DILUIRE I PENSIERI CERCANDO LA TRANQUILLITA'
Che settimana assurda, intensa, devastante.
Conosco solo un metodo in grado di equilibrare il tutto riuscendo ad infondermi un po' di tranquillità.
La bicicletta! Ma piove da ieri, questa mattina una piccola tregua ma a breve ricomincerà tutto di nuovo.
Prendo la MTB per un breve giro intorno a casa. Qualche chilometro tra asfalto sabbia scogliera e passo davanti casa di Lalla che malgrado l'ora è in giardino, in men che non si dica sono sopra casa sua per un caffè e una fetta di torta di mele e qualche chiacchiera.
Grazie di tutto amica mia!!
Riprendo a pedalare in direzione casa ma è troppo presto, è troppo poco.
Giro a destra punto verso il mare scosso dallo scirocco.
Inizia la mia transizione tra scogli, vegetazione spinosa e pozzanghere fangose e tutto intorno e dentro sembra sparire. Il cielo grigio non da profondità, un apparente e desolante piano assoluto.
La pioggia scivola sulle mie guance rasate ieri.
La mente si concentra sulla linea invisibile che corre precisa tra una pietra e l'altra e sono talmente in trance che arrivo fino al Mon Reve senza mai mettere i piedi per terra... Forse mai successo!
Qualche giro a scaricare nella pineta Blandamura e poi nuovamente in discesa verso il mare lungo sentieri decisamente più scoscesi ed impraticabili per una vecchia 26".
Mi sono rilassato troppo e in alcuni punti perdo il controllo della bici, per fortuna riesco a cadere in piedi, una, due... quando la terza volta sono costretto a saltare oltre il manubrio decido che è il momento di fermarsi e tornare a casa.
Inizia a piovere in maniera più sostenuta ma riprendo sempre il sentiero lungo la costa per non perdere la concentrazione per restare ancora da solo.
Uscita perfetta, scritta dal miglior regista. A qualche chilometro da casa inizia a piovere fortissimo, ma ora la pioggia non fa più paura, ora le lacrime sono come uno sputo sull'asfalto sporco.
"Dove vai se non sai da dove vieni."
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