QUALCHE CHIESA NEL VENTO
E' da un po' di tempo che sto cercando un nuovo itinerario per il prossimo Giro delle Sette Chiese, nel frattempo complice la consultazione di alcuni testi e alcune "uscite pazze" senza un itinerario stabilito ma in un continuo entrare in strade sconosciute alcune chiese mi si palesano davanti improvvisamente, ed io non posso che appuntarmi la loro posizione ed indagare sulla loro storia.
Sabato un'uscita in solitaria caratterizzata da un fortissimo vento da N/O e probabilmente il primissimo vero freddo di stagione, ma come spesso accade in queste condizioni climatiche, cielo terso e sole splendente a riscaldare il viso ed i tessuti tecnici oltre che ad esaltare i colori autunnali sparsi tra le campagne della Valle d'Itria che probabilmente in questo periodo ricopre la sua intrinseca bellezza di una magia ancora più suggestiva.
La salita di Pilano è chiusa per lavori dell'acquedotto, ma in bici si passa lo stesso... Però la terra ed il fango sul bordo della strada oggi erano davvero troppo. Ad un certo punto ho dovuto smontare la ruota anteriore per rimuovere il blocco di terra all'interno della forcella.
Proseguo verso Martina Franca quando ecco che sulla strada che ho percorso chissà quante volte e soprattutto in un punto che ho anche fotografato per la sua particolare posizione orografica. La luce di oggi mi fa notare la croce su un edificio. Procedo per qualche decina di metri su uno sterrato ed ecco una chiesa che non avevo mai visto!
Scatto qualche foto e riprendo la strada che tiene lontano il centro di Martina Franca deviando tra la squadrata edilizia popolare verso la zona Chianchiaro.
L'attenzione è particolarmente spiccata, la seconda nuovissima chiesa appare per un istante come un miraggio laterale in una selva lussureggiante e una non indifferente accozzaglia edilizia.
Ricadere in un'istante sulla via per Alberobello e poi rientrare puntando nuovamente verso Locorotondo e in zona Battaglini incrociare una nuova chiesa, come una bianca scatola di scarpe.
Entro in paese da una via mai percorsa prima, scoprendo nuovi scorci e fermandomi in un bar accogliente sotto il livello stradale per scaldarmi un pò.
Risalgo nel centro storico superando un corteo funebre con banda e poi tra i molteplici e sempre nuovi allestimenti natalizi tra i vicoli.
Ho tante opportunità per rientrare verso Martina, ma mi lascio ancora una volta rapire da un varco stretto tra due trulli che non sembra neanche una strada e dopo una serie di spiazzi, corti e specchi su curve a gomito ritrovarmi ancora in uno spazio aperto di campi e boschi che sembra infinito e lontanissimo da tutto.
Non possono mancare le stalle, e mentre ti giri per prendere il telefono dalla tasca posteriore ti ritrovi tutte le mucche sul muretto che ti guardano con degli occhi curiosi ma pieni di pressapochismo.
Seguo una traiettoria a zig zag fino ad imbattermi nell'ultima chiesa, che in realtà avevo già incrociato tempo fa.
Volevo pedalare più a lungo e fermarmi da qualche parte anche per pranzo, ma c'è troppo vento e preferisco rientrare. Salto un paio di intoppi dentro Martina e scivolo lungo via Madonna Piccola verso San Paolo e poi la vallata.
Aggiungo altri chilometri alle mie esplorazioni, altre chiese ai miei punti d'interesse e qualche idea per una prossima avventura su due ruote.
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