STRADA BIANCA

Parto dal Tara in MTB con dietro la borsa in cui ho sistemato malamente il necessario per eventuali riparazioni, asciugamano, costume e ciabatte, perché dopo essere salito su a Massafra scenderò costeggiando l'altro argine per andare a fare il bagno.
Il bagaglio però sarà un'inutile rottura di scatole e una perdita di tempo smisurata. Il precario assetto è messo più volte alla corda dalla strada dissestata e sono costretto a riorganizzare tutto molteplici volte.
Il cigolio della bicicletta è al contrario rassicurante, sembra di viaggiare su una cicala, segnando il miglior tempo sulla salita delle lucciole.
All'imbocco della strada bianca per l'Amastuola nuovo assetto del bagaglio che dovrò risistemare ancora una volta in cima al colle.
Proseguo la strada dall'altro versante che arriva sulla Statte-Massafra, ho perso diverso tempo e sono indeciso se proseguire ma alla fine la sete mi spinge ad allungarmi verso il centro abitato.
Sponsorizzo gratis il PANIFICIO SAN FRANCESCO, una coca cola e mezzo litro d'acqua fredda a 1,50 mi sembra davvero poca cosa, la focaccia la prenderò un'altra volta!
Faccio a ritroso tutta la strada. La salita della strada bianca da questo lato è ancora più evocativa di quell'Eroica del 2013, polvere e vigneti ordinati.
Visto l'orario non scendo verso il mare costeggiando il corso del fiume che solca la gravina Leucaspide ma seguo la traccia dell'andata.
Resisto alla tentazione di una birra fresca al baracchino del trampolino e una volta tolta di mezzo la bici e il suo inutile (a questo punto) bagaglio, mi godo tutto il resto del mio tempo appeso alle corde al centro del fiume.









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