COASToCOASToCOAST CAPITOLO CHIUSO

Il COASTOCOASTOCOAST dallo Jonio all'Adriatico e ritorno oneshot è ormai un grande classico delle mie uscite. Questo è il quarto anno consecutivo che lo porto a conclusione in solitaria. A dire il vero con Andrea ci avevamo provato a Maggio, ma prima un rally automobilistico poi la pioggia battente ci avevano fermato, dopo esserci affacciati a Savelletri, sulla strada del ritorno.
Quest'anno, come il precedente, sono arrivato a Capitolo. Sono partito da casa qualche minuto dopo le 06:00 di mattina e seguendo un percorso collaudatissimo, Taranto/Tamburi/Statte/Crispiano/Pilano/Martina Franca sono arrivato alla sosta al Tripoli per un caffè lungo.
La strada fin qui percorsa non ha bisogno di ulteriori descrizioni, è lei così com'è con lo scenario che si cambia in base alla stagione nella quale l'attraversi e le gambe che rispondono ogni volta in maniera differente, perché anche se è sempre la stessa, non è mai la stessa cosa!
Tramite le deviazioni arrivo sotto Locorotondo e poi lunga la strada che porta a Laureto. Supero di slancio un ciclista senza casco che poi si mette a ruota.
Non appena la strada lo consente si affianca e mi chiede di dove sono, intuendolo dalla divisa ... e mi dice che anche lui, nonostante il completo della Movistar è di Taranto ma che da anni ormai vive a Putignano.
Insieme saliamo fino alla Selva di Fasano, mi dice di salutare il Sig.re Marangiolo (personaggio storico aggiunge) e sarà fatto, ma almeno potevi dirmi come ti chiamavi prima di andartene verso Castellana Grotte.
Io proseguo in direzione panoramica per scendere senza rischiare inutilmente verso Capitolo.
Il panorama da qui è fantastico, la Murgia è un balcone senza apparente fine sull'Adriatico, il verde intenso dei boschi diventa pian piano pixel su un fondo rosso e poi mare blu.
La strada è adagiata sulla pendenza naturale e dopo qualche curva e contro curva si trasforma in un rettilineo che mi porta fin giù all'Adriatico.
Questa volta mi allungo più in la e scopro una parte di costa diversa, scogliere, solitari isolotti rocciosi, inaspettate cavità sul pelo dell'acqua e una cava trasformata in tante piccole piscine dalla marea e contrariamente alle volte precedenti, oggi anche l'Adriatico merita un occhio sognante.
La strada del ritorno sarà la stessa, senza nessuna variazione.
Prima di salire però mi fermo in località Vagone per rinfrescarmi alla fontana che incontrammo durante il nostro weekend a Polignano a Mare (in bicicletta ovviamente) di ormai tre anni fa: Perché alcuni treni passano e se li perdi resti a terra, perché su alcuni treni ci sali al volo, puoi rimanerci aggrappato o perdere la presa e cadere giù, su alcuni vagoni io ci ho messo una tag con lo spray e portano in giro il mio verbo anche se io non li cavalco più!
La salita è impegnativa e il caldo asfissiante, ma ho imparato a idratarmi e a docciarmi anche in movimento, l'acqua non mi manca.
Anche prima di scendere dalla Selva mi fermo all'ennesima fontana, sciolgo i sali minerali riempio le borracce e giù.
La salita verso Laureto e poi ancora in direzione Locorotondo/Martina Franca.
Scendendo da Pilano devo fare i conti con una forte concentrazione di insetti che è impossibile evitare.
Ma alla fine sono a San Simone, rimando la birra e mi accontento di una coca, mi tolgo le scarpe e prima di andare via devo dividere la fontanella con le vespe.
Crispiano è deserta e l'ultimo rifornimento acqua è al bar prima di uscire da Statte, altri 2 lt freschi la bottiglia la uso per innaffiarmi la testa e la butto in un cassonetto ai Tamburi.
Taranto è tutta al mare, a San Vito ci arrivo percorrendo una pista ciclabile, con più vetri del solito, arrotondo il conteggio sul contachilometri e allungo verso Calm'Beach per una meritata birra.

il canale navigabile di prima mattina JONIO
datevi all'ippica
Locorotondo
i muri a secco alle spalle mi sono sempre piaciuti
Capitolo
White Hot Day ADRIATICO
Piscine nella cava
la prima lunga salita verso la strada del ritorno
Giardino pensile
La birra al 160° km ha un sapore diverso JONIO

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