MEZZO CAMMINO "ANELLO D'ORO DI PUGLIA"



Perché s'intraprende un cammino? Ognuno ha le sue motivazioni, gli attribuisce un significato e generalmente rappresenta sempre una sorta di passaggio o transizione, una riscoperta personale filtrata dal movimento fisico.
Ci sono i pro e i contro in un Cammino a due passi da casa:
Non devi fare tanta strada per iniziare a camminare ma probabilmente lo farei in luoghi e su strade famigliari, ti meravigli quando scopri nuove vie, resti interdetto quando capisci dove sei e dove stai andando ma avresti prso delle vie più semplici e brevi, se decidi di farlo in bicicletta e non a piedi, puoi comprimere tutto in un solo giorno "oneshot".
Tenendo da parte Cammini locali più conosciuti m'imbatto nell'Anello d'Oro di Puglia (che personalmente ignoravo) e decido di farlo in un unica uscita un caldo venerdì di Agosto, 115 km e 1100 mt di dislivello positivo con la mia MTB Bianchi Quake da 26".
Intercetto il tracciato in un punto per me sempre strategico (San Simone a Crispiano!!) e alle 06:30 del mattino inizio il mio personale Cammino, San Simone la conosco come le mie tasche (almeno credevo) ma già da subito un paio di varianti mi portano su strade che non avevo mai fatto prima.

  

CRISPIANO * MARTINA FRANCA
Dopo aver portato a spalla su per una scalinata la mia Quake, brevissima sosta davanti alla chiesa Madre Santa Maria della Neve, riparto per quello che è il tratto più impegnativo di tutto il Cammino, la risalita verso la Martina Franca. Farla all'inizio pensavo sarebbe stato molto più facile!!
Una volta superata la salita della Pentima Rossa, voltate le spalle alla statua del Cristo e all'asfalto inizia un sentiero offroad abbastanza tecnico tra vegetazione pungente e pietrame irregolare. In diversi punti devo spingere la bicicletta a mano, L'Anello d'Oro di Puglia si sovrappone alla Rotta dei due Mari, ai sentieri del GAL, al Cammino Materano... Insomma sembra essere tutto qui.
Quando il fondo stradale si regolarizza entrando nella bosco delle Pianelle che attraverso per intero partendo dal suo margine più ad Est inizia il vero inferno.
Vengo letteralmente preso d'assalto dai tafani, che sapevo d'incontrare, ma non con questa fastidiosa vemenza, e senza spray insetticida (dimenticato in auto!)... La pedalata è nervosa ed irregolare non lasciandomi godere a pieno la bellezza del bosco.
Quando finalmente esco fuori devo fare la conta delle ferite rimediate dai tafani, due belle punture sulle spalle, un bozzo sotto il ginocchio sinistro, sangue sull'avambraccio destro e una puntura tra il mento e la bocca che inizia anche a gonfiarsi.
Nel frattempo un po' seguendo la segnaletica un po' spiando il garmin arrivo a Martina Franca sotto la Cattedrale di San Martino che solitamente ignoro per le mie fotografie considerandola troppo banale malgrado la sua oggettiva ed avvolgente architettura barocca.    



MARTINA FRANCA * CISTERNINO 
Fortunatamente il mento inizia a sgonfiarsi, resta una sorta di addormentamento e un prurito in tutti gli altri punti caduti sotto i colpi dei tafani. Il dedalo di stradine in Valle d'Itria è impressionante. Esco dall'abitato di Martina Franca lungo una via che ho percorso chi sa quante volte L'Anello d'Oro di Puglia si sovrappone al mio Crossing Road alla Sciot e Vnot alla Ciclovia dell'Acquedotto Pugliese alla Matta Ciclostorica Pugliese e c'è sempre spazio per scoprire nuove stradine e angoli mai visti prima come Contrada Ronziello proprio dietro l'angolo di tantissimi chilometri. Qualche pedalata sulla Ciclovia dell'AQP e poi lambendo L'anello del sacro e misterioso Monte Castel Pagano proseguo in direzione Cisternino.
La chiesa di Cristo affacciata sulla Valle d'Itria è il mio photo point.
All'ombra degli alberi comodamente seduto su una panchina e a due passi da una fontana tiro fuori dalla borsa sottosella qualcosa da mangiare. 



CISTERNINO * CEGLIE MESSAPICA
Forse ho perso troppo tempo per colpa dei tafani, a mangiare e sono andato più lento del previsto ma alle 10:30 non ho fatto ancora 50 chilometri ed il caldo inizia a diventare sfiancante, tanto che malgrado la recente sosta, una volta attraversate delle strette stradine poco fuori l'abitato in cui si scorgono bellissime case vacanze immerse nel silenzio, prima di rientrare sulla Ciclovia dell'AQP mi fermo in un alimentari/tabacchi/ferramenta.
Varcata la porta suona un cicalino e subito appare dal salotto attiguo al negozio una signora. Una freschissima lattina di Lemon soda per cercare refrigerio.
Percorro circa 5 km sulla ciclovia e poi mi fermo.

Facendo una rapida proiezione sulle tempistiche mi ritroverò nel tratto più aperto ed esposto, quello tra Grottaglie Montemesola e Crispiano ben dopo le 13:00 in pieno sole e con delle temperature improponibili, già qui all'ombra siamo sui 37°!! Quella che mi preoccupa di più è la conca argillosa dopo la Mutata.
Ci sono i pro e i contro in un Cammino a due passi da casa:
Quello di poter mettere tutto in pausa tornando al punto di partenza prendendo un'altra via ancora e qui inizia un cammino differente su una traiettoria inconsueta che taglia alcune direttrici più classiche e poi s'innesta su strade ombreggiate e fresche che mi riportano al punto di partenza.


Quanto sono cambiato? Io ne sono consapevole! Solo qualche anno fa questa uscita mi sarebbe pesata come una grossa delusione e probabilmente non l'avrei neanche raccontata.
Oggi non è più la stessa cosa, solo 82 km ma dislivello centrato in pieno 1100 mt, ma non sono i numeri, quelli non sono buoni neanche per il lotto, e conoscere sempre meglio se stessi e il territorio, superare le difficoltà con lo spirito di un ariete, adattarsi, uscire dall'assillante tendenza di pianificare tutto, improvvisare e vivere ogni uscita sempre e solo come un gioco.
Di tutto il mio mezzo cammino mi restano negli occhi angoli nuovi e il profumo intenso del bosco nelle narici, la dissetante doppia birra finale al caffè del Borgo e la rigenerante doccia en plein air nel parcheggio 
La maglietta da gravel comprata all'OVS la devo riprovare con sotto l'intimo perché il sudore tendeva a bagnarla troppo... Ma con 15 euro questo è.
La seconda metà dell'Anello quanto prima, il giro completo quando le temperature scenderanno in un range più sopportabile, perché al momento non è tutto oro quello che mi serve.





















 

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