Tutto come previsto, anche quest'anno affronto in solitaria la traversata dallo Jonio all'Adriatico e ritorno, tutto come previsto, partenza poco dopo le 0600 di mattina sotto il faro di San Vito.
L'aria è ancora fresca, ma il caldo non tarderà ad arrivare.
Lascio Taranto quando ancora il traffico dei pendolari del bagnasciuga non è iniziato, dopo un'ora e mezza di pedalata molto tranquilla passando San Giorgio Jonico e Monteiasi, mi preparo per scavallare Grottaglie ... è la seconda volta che affronto la salita del tiro a volo (SP72) mai troppo ripida (solo una punta al 10%) ma costantemente verso l'alto, fino al bivio con la SP23 dove si svolta per Ceglie e dove decido di trasferire tutto il contenuto della mia sacca rifornimento nelle tasche posteriori, assumo banana e succo di frutta, mentre la strada tra un dosso e l'altro s'inoltra nella Puglia più bella. Pedalo costantemente tra binari di muretti a secco, incontro le prime cappelle votive (tipiche di questa zona) tra i campi gialli e la folta vegetazione boschiva spuntano i pinnacoli dei trulli e le squadrate geometrie delle masserie.
Entro a Ceglie, dove gli amici Cenzo e Maria per farsi perdonare della loro assenza (causa febbre e lavoro) mi hanno fatto preparare un'accoglienza ricca di luminarie e tappeto rosso ai piedi della Torre dell'orologio. Ma sono un tipo schivo, il tempo di una telefonata a casa per sentire se va tutto bene e per dire che tutto va bene e di nuovo in sella verso Ostuni.
La sera precedente, al posto di guardare la partita dell'Italia avevo dato un'occhiata distratta alle mappe, ma senza convinzione e senza prendere appunti ... così, contrariamente alle mia maniacale preparazione nei percorsi e la mia puntigliosità nel rispettarli, questa volta giro per una stradina laterale puntando ad intuito verso la Città Bianca.
Questa pedalata attraverso l'ignoto è ovviamente la parte più bella, perché a me completamente sconosciuta, sia planimetricamente che scenograficamente, non avendola sbirciata su googlemaps, per avere dei punti di riferimento, so solo che mi trovo in C.da Genovese stradine strettissime e tortuose e odore di silenzio ... ovviamente mi perdo, ritrovandomi a pedalare con la bicicletta da corsa sullo sterrato, su uno strappetto sono costretto a mettere i piedi a terra ... e perdonate il campanilismo e una leggera repulsione verso alcuni "personaggi", le strade bianche delleroica non sono un cazzo! Ma come recita un cartello ad un bivio, "
questi trulli sono abitati, questa è una terra di pace". Quindi niente inutili chianti.
Dopo aver saltato qualche pozzanghera ed esser quasi caduto intrecciandomi con un filo a piombo che tagliava la strada che dei mastri dell'est europa avevano messo per ricostruire un muretto a secco, ritrovo l'asfalto e la provinciale che collega Martina Franca ad Ostuni, ed anche il traffico di chi sta scendendo verso l'Adriatico.
Ostuni davanti e il blu del mare come sfondo ... sono quasi arrivato su quest'ultimo tratto in discesa è un gran bel pedalare.
Nessuna festa mi attende a Villanova di Ostuni, meglio così, ora devo risalire verso la Città Bianca, con molta calma e sbuffando sulle ultime ripide rampe per accedere nel centro storico. Riempio le borracce, mi tolgo le scarpe e mi compro una birra ghiacciata, mangio un panino, osservo il via vai dei turisti, alcuni molto più stanchi di me, qualche foto di rito, e si riparte. All'altezza della caserma dei Carabinieri do fondo alla mia prima bomba in stagnola.
Per il ritorno prendo la SP22, decisamente più trafficata, ma che collega linearmente Ostuni a Ceglie Messapica, poi devio per Villa Castelli e quando l'ombra mi copre, mi accorgo che il cielo intorno a me è nero, non troppo lontano sta già piovendo!
Mangio il mio secondo panino prima di scendere rapidamente da Grottaglie e ritrovandomi nel preciso istante in cui un Boing 747 Dreamlifter si stacca dalla pista ...
vai vai ... uhoooo
qualche attimo prima ed avrei potuto fare una "signora" foto, invece vengo solo assordato dalle turbine al massimo e ipnotizzato dalle manovre per prendere quota e rotta.
La seconda bomba in stagnola sotto le gocce di pioggia tra Monteiasi e San Giorgio Jonico, ma durano poco, i tuoni sono ancora lontani e adesso tutto il caldo dell'asfalto evapora rendendo questi ultimi 20km davvero pesanti.
Le gambe vanno ormai per inerzia, l'ultimo frullato caldo estratto dalla tasca per evitare i crampi dietro San Donato non basta alle porte di Talsano il drinkshop per fortuna è aperto ed è necessaria un'altra sosta liquida.
Quando arrivo a casa a parte le piante dei piedi, che mi fanno un gran male, il resto è ok.
Anche quest'anno il COASToCOASToCOAST è andato, ma fino a quando non lo fai, non è detto che sia come l'avevi previsto!
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ore 06:00 partenza dal faro baciato dalla luna |
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all'Ombrina del Faro |
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Ground Control to Major Tom |
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cappella votiva Grann' |
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trulli e fake |
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Ceglie Messapica l'orologio segna le 09:25 |
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i resti della festa |
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strade bianche |
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here I'm |
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il bello di perdersi |
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uno sguardo veloce ad Ostuni |
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Villanova il Castello sono sull'Adriatico |
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ristoro nel centro storico |
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si riparte |
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qualche attimo prima ... |
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Taranto in vista |
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distanza150km tempo in movimento6h58min elevazione1145mt |
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