IL GIRO DELLE SETTE CHIESE 26"

Quando ho iniziato a preparare più itinerari di quanti in realtà ne potevo affrontare sono cominciati anche i problemi ed è successo in particolar modo con il Giro delle Sette Chiese che fin dall'inizio, nel 2016, segue una numerazione ben precisa.
Così a Giugno 2022 ero arrivato al XIII Giro a Laterza.
Poi come detto ho iniziato a mettere su carta tanti progetti senza realizzarli e non trovandomi più ai conti nel Febbraio del 2023 ripeto stupidamente, il Giro XIII però questa volta a Cisternino...
Alla faccia della triscaidecafobia!
Ma su alcune cose mi piace essere preciso e non potevo passare da un doppio 13 al 14 senza un minimo di ri-flessione.

Tredici più tredici fa ventisei, scelgo questo numero per azzerare e ripartire e rientrare nella sequenza giusta, questo numero che rappresenta anche il diametro delle ruote della mia vecchia MTB (26") con cui affronterò questa ennesima peregrinazione il 26 Maggio!

Il Giro, come tantissime uscite, parte da San Simone e le Chiese sono tutte a  Martina Franca.
Il pomeriggio è caldo e ventilato e in assoluta tranquillità risalgo da Pilano. Come al solito ho portato troppe cose che poi non utilizzerò, l'action cam su tutte mentre ho lasciato in macchina il multi attrezzo che invece mi sarebbe tornato molto utile.
Lungo la salita inizio a patire la posizione in bicicletta che nelle recenti uscite avevo soltanto percepito.
Da una rapida analisi mi rendo conto che la sella è spostata troppo indietro (l'avevo smontata per sostituire quella della Transition decisamente più scomoda) e quando l'ho rimontata non ho rispettato la posizione iniziale.
A salita quasi finita tornare indietro è inutile, continuerò a pedalare male o cercherò una brugola in giro.
Dopo aver scollinato lungo la strada per Martina incrocio la prima chiesa.



I - Chiesa di Montetullio - Più volte punto di sosta, soprattutto per via dell'adiacente fontanella, non era mai entrata in un tour, l'edificio del '900 colpisce forse più la scalinata che per il resto

Riprendo a pedalare ed entro dopo poco nel centro abitato, alla rotatoria vado dritto per Corso dei Mille per poi tagliare da via Trento dove incrocio l'autofficina Pastore e chiedo in prestito la chiave per registrare la posizione della sella.  Ringrazio il proprietario e riparto con l'assetto giusto, e si sente subito. Attraverso Martina per arrivare alla seconda chiesa.

II - Chiesa Rettoria San Francesco da Paola - La storia di questo edificio è decisamente più interessante, puoi leggerne molto di più qui, ma per me questo angolo di Martina Franca è legato purtroppo al momento in cui mia madre ci ha lasciati...
Senza soffermarmi troppo lungo le ringhiere del vicino ospedale, dove ho versato infinite lacrime, soprattutto tornandoci dopo in bicicletta, scendo verso la vallata andando a pescare la terza chiesa.

 
III - Chiesa di Cristo alla Grotta - Antichissima ma nascosta tra i palazzi del boom edilizio perde molto del suo fascino, al suo interno una statua ritenuta miracolosa... A saperlo prima: info 

Una breve ma ripidissima discesa per incrociare la provinciale per Cisternino e trovarsi di fronte

IV - Chiesetta Madonna della Croce“‘A Maruonne d’a Crosce”; così è detta la cappella, di origine barocca, e che nei primi tre giorni di maggio è visitabile in quanto il 3 maggio si celebra l'”Invenzione della Croce”, cioè il ritrovamento della Croce di Cristo, impiegata per la crocifissione, da parte di Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, a Gerusalemme nel IV secolo d. C. (culto fiorente nella vicina Noci).La cappella, a cui si accede anche da un sentiero scavato nella roccia che parte dall’imbocco di Viale Europa (finalmente ripulito grazie alle segnalazioni; l’entrata si trova di fronte alla concessionaria sul marciapiede sinistro, andando verso Ostuni), anticamente era sede di culto delle madri martinesi che venivano qui a chiedere la grazia del latte per i loro neonati (come ricorda l’affresco laterale all’interno della chiesa, con un ex-voto d’argento a forma di mammella). Viene esposta su un modesto tosello la statua ottocentesca della Madonna della Croce, con il Gesù Bambino in una mano e la croce nell’altra. Si tratta di una festa che è stata riattivata, grazie al “TaccodiBacco” ed alla famiglia che l’organizza a proprie spese, residente presso la cappella (chiusa durante il resto dell’anno). [fonte Valle D'Itria Notizie]

Girando a destra dopo la stazione Ippica mi dirigo verso il Villaggio del fanciullo per incontrare 


V - Chiesa Sant' Antonio di Padova ai Cappuccini - La Chiesa è adiacente al convento e sulla porta la data segna 1698. Se esternamente è molto semplice l'interno custodisce innumerevoli opere di raffinata arte ebanista che decora ogni altare. Si tratta di opere artigianali di elevato spessore artistico realizzate fra il Seicento e il Settecento. Le maestranze impiegate erano di origini venete, si parla dei cosiddetti marangoni. [Il Tacco di Bacco]

Da una stradina taglio nuovamente verso l'abitato e dopo aver attraversato la Statale e salito qualche gradino sono sulle pendenze estreme (massima 15%) di via Provvidenza, a metà salita giusto per rifiatare o spezzare il ritmo è posizionata la 

VI - Chiesetta Madonna della Provvidenza - La Chiesetta della Provvidenza ha una facciata traforata da un piccolo rosone e un’edicola in ceramica di recente manifattura che abbellisce l’ingresso. Superiormente domina un campanile a vela. L’altare principale poggia su un muro roccioso, è in stile barocco. Sotto l’altare in una teca è conservata la statua di 'Cristo schiodato dalla croce' un tempo meta per l’indulgenza plenaria ai fedeli, anche se il parcheggio fin quasi sulla porta, una croce sul rosone una stella cometa sotto il rosone e un neon sull'edicola la trasformano in un sito alquanto kitsch. qui

Riprendo la salita accorgendomi che la tacchetta della scarpa destra è storta e ad un più attento controllo realizzo di aver perso un perno... Ho difficoltà ad agganciare il pedale, e difficoltà maggiori a sganciarlo, ma continuo a pedalare per infilarmi in delle viuzze laterali che mi portano a ridosso del nuovo parco comunale a contorno di un silos parcheggi interrato di recente costruzione.

VII - Chiesetta Spirito Santo - anticamente una cappella rupestre, fu ricostruita nel 1598. Alla Trinità è dedicato un affresco ospitato nella parte superiore del portale. La facciata, contrariamente al mio passaggio di qualche settimana fa, è adornata da luminarie per la festa.

Ultimate le mie Sette Chiese per il rientro verso San Simone avevo caricato la traccia di una tappa del Cammino Materano, e testare l'affidabilità della mia Quake 26".
Pedalo comunque in maniera innaturale, mi fermo davanti ad un negozio di bici ma contrariamente al cartello sulla porta è ancora chiuso!! Seguo la traccia faticando non poco sulle pendenze che mi fanno uscire dalla periferia verso la campagna ed incrociando i primi tratti sterrati.
La pedalata però non è fluida, quando intravedo un maremmano proprio all'inizio di un lungo segmento sterrato capisco che qualcuno mi sta inviando l'ennesimo segnale per fermare questa avventura.
Faccio dietro front per qualche centinaio di metri per poi improvvisare un rientro attraverso una via alternativa. Prima della sosta a San Simone ho anche il tempo per un ultimo tratto di sterrato che renda soddisfazione alle ruote della mia MTB, un po' meno alla mia allergia alle graminacee!!

Sono andato avanti, come al solito, oltre la pedalata, leggendo qualcosa di più sulle chiese in cui mi sono fermato e sul significato del 26 nella numerologia, nei numeri degli angeli, nel simbolismo... L’angelo numero 26 è un simbolo di armonia e pace. Il suo numero ci arriva in momenti difficili e caotici. In questi tempi ci sentiamo sotto pressione e stressati dalla nostra carriera o dalla nostra vita personale. Questo è il motivo per cui il numero 26 ci viene in aiuto e dobbiamo abbracciarlo.







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