LUNA PIENA ASHRAM E CALDO AL 100%
Easy ride, Hard training, ripetute, il lungo, sgambata ...
I ciclisti che si allenano amano chiamare e apostrofare le loro uscite con i più svariati nomi, io non mi alleno per niente in particolare, ho però una costanza nell'andare in bicicletta invidiabile e una testa sempre in movimento dove mille idee mille pensieri e mille storie si muovono in contemporanea, urtandosi, mischiandosi, destabilizzandomi.
Andare in bicicletta mi aiuta a fare ordine, a fermare quel caos invisibile.
Non conosco uscite facili, sgambate o giorni duri in bicicletta, non alleno la gamba, ma faccio riposare la testa.
Posso passare così, indifferentemente da 6/7 km insieme a Vincenzo e Nicola ad un ritmo di chiacchiera esasperante, ai 2 km con mia figlia per andare a mare con il massimo livello di attenzione o a 150 km in completa solitudine.
E posso, una sera prendere la bicicletta andare sulla ciclovia dell'acquedotto e trascorrere una serata fantastica nel silenzio della campagna di Cisternino illuminata dalla luna piena!
Questo è quello che abbiamo fatto venerdì sera, Io, Ciccio, Roberto, Luigi, Ezio e Lalla, una pedalata senza tempo, sospesa nel chiarore opaco del bagliore lunare, immersi nel profumo fresco della terra e degli incensi che bruciano nell'Ashram ... nel buio fumoso del Dhuni nei ritmi ripetuti e nei canti che riempiono la valle tutt'intorno.
"Tu, non sei Chiloiro?" Il Dr. Fuentes mi stupisce sempre e dobbiamo andare ... birra, panzerotto al primo bar sulla sinistra e di nuovo la polvere che si alza sotto le nostre ruote. नमस्ते
Ho ancora negli occhi tutte le immagini soffuse della sera prima, le risate con i miei compagni d'avventura e le parole scambiate con Lalla nel trasferimento in macchina.
Che alle 1345 del giorno dopo decido di saltare in bicicletta e fare la salita del Tiro a Volo, percorsa in macchina poche ore prima. Ma prima di arrivarci sono circa 35 km con una temperatura media di 37° e un sole che non mollerà mai la presa.
Rifornimento e doccia a Monteiasi e Grottaglie e poi la strada inizia a salire, 10 km da fontana a Madonna della Fontana per ristoro ed altra doccia, mentre una signora agè, abbastanza disinvolta nel suo nudelook sciacqua una serie di bidoni in plastica e si candida alle selezioni di Miss maglietta bagnata 2015 ... hai capito alla signora!!
E' tempo di rimettersi in movimento, tra sali e scendi arrivo a 417 mt, la quota più alta di giornata per poi scendere dai Monti del Duca con una certa imprudenza e sprofondare nel verde dolce tondeggiante dei rigogliosi grappoli d'uva bianca.
La discesa dal Crocifisso è mozzafiato, ma mi chiedo come mai nessuno abbia creato ancora un "segmento" per la strada che risale verso Montemesola?
Nuova doccia, bar e poi verso l'ippodromo, il Mar Piccolo e tagliando da Taranto torno a casa.
96 km e qualcosa, mi sembra un numero senza poesia ... così chiedo ad Emma che stava pedalando in strada di mettere il Garmin nel suo cestino e di arrivare a 100 ... è fantastica e la sento che dice ad un bambino in strada che le chiede una cosa "non mi posso fermare, devo fare 100 km!!!"
Alla fine nella sua pedalata avanti e indietro, la stessa che facevo io alla sua età, incessante e mai uguale malgrado quei soli 400 mt di strada ritrovo il me stesso e a scavare nei ricordi togliendo quello che non serve, anche trent'anni fa, pedalavo per fermare il caos invisibile che avevo dentro!
Poi quando scarico l'attività dal Garmin non sono 100 ma 99.9 che è un numero che da solo contiene tutte queste parole.
I ciclisti che si allenano amano chiamare e apostrofare le loro uscite con i più svariati nomi, io non mi alleno per niente in particolare, ho però una costanza nell'andare in bicicletta invidiabile e una testa sempre in movimento dove mille idee mille pensieri e mille storie si muovono in contemporanea, urtandosi, mischiandosi, destabilizzandomi.
Andare in bicicletta mi aiuta a fare ordine, a fermare quel caos invisibile.
Non conosco uscite facili, sgambate o giorni duri in bicicletta, non alleno la gamba, ma faccio riposare la testa.
Posso passare così, indifferentemente da 6/7 km insieme a Vincenzo e Nicola ad un ritmo di chiacchiera esasperante, ai 2 km con mia figlia per andare a mare con il massimo livello di attenzione o a 150 km in completa solitudine.
E posso, una sera prendere la bicicletta andare sulla ciclovia dell'acquedotto e trascorrere una serata fantastica nel silenzio della campagna di Cisternino illuminata dalla luna piena!
Questo è quello che abbiamo fatto venerdì sera, Io, Ciccio, Roberto, Luigi, Ezio e Lalla, una pedalata senza tempo, sospesa nel chiarore opaco del bagliore lunare, immersi nel profumo fresco della terra e degli incensi che bruciano nell'Ashram ... nel buio fumoso del Dhuni nei ritmi ripetuti e nei canti che riempiono la valle tutt'intorno.
"Tu, non sei Chiloiro?" Il Dr. Fuentes mi stupisce sempre e dobbiamo andare ... birra, panzerotto al primo bar sulla sinistra e di nuovo la polvere che si alza sotto le nostre ruote. नमस्ते
Ho ancora negli occhi tutte le immagini soffuse della sera prima, le risate con i miei compagni d'avventura e le parole scambiate con Lalla nel trasferimento in macchina.
Che alle 1345 del giorno dopo decido di saltare in bicicletta e fare la salita del Tiro a Volo, percorsa in macchina poche ore prima. Ma prima di arrivarci sono circa 35 km con una temperatura media di 37° e un sole che non mollerà mai la presa.
Rifornimento e doccia a Monteiasi e Grottaglie e poi la strada inizia a salire, 10 km da fontana a Madonna della Fontana per ristoro ed altra doccia, mentre una signora agè, abbastanza disinvolta nel suo nudelook sciacqua una serie di bidoni in plastica e si candida alle selezioni di Miss maglietta bagnata 2015 ... hai capito alla signora!!
E' tempo di rimettersi in movimento, tra sali e scendi arrivo a 417 mt, la quota più alta di giornata per poi scendere dai Monti del Duca con una certa imprudenza e sprofondare nel verde dolce tondeggiante dei rigogliosi grappoli d'uva bianca.
La discesa dal Crocifisso è mozzafiato, ma mi chiedo come mai nessuno abbia creato ancora un "segmento" per la strada che risale verso Montemesola?
Nuova doccia, bar e poi verso l'ippodromo, il Mar Piccolo e tagliando da Taranto torno a casa.
96 km e qualcosa, mi sembra un numero senza poesia ... così chiedo ad Emma che stava pedalando in strada di mettere il Garmin nel suo cestino e di arrivare a 100 ... è fantastica e la sento che dice ad un bambino in strada che le chiede una cosa "non mi posso fermare, devo fare 100 km!!!"
Alla fine nella sua pedalata avanti e indietro, la stessa che facevo io alla sua età, incessante e mai uguale malgrado quei soli 400 mt di strada ritrovo il me stesso e a scavare nei ricordi togliendo quello che non serve, anche trent'anni fa, pedalavo per fermare il caos invisibile che avevo dentro!
Poi quando scarico l'attività dal Garmin non sono 100 ma 99.9 che è un numero che da solo contiene tutte queste parole.
Ciccio Ganci controlla la bicicletta del BRO' |
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