa essere la devi attraversare per trovarti fuori, a pedalare sulla strada.
A questo punto la differenza tra un giorno in cui puoi attraversare comuni, provincie chilometro dopo chilometro e un giorno come questo è che devi restare intorno a casa:
Perso nella strada principale dove corrono i cani, in piedi vicino alla fermata dell'autobus con un pennarello in questo inferno suburbano e in lontananza un'auto della polizia. Non puoi nasconderti in periferia.
E se piove tiro senza fermarmi fino a casa tra parallelepipedi colorati e grigio anonimo.
Arterie d'asfalto dissanguate tra spazi vuoti che si riempiono:
Non riesco a distinguere le stronzate dalle bugie, a volte ho paura che il mondo intero sia strano, pieno di sangue, amare la vita e tutto ciò che ha da dare, in ginocchio nella suburbia, su me stesso in ogni modo.
Rischi di cadere, gabbiani sulle vasche maleodoranti del depuratore e la pace in bilico sospesa nello stallo controvento di un gruppo di aironi guardiabuoi... ma è più brutto quando decidi di non uscire per paura di una pioggia, che poi non arriva.
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arterie dissanguate |
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zona cuscinetto |
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on gang |
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spazi vuoti |
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IM-mobilità |
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parallelepipedi colorati |
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gabbiani |
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airone |
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