Malgrado l'interesse di un paio di ciclisti sul web, alle 0745 di domenica mattina inizio a pedalare da solo, e non dovendo incontrare nessuno salto il passaggio da Taranto tagliando direttamente da casa verso Roccaforzata.
Mi accorgo troppo tardi di aver dimenticato la luce di segnalazione ... dal bivio di Talsano fino a San Donato mi addentro in una pericolosa, tetra e fitta nebbia che fortunatamente si dirada dopo il piccolo centro abitato.
Qualche barlume di luce dietro gli stratocumoli che si muovono all'altezza di Faggiano.
Anche se con tanti km da fare e con la sacca in spalla, cerco di forzare la salita della pineta, ma senza troppa convinzione.
Rifiato lasciandomi lentamente Rocca alle spalle per imboccare una strada secondaria per Monteparano, incrocio infatti diversi podisti, attraverso la Provinciale e scendo verso l'invaso Pappadai. Qualche colpo di cacciatore rimbomba nell'aria, altri podisti che fanno il circuito intorno all'invaso, io vado dritto verso San Marzano di San Giuseppe. Risalgo lungo la circonvallazione per entrare su una strada secondaria che adagiata tra uliveti, campi e qualche sperduta abitazione arriva fino ad Oria, non prima di superare un piccolo tratto di sterrato un binario delle Ferrovie del Sud/Est e un pitbull libero per la campagna.
Entro nel centro storico di Oria dalla porta degli Ebrei, e gironzolo tra i vicoli eseguendo diversi dietrofront arrivando ora in una corte ora davanti ad una ripida scalinata, riesco a risalire, non a fatica, fino alla cattedrale e poi sotto la torre del castello, di nuovo giù e sosta in uno dei tanti bar aperti sul corso ... un buon caffè e un buon pasticciotto alla crema a soli 1.80€, ma non so dirvi il nome del bar, visto che non mi hanno rilasciato lo scontrino!
Riprendo la mia pedalata, prossima tappa il Santuario di San Cosimo alla Macchia tra Oria e Manduria, lungo la strada incrocio un treno di ciclisti, saluti di circostanza e poco più avanti l'inizio di una pista ciclabile, ci entro per dedicarmi con più tranquillità ad ulteriori riprese in movimento e proprio mentre mancano poche centinaia di metri dal santuario sento un forte sibilo d'aria ... foratura.
Il luogo religioso metà di pellegrinaggio, come segnalavano anche i cartelli all'inizio della pista, mi allontanano dal proferire, anche solo mentalmente, facili imprecazioni. Mi organizzo per il cambio camera d'aria e per mangiare una banana, perdo un pò di tempo, rifiutando il gonfia e ripara che mi offre un ragazzo in MTB, più tardi passano due donne in tuta, che avevo superato sulla pista e una voltandosi con aria profana per il luogo in cui ci troviamo mi guarda ammiccando "
però, che sfortuna!!" ... Signora, sei una donna, mica una Santa!
Lascio l'area parcheggio del santuario dopo quasi 30 minuti, niente foto e sotto un cielo che perde colore, ma più per il mio umore e per l'ansia che sale per l'unica camera d'aria che mi resta. Una fiondata verso Manduria, ancora nel passeggio pre-pranzo domenicale e mentre gonfio un altro pò la ruota posteriore decido di non scendere fino a Torre Colimena, ma andare giù per Maruggio e poi Campomarino. A Campomarino giro a destra e su una litoranea deserta ed ormai più che familiare alle ruote della mia bicicletta punto verso Taranto.
Sosta panino a Torre Sgarrata e controllata ai chilometri che mancano ... se vado per San Vito non chiudo, quindi passando per Talsano vado a Taranto e faccio l'anello via Scoglio del Tonno via Lago di Pergusa, via Unità d'Italia e costeggiando il depuratore vado su viale Jonio, giro largo per San Vito e dovrei arrivare a 130 ... ma sui 125km perdo il segnale GPS!
Mi sposto pedalando ma niente, mi connetto ... ma GPS ancora niente ... il dramma
L'applicazione
STRAVA non risponde
TERMINA -
ATTENDI
Mi tornano in gola tutti i sospiri davanti al santuario! Non può accadere.
Faccio un salto spazio temporale pedalando a "
dark matter" recuperando il segnale e continuando la registrazione nei pressi di Contrada Carelli torno verso casa con un occhio sullo schermo, quanto manca? Quanto segnale GPS c'è? ... 130 davanti la via di casa, ma devo pedalare ancora, perché di solito in fase di salvataggio ci sono degli arrotondamenti ... arrivo a quasi 132 (ed infatti ne segnerà 130.4)
Stop. Poco dopo le 1400 entro a casa con mia figlia che mi abbraccia e l'odore del risotto con le seppie che anche scaldato sarà ottimo.
La foratura ci può sempre stare, e per come sono fatto, 2 camere d'aria sono sempre poche, ho perso troppo tempo per fare delle riprese con una scadente fotocamera, il centro storico di Oria è più bello di come lo ricordavo, merito della bicicletta, ricordarsi di santificare le feste, mai fidarsi del GPS, meglio qualche km in più oggi che una delusione al momento di salvare l'attività!
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nei pressi di Faggiano |
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tra San Marzano di S.G. e Oria |
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FSE |
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Cattedrale |
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campanile e cupola |
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torre |
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OR I Am |
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via Castello |
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per l'aeroporto? |
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sabbia di casa |
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bravo papà!! |
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