GRANFONDO 7 130km

Solitamente non pedalo sulla litoranea salentina dai primi di Giugno ai primi di Settembre, il traffico è molto intenso e lo stress per controllare tutti i pericoli in agguato mi allontana dal benessere mentale che una pedalata mi deve restituire in cambio della fatica fisica.
Esiste comunque un arco di tempo (dalle 0600 alle 0900) in cui anche la litoranea d'estate è gradevolmente percorribile.
Per questi 130 km scelgo quindi un percorso facile, litoranea fin dove si può e rientro dall'interno.
La situazione è tranquilla, poco traffico ed alcuni fortunati già con i piedi a mollo, gli unici pericoli sono solo i furgoni che consegnano i giornali e quelli che riforniscono i bar, che sfrecciano ben oltre il consentito per stare dietro ad un'impossibile tabella di marcia.
Senza sosta nella pedalata arrivo a Campomarino in 1 h e 15' dove prendo il caffè.
La litoranea da Campomarino a San Pietro in Bevagna toglie il fiato, il mare azzurro dietro le dune di macchia mediterranea e le spiagge ancora desolate, la tentazione di andarsi a fare un bagno è grande.
Attraverso il lungo abitato di San Pietro allungandomi verso la dimora estiva dei "Gegrenelli", ma non trovo nessuno, cerco anche un facile accesso per la bici alla sorgente del Chidro, ma anche per questa variazione sul tema niente da fare.
Mi lascio alla destra una poco suggestiva Salina Monaci in versione estiva ... anche lei da il meglio nei periodi meno indicati ai bagnanti!
A questo punto tiro sulla SP122 attraversando le paludi oltre le canne che delimitano la sede stradale.
All'ingresso di Torre Lapillo intravedo davanti a me uno strano triciclo (che penso sia il mezzo scelto da qualche eccentrico cicloturista) alzo il ritmo per raggiungerlo e una volta affiancatomi gli chiedo informazioni.

La bicicletta mi spinge ogni volta a confrontarmi con me stesso, come ad esempio farsi in completa solitudine 130 km un sabato mattina. E di sfide personali, Leonardo Melle, questo il nome del ciclista che ho avuto la fortuna e l'onore d'incontrare per strada ne sa a pacchi.
Ci salutiamo non prima di fare una fotografia insieme ... in bicicletta ti capita sempre d'incontrare qualcuno più forte di te, e da queste persone devi solo prendere esempio.
Piccola nota a margine Leonardo non è un eccentrico cicloturista ma un eccezionale atleta diversamente abile ... 4 medaglie d'Oro e 2 maglie Tricolori, ma questi titoli non aggiungono molto alle sensazioni positive che mi ha saputo trasmettere in così breve tempo!

Riprendo la mia pedalata tornado indietro sulla litoranea e svoltando poco dopo sulla SP217 e successivamente sulla Provinciale Avetrana Nardò. Un lungo rettilineo molto poco ciclistico delimitato per gran parte dalla recinzione dalla pista di Nardò.
Arrivato ad Avetrana non posso non andare da Olivieri per l'ormai classico uovo fresco da bere.
Rifornimento acqua e rientro verso casa approfittando della strada di servizio dell'Arneo ... giusto il tempo di immergersi nel loop ipnotico delle cicale ... tagliando tra vigne e oliveti, incrociando, nel tratto sotto Manduria, più macchine del solito in cerca di scorciatoie per arrivare a mare, poi negli ultimi 15 km sono solo io, l'asfalto bollente sotto le ruote e un pò troppi rifiuti lungo la condotta.

Prendo per Lizzano e poi per la Madonna della Camera, il caldo e la stanchezza e la costante pendenza verso Roccaforzata si fanno sentire, ma alla fine una sosta rinfrescante al bar fa la differenza e mi fa recuperare l'energie per affrontare la discesa verso Faggiano e l'ultimo tratto fino a casa.

Metto da parte i 136 km ad una media di 25 con un'uscita che ancora di più ha rafforzato le mia convinzione e dedizione verso la bicicletta, spingendo avanti su questa fottuta strada!

il mare tra Campomarino e San Pietro in Bevagna
sulla spiaggia pochissima gente
con Leonardo Melle
prendo appunti di vita
meglio un uovo oggi che Gallipoli domani
conoscere la posizione delle fontane è fondamentale
statti dove stai
vado via
strada di servizio dell'Arneo
la pecora/mucca
sosta rinfrescante

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