IL PAESE DEI CUPOLONI

Sabato mattina volevo chiudere la Granfondo settembrina di Strava, minimo 115 km ma senza sapere in quale direzione, sicuramente evitando la litoranea.
Quindi salito sulla bicicletta alle 06:40 inizio a pedalare verso Rocca Forzata in maniera da avere un discreto numero di percorsi da seguire.
Quando però arrivo nell'abitato di San Donato da una vecchia Panda spunta un braccio che mi chiede un'informazione.
"Mi scusi, mi sa indicare la strada per la clinica Bernardini? Mi sono smarrito!"
Sarà stato per quello smarrito, per gli occhi preoccupati del signore, non tanto di perdesi realmente, ma forse per la paura di non fare in tempo per qualche visita specialistica, sarà stato perché la moglie stringeva tra le mani un A4 con stampato il percorso di Google ... mi faccio passare il foglio, gli indico la loro posizione e gli spiego la strada per arrivare e butto l'occhio al loro punto di partenza ... Francavilla Fontana.
Mi ringrazia e io decido, dato che sono di strada e che in bicicletta non ci sono mai stato, di arrivare a Francavilla.
Cerco di procedere con una pedalata misurata, Faggiano, Rocca, Monteparano e dall'invaso Pappadai tiro dritto fino a San Marzano di San Giuseppe, attraverso le vie del centro in quell'orario che da i bar l'aroma dei caffè e il tintinnare delle tazze echeggia tra le strade strette e sui marciapiedi discutono di vendemmia e contributi europei anziani signori con i volti felici solcati dalla fatica, un po' come i ciclisti. Comunque non mi fermo e superato il cimitero un lungo rettilineo, con un paio di pericolosi incroci , mi porterà fino alla mia destinazione.
La strada è stretta e priva di una banchina laterale, quindi presto molta attenzione a procedere nella maniera più lineare possibile e a stringermi al massimo ad ogni minimo rombo meccanico.
Quando entro dentro Francavilla mi ricordo invece che in bicicletta ci sono passato quando, qualche anno or sono, passammo il week END a Torre Guaceto. Ti ricordi??
Faccio un giro un po' distratto, le chiese e i loro cupoloni rivestiti di maioliche colorate, quello della Basilica Minore del Santissimo Rosario, il più alto del Salento, le aree irregolari delle chianche sul selciato i muri in tufo e anneriti dal tempo.
Lascio il centro abitato in direzione Villa Castelli, passo sopra un corso d'acqua recintato e che solo ora sulla mappa scopro essere il Canale Reale, che anonimo, solca tutto il brindisino da Francavilla a Mesagne per poi tagliare verso l'Adriatico e sfociare, proprio, a Torre Guaceto, passo sotto la Statale 7 che poi costeggio lungo le strade di servizio/complanari fino a Grottaglie.
La situazione è strana, sulla sinistra a pochi metri sfrecciano auto e grossi camion, mentre sulla destra la campagna iper coltivata si propaga fino alle alture dominate dalle pale eoliche. In effetti in tutto questo tratto mi farà compagnia anche un discreto vento laterale. Passo da Grottaglie evitando il centro e fino a Carosino il vento mi spinge da dietro.
Mi fermo per una sosta tecnica e qualche acquisto proteico da Cicli Marangiolo, poi proseguo con il classico giro di Peppe per percorrere gli ultimi 30 chilometri.
Allora torno verso Taranto 2, attraverso nuovamente la Salina, e chi sa se i miei due amici di Francavilla hanno finito alla clinica, taglio esternamente Talsano, Viale Kennedy e poi litoranea, per finire con un mulinello dentro San Vito e fermarmi a quota 117.

da qui iniziano 25 km di strada mai percorsa prima
prospettiva anti vento
il Cupolone
vicolo 
Sitientes Venite ad Aqvas
il Cupolone 2
oltre il guardrail
murales

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