RITUAL DE LO HABITUAL
E' da una settimana che so come chiudere questo post!
E' da una settimana che sono raffreddato e intontito, ma è da una settimana che aspetto questo sabato per cercare di raggiungere, finalmente Putignano in bicicletta.
Sono passato leggero sulla settimana in cui tutti incontrano tutti, facendo i piccoli passi verso gli altri, ma procedendo solo ed esclusivamente nella propria direzione.
Sono passato invisibile a tutti e a tutto quello che c'era da fare e da vedere, rinchiuso su me stesso a fare la punta alle mie spine, a respirare e sgranare la Mālā.
Sulle mie, mi ricordo quando mi paragonavi alla corona su cui girava la stessa catena ... ma sono un RE senza corona e tu una sirena attaccata alla catena di un ancora, che scorre e va sempre più a fondo.
Cambi rapporti ... e inizialmente va tutto bene, la catena scorre, le gambe girano, la strada è un dolce drappo vellutato.
Ma corri contro il tempo e non puoi fermarti, allora inizi a cambiare rapporto, vuoi di più ... spingi più a fondo!! Non ascolti nessuno, hai solo bisogno di andare avanti, da solo, in silenzio per 150 km.
San Vito - Taranto in fila dietro la processione - Taranto Tamburi e il rosso putrido dell'ILVA - Statte e la sua trascurata terra - nelle campagne tra Massafra e Mottola - la strada comincia a salire, e l'asfalto gira su se stesso, tra Mottola e Noci, verde, grigio pietra, mucche, cavalli, asini, maiali - passo il limite di Provincia.
Noci, ma non ho tempo per ricordi ancora più datati, un'altra volta, una strada secondaria, il fantabosco e ancora la strada che gira e sale, Putignano eccomi qua!
Ancora processioni, riparto, Alberobello via Barsento, Martina Franca, San Simone scendendo da Pilano - Montemesola - Circummarpiccolo - Taranto - Taranto 2 - San Vito passando da Gennarini.
E' da molto tempo che avevo preparato questo percorso e sono riuscito a farlo tutto esattamente come l'avevo steso sulla mappa, senza indecisioni, del mio ritmo costante, senza parole che si fanno pesanti come la stanchezza, senza catene che cigolano perché i rapporti non sono quelli che credevi, nessuno da seguire, nessuno da aspettare la strada che si arrotola sotto le ruote e diventa carta abrasiva e il silenzio che non mi abbandona e la pedalata costante per andare a tutta contro i miei mostri.
Io Pedalo, e tu CHI SEI?
E' da una settimana che sono raffreddato e intontito, ma è da una settimana che aspetto questo sabato per cercare di raggiungere, finalmente Putignano in bicicletta.
Sono passato leggero sulla settimana in cui tutti incontrano tutti, facendo i piccoli passi verso gli altri, ma procedendo solo ed esclusivamente nella propria direzione.
Sono passato invisibile a tutti e a tutto quello che c'era da fare e da vedere, rinchiuso su me stesso a fare la punta alle mie spine, a respirare e sgranare la Mālā.
Sulle mie, mi ricordo quando mi paragonavi alla corona su cui girava la stessa catena ... ma sono un RE senza corona e tu una sirena attaccata alla catena di un ancora, che scorre e va sempre più a fondo.
Cambi rapporti ... e inizialmente va tutto bene, la catena scorre, le gambe girano, la strada è un dolce drappo vellutato.
Ma corri contro il tempo e non puoi fermarti, allora inizi a cambiare rapporto, vuoi di più ... spingi più a fondo!! Non ascolti nessuno, hai solo bisogno di andare avanti, da solo, in silenzio per 150 km.
San Vito - Taranto in fila dietro la processione - Taranto Tamburi e il rosso putrido dell'ILVA - Statte e la sua trascurata terra - nelle campagne tra Massafra e Mottola - la strada comincia a salire, e l'asfalto gira su se stesso, tra Mottola e Noci, verde, grigio pietra, mucche, cavalli, asini, maiali - passo il limite di Provincia.
Noci, ma non ho tempo per ricordi ancora più datati, un'altra volta, una strada secondaria, il fantabosco e ancora la strada che gira e sale, Putignano eccomi qua!
Ancora processioni, riparto, Alberobello via Barsento, Martina Franca, San Simone scendendo da Pilano - Montemesola - Circummarpiccolo - Taranto - Taranto 2 - San Vito passando da Gennarini.
E' da molto tempo che avevo preparato questo percorso e sono riuscito a farlo tutto esattamente come l'avevo steso sulla mappa, senza indecisioni, del mio ritmo costante, senza parole che si fanno pesanti come la stanchezza, senza catene che cigolano perché i rapporti non sono quelli che credevi, nessuno da seguire, nessuno da aspettare la strada che si arrotola sotto le ruote e diventa carta abrasiva e il silenzio che non mi abbandona e la pedalata costante per andare a tutta contro i miei mostri.
Io Pedalo, e tu CHI SEI?
"DEVOTO A NESSUNO, VOTATO ALLA FUGA"
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