IL GIRO DELLE SETTE CHIESE XIV - PISTICCI

Pisticci

Dopo una serie di sviste numeriche il GIRO DELLE SETTE CHIESE torna a scandire il tempo esatto.
Associandola alla pseudo preparazione atletica a cui mi sto forzando per il XIV giro di lancette mi sposto in Basilicata e per la precisione a Pisticci o'clock!
A Pisticci si compie un altro giro completo della mia vita ciclistica. Quando nel mesozoico acquistai la mia amata MTB Bianchi Quake (ancora a regime sotto la spinta delle mie gambe) la prima uscita è stata proprio qui. Partenza da Tinchi giù verso il Cavone poi costeggiando la zona dei calanchi, la risalita dai tornanti fino al vecchio mattatoio comunale e poi di nuovo in direzione Tinchi. 
Non riesco a coinvolgere nessuno in questa avventura, così partendo molto presto da casa intorno alle 07:20 sono già pronto per pedalare. La giornata è variabile ma la temperatura è decisamente bassa e malgrado tutto subentra improvviso il fattore Dumoulin!! Aspetto, mi guardo intorno... Non posso fare nient'altro che aspettare... Passa la crisi e comincio a pedalare. Ho il percorso sul Garmin ma con la testa momentaneamente non ci sono, non riesco a trovare la prima chiesa, faccio qualche giro a vuoto... Decido di uscire dall'abitato e mentre sono in discesa sui tornanti l'affaire Dumoulin si ripresenta drasticamente. Non so che fare, leggo segnali negativi in tutto questo e per qualche minuto penso anche di tornare indietro, alla macchina poi non so dove e poi a casa... Poi la natura esplode, nei dettagli che racconterò solo di persona, e la mia pedalata riprende più serena.
Adesso il clima è perfetto, cielo velato, temperatura fresca, venticello laterale moderato. Sono sulla strada per Craco Peschiera e poi a destra su quella che silenziosa sale per Craco. In giro nessuno, il rumore lontanissimo di un trattore che riuscirò ad intravedere diversi tornanti più su.
Salgo senza affanni e meglio di tutte le altre volte che ci sono venuto. In cima non mi fermo, vado giù verso la prima chiesa extra, Madonna della Stella che le altre volte non avevo mai avuto il tempo di fotografare...
Le operazioni sono infastidite dall'abbaiare continuo di due grossi cani poco lontani. Mentre risalgo incrocio un ciclista che invece scende tirando dritto e la foto che gli faccio è più bella di quelle che mi sono fatto da solo. I cani, soddisfatti per avermi rotto le scatole, non lo pensano neanche lasciando il ciglio stradale e allontanandosi nella terra.
Davanti ai ruderi di Craco mangio e mi preparo i primi sali nella borraccia. Dei turisti calabresi mi chiedono informazioni, mentre sopraggiungono le prime comitive di chiassosi motociclisti.
La seconda chiesa extra è quella di San Pietro nel complesso dell'omonimo convento fuori dalla zona recintata.
Mentre scendo verso Craco Peschiera incrocio qualche ciclista impegnato nella salita ed anche il traffico di motociclisti è più continuo.

Madonna della Stella - extra

Craco

more art
Quando passo lateralmente al nuovo insediamento urbano vengo incuriosito dal suono allegro di una banda musicale... Decido di entrare nelle ampie vie che delimitano gli edifici e seguire la musica.
Cinque musicisti intonano vari pezzi mentre due ragazzi passano per le case con dei blocchetti, penso ad una raccolta fondi per qualche festa, non chiedo, così come non chiedo di fare una foto, che infatti viene una merda, malgrado la banda fosse molto disponibile!!
Ripercorro a ritroso la strada verso Pisticci con una piccola deviazione all'altezza dell'incrocio che conduce verso il Teatro dei Calanchi. Ci sarei voluto arrivare, ma quando l'ho percorsa l'ultima volta in MTB per l'appunto, la strada non era tutta asfaltata e la mappa mi conferma questo ricordo, resto con il dubbio e dopo un paio di chilometri decido di tornare indietro.

calanchi

Alla rotatoria davanti la fontana mi passano due cicloturisti a pedalata assistita che dopo poco lasciano la provinciale sparendo in una via laterale, quando prima della galleria svolto per riprendere i tornanti della strada vecchia che sale a Pisticci i due sbucano alla prima curva ed insieme affrontiamo tutta la salita parlandoci un po'.
Sono di Hannover e stanno scendendo giù in Sicilia in bicicletta, di me gli dico solo che sono di Taranto, che non conoscono e che sono lì per fare qualche salita che vicino casa non ho.
Ci salutiamo davanti al Mattatoio e io inizio la ricerca delle vere Sette Chiese.
Mi addentro nella parte vecchia risalendo verso il castello, passo un ragazzo Rom che con la fisarmonica ammorba l'aria di tristezza contrariamente alla banda dei cinque che per le vie di Craco Peschiera suonava e cantava Rose rosse per te!!

Hannover 

I - La Chiesa Madre - Intitolata ai Ss. Apostoli Pietro e Paolo, e investita del titolo di "matrice" ed "insigne" prima e di civitas poi, domina il rione Dirupo dall'alto della Terravecchia. 
Quando mi fermo sul sagrado stanno celebrando la messa, il tempo di una foto e poi dall'alto mi godo la scenografica planimetria bianca del rione Dirupo.

I - La Chiesa Madre

rione Dirupo

M'inerpico ancora più in alto verso i ruderi del castello e la torre dell'acquedotto.
II - Chiesa della SS. Annunziata - Ubicata nel rione Terravecchia (anticamente denominato Casalnuovo), la cappella dell’Annunziata fu costruita nel 1443. La cappella gentilizia, accorpata a un piccolo ospedale dei poveri, passò sotto la giurisdizione della famiglia Cardenas nel 1593, dei Conti Spinelli di Acerra e nel 1817 fu affidata al sacerdote Don Domenicangelo Viggiani. Alla morte di quest’ultimo la manutenzione della cappella fu affidata alla famiglia Spani.



Durante la ricognizione online è stata quella che mi aveva colpito maggiormente, piccolissima e nascosta nel centro storico. scendo lungo pendenze esagerate per fermarmi poco dopo.

rione Terravecchia

III - Chiesa della Madonna di Loreto - La chiesa della Madonna di Loreto, esistente già nel 1500, si trova nel rione che da essa prende il nome. Inizialmente era costituita da un unico ambiente con volta a crociera, e intorno al 1800 è stato realizzato un altro vano unificato con quello originario.

III - Chiesa della Madonna di Loreto


Approfitto dei gradini antistanti per riposare un po', poi mi sposto verso il fianco del Cavone e ritrovo una chiesa incrociata nel mio confuso girovagare di qualche ora prima, è però entrando all'interno del piccolo vano che mi toglie il fiato, dietro l'altare due finestre lasciano entrare la luce ed il panorama sconfinato della valle sottostante, la stessa vista si gode dal barbierese di fianco, se al posto di una preghiera volete farvi uno shampoo...
IV - Chiesa di Sant’Antonio Abate (Sant’Antuono) - La chiesetta dedicata a Sant’Antuono si trova nella piazzetta omonima, dove si svolge oggi il mercato ortofrutticolo. Fu donata, insieme al fabbricato, dalla signorina Anna Giacoli. Anticamente, al centro della piazza si trovava un'altra chiesetta, dedicata sempre al Santo, fatta edificare nel 1648 da don Giuseppe di Giulio. 


Per raggiungere la quinta chiesa mi devo spostare molto più giù verso il Cavone. La strada precipita senza fine e con pendenze che al ritorno faranno ondeggiare la mia traiettoria.
V - Chiesa della Madonna delle Grazie - La chiesa della Madonna delle Grazie sorge lungo la strada che scende verso i cosiddetti "Pantoni" nella valle del Cavone. Fu fondata verso il 1560 dai Monaci Certosini, ma subì gravi crolli a causa delle frane che hanno da sempre devastato il territorio calanchivo. Fu ricostruita nel 1820 dal sacerdote don Arcangelo D’Alessandro che raccolse le offerte per riedificarla. Il costruttore fu il maestro Selvaggi di Pomarico. L’interno, in stile barocco, ospita la statua della Vergine in legno veneziano.


Lo scenario sembra messicano e risalendo nei tratti che ballano intorno al 20% avrò le allucinazioni anche senza assumere il peyote.
Quando la strada scavalla, ma non finisce di risalire, entro nel rione Dirupo fino alla punta estrema, indirizzato anche da un signore seduto davanti l'uscio di casa per raggiungere la mia penultima chiesa
VI - Chiesa dell’Immacolata Concezione - Alle propaggini meridionali dell'abitato vi è la Chiesa dell'Immacolata Concezione. Non si conosce con esattezza la data di costruzione della chiesetta. Sicuramente, esisteva già nel ‘600, in quanto nei primi anni '20 fu istituita la confraternita della Immacolata Concezione. In origine, era conosciuta come Santë Giuannë perché era dedicata al culto di San Giovanni evangelista.


La vista da qui è meravigliosa, solo questa sosta merita tutto il giro.
Per ritornare verso la macchina mi allungo poco fuori l'abitato per raggiungere l'ultima chiesa nei pressi del cimitero e nel complesso dell'Abbazia Santa Maria del Casale.
VII - Abbazia Santa Maria del Casale - La chiesa, in stile romanico-pugliese, era stata costruita in tufo carparo, con tetto a doppio spiovente, campanile e un rosone centrale con portale sulla facciata esterna. Accanto al Tempio, era stato costruito il Monastero per ospitare i monaci. I lavori si conclusero nel 1277 e allo stesso anno risale la costruzione dello splendido portale. Quest’ultimo si caratterizza per le quattro fasce scolpite con foglie d’acanto, da un arco interno sostenuto da due colonne laterali con capitelli scolpiti con figure di tigrotti a destra e aquilotti a sinistra. La chiesa, suddivisa in tre navate, con soffitto ligneo, absidi a semicerchio con piccole finestre e colonne murarie con capitelli, nel progetto di Maccabeo, doveva essere un quadrilatero di circa 29 metri.


Il giro ha subito qualche modifica in corsa e taglio la parte che mi avrebbe portato verso Tinchi per incrociare altre chiese, oltre a quelle lasciate per strada dentro Pisticci, che non ho ancora avuto il tempo di conteggiare ma che sicuramente mi porteranno nuovamente a Pisticci per un nuovo Giro delle Sette Chiese.



Tutte le note storiche sulle chiese sono prese da VISIT PISTICCI
.

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