GIRO100 ALBEROBELLO
E' passata più di una settimana dalla settima tappa del centesimo Giro d'Italia con arrivo ad Alberobello, ma è così, il Giro non ha tempo, è un Amore Infinito, un nastro che avvolge tutti i suoi campioni e stringe lungo la strada i cuori degli appassionati: Ciclisti, biciclette stratosferiche, ammiraglie, fotografi, giornalisti e una festa colorata dalle mille sfumature di ROSA ...
Aspetto l'arrivo della tappa da quando è stato presentato il giro programmando, questa volta, a che ora arrivare per non fare code, dove lasciare la macchina per non imputtanarsi al rientro, cosa fare e vedere nell'attesa dell'arrivo dei corridori.
Ed eccomi qui, con il mio venerdì libero dedicato al Giro, arrivo da Taranto senza un metro di fila, saltando volutamente il percorso tra Locorotondo e Alberobello, prendendo le vie alternative che di solito percorro in sella alla mia bicicletta.
Spunto sotto lo striscione degli ultimi 5 km ... e nel punto in cui avevo prenotato (solo mentalmente) il posto per la mia auto trovo già il camion dell'organizzazione che trasportava transenne striscioni e gonfiabili pubblicitari per quel punto di percorso.
Faccio un giro in macchina alla ricerca di un nuovo posto, le transenne del percorso sono ovunque, transito in macchina fino all'ultimo chilometro, punto verso la zona dei bus delle squadre che non sono ancora arrivati, intorno parcheggi organizzati a pagamento, ma a fine gara questo punto diventerà un inferno. Torno indietro e parcheggio su una stradina laterale a qualche centinaio di metri dal punto che avevo scelto sulla carta, con il volante puntato già verso la strada secondaria che mi riporterà a casa.
A piedi verso la zona dei trulli dove il paradiso rosa viene creato e distrutto in pochissimo tempo.
L'Open Village con tutti gli stand, le transenne fino al traguardo, i bus della regia, i palchi, lo studio del processo alla Tappa ... State con il ciclismo che non sbagliate mai (cit.) Il palco delle premiazioni, il controllo antidoping, la via di fuga per il ciclisti.
L'arrivo che sarà, presumibilmente, in volata (e lo sarà!!!) è come un batter di ciglia, veloce come il turbine di vento generato dalle ruote.
In queste abbondanti ore che mi separano dalla fine della tappa ho la libertà di girare e vedere tutto, senza vincoli, senza sosta, ecco perché sono venuto da solo.
Parte di quello che ho visto lo trovi nelle foto che seguono, solo una parte di quelle fatte, solo un immagine che non può racchiudere la gioia pluridimensionale nel passare sotto il triangolo rosso dell'ultimo chilometro, incontrare Davide Cassani e strappargli una foto tra un commento tecnico e l'altro, vedere a pochi metri ciclisti che ti hanno emozionato così tanto attraverso il piccolo schermo, Bettini, Basso, Ballan ... Tutti con la B per puro caso! Comprarsi una maglietta o un cappellino senza elemosinare gomme o ingombranti gadget di cartone, veder passare i massaggiatori e lo staff tecnico con le loro divise, spararsi gli ultimi 100 km di corsa sul maxi schermo davanti al palco delle premiazioni, strade che conosco benissimo e che guardo da una nuova, ennesima, prospettiva, il parapiglia scanzonato della carovana pubblicitaria, i primi mezzi a servizio della gara, il commento dello speaker che s fa più incalzate, il ronzio degli elicotteri che spuntano sulla tua testa, le sirene, le moto lo sprint e il vento colorato dei corridori che si alza oltre le transenne e si deframmenta sempre più.
Gli avevo promesso su Instagram che ci saremmo visti ad Alberobello ed ecco che passa Beardy, lo chiamo, lui si volta mi vede e mi saluta, poi i vincitori stappano, coriandoli, applausi, baci delle Miss!
Ci rivediamo sul tuo caravan, prendo la strada del ritorno mentre già iniziano a smontare tutto con ancora tanto da vedere e percepire e portarsi tutto dentro, fino all'infinito.
Aspetto l'arrivo della tappa da quando è stato presentato il giro programmando, questa volta, a che ora arrivare per non fare code, dove lasciare la macchina per non imputtanarsi al rientro, cosa fare e vedere nell'attesa dell'arrivo dei corridori.
Ed eccomi qui, con il mio venerdì libero dedicato al Giro, arrivo da Taranto senza un metro di fila, saltando volutamente il percorso tra Locorotondo e Alberobello, prendendo le vie alternative che di solito percorro in sella alla mia bicicletta.
Spunto sotto lo striscione degli ultimi 5 km ... e nel punto in cui avevo prenotato (solo mentalmente) il posto per la mia auto trovo già il camion dell'organizzazione che trasportava transenne striscioni e gonfiabili pubblicitari per quel punto di percorso.
Faccio un giro in macchina alla ricerca di un nuovo posto, le transenne del percorso sono ovunque, transito in macchina fino all'ultimo chilometro, punto verso la zona dei bus delle squadre che non sono ancora arrivati, intorno parcheggi organizzati a pagamento, ma a fine gara questo punto diventerà un inferno. Torno indietro e parcheggio su una stradina laterale a qualche centinaio di metri dal punto che avevo scelto sulla carta, con il volante puntato già verso la strada secondaria che mi riporterà a casa.
A piedi verso la zona dei trulli dove il paradiso rosa viene creato e distrutto in pochissimo tempo.
L'Open Village con tutti gli stand, le transenne fino al traguardo, i bus della regia, i palchi, lo studio del processo alla Tappa ... State con il ciclismo che non sbagliate mai (cit.) Il palco delle premiazioni, il controllo antidoping, la via di fuga per il ciclisti.
L'arrivo che sarà, presumibilmente, in volata (e lo sarà!!!) è come un batter di ciglia, veloce come il turbine di vento generato dalle ruote.
In queste abbondanti ore che mi separano dalla fine della tappa ho la libertà di girare e vedere tutto, senza vincoli, senza sosta, ecco perché sono venuto da solo.
Parte di quello che ho visto lo trovi nelle foto che seguono, solo una parte di quelle fatte, solo un immagine che non può racchiudere la gioia pluridimensionale nel passare sotto il triangolo rosso dell'ultimo chilometro, incontrare Davide Cassani e strappargli una foto tra un commento tecnico e l'altro, vedere a pochi metri ciclisti che ti hanno emozionato così tanto attraverso il piccolo schermo, Bettini, Basso, Ballan ... Tutti con la B per puro caso! Comprarsi una maglietta o un cappellino senza elemosinare gomme o ingombranti gadget di cartone, veder passare i massaggiatori e lo staff tecnico con le loro divise, spararsi gli ultimi 100 km di corsa sul maxi schermo davanti al palco delle premiazioni, strade che conosco benissimo e che guardo da una nuova, ennesima, prospettiva, il parapiglia scanzonato della carovana pubblicitaria, i primi mezzi a servizio della gara, il commento dello speaker che s fa più incalzate, il ronzio degli elicotteri che spuntano sulla tua testa, le sirene, le moto lo sprint e il vento colorato dei corridori che si alza oltre le transenne e si deframmenta sempre più.
Gli avevo promesso su Instagram che ci saremmo visti ad Alberobello ed ecco che passa Beardy, lo chiamo, lui si volta mi vede e mi saluta, poi i vincitori stappano, coriandoli, applausi, baci delle Miss!
Ci rivediamo sul tuo caravan, prendo la strada del ritorno mentre già iniziano a smontare tutto con ancora tanto da vedere e percepire e portarsi tutto dentro, fino all'infinito.
ultimo chilometro |
l'arrivo dall'alto |
l'arrivo dal basso |
biciclette appese |
i trulli in rosa |
logo |
biciclette in vetrina |
Open Village ancora chiuso |
bar |
biciclette pubblicitarie |
un sorriso dal passato rurale |
Signorotto in tinta moderna |
due facce della stessa medaglia |
riparazioni minimali |
tv locali in pelle nera |
esce il sole ... |
ICONvinto |
... Prendi l'ombrello |
le maglie sulle miss |
con quel telefono al Tour devi andare signora |
massage |
319 |
posti in piedi |
pink chat |
paura |
TREK |
KAT |
il GIRO ti ha dato alla testa |
TEAM SKY |
elicottero T.V. |
guardarsi la moviola al maxi schermo |
Alafaci |
fotofinish |
wow che original tattoo |
Ewan |
balconata zoom |
Jungels |
P I N K |
alla tappa 15 la squadra migliore |
i miei accostamenti cromatici preferiti |
Oops |
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