FROM RIVER TO RIVER ON COAST LINE


Mi ritrovo ancora una volta a pedalare sulla battigia della costa ad Ovest di Taranto!! Sono partito da Chiatona con l'obbiettivo di raggiungere tornando indietro lungo la complanare la foce del fiume Patemisco, perché non ci sono mai stato, perché è una giornata a dir poco meravigliosa ma soprattutto perché ho bisogno di una pedalata senza stress... Come spesso capita, per queste occasioni scelgo di usare la mia MTB da 26" e come quasi sempre succede, escono fuori delle pedalate inaspettate.

Non avevo programmato niente, la mia idea era quella di rientrare a Lido Azzurro e poi scendere attraverso le viuzze fino al mare, ma poco prima dello svincolo entro in una stradina laterale varco una sbarra che delimita una zona in cui non si potrebbe entrare, ma più avanti incrocio una coppia che passeggia e tagliando la pineta perpendicolarmente al mare arrivo dritto dritto sulla sponda del Patemisco.
Il cielo è terso, Taranto è vicinissima, le gru del porto e le pale eoliche davanti (o sopra) Lido Azzurro. Sul molo contornato da tetrapodi frangiflutti in fila ci sono dei pescatori.
Dall'altro lato la spiaggia sembra girare su se stessa, non troppo lontano una macchia bianca, Chiatona,tra il verde della pineta poi ancora sabbia e la costa che poi ti ritorna in faccia come un ombra, quella della costa Lucana e Calabrese.
Cazzeggio un po' sul molo, tra le alghe in un ansa del fiume trovo la targhetta di un numero civico che devo recuperare ed attaccare alla mia bicicletta.
A questo punto scendo verso la spiaggia per testare la sua consistenza, ed è in questi momenti che si riaccende la scintilla e la bicicletta ti permette di tornare quel bambino che credeva di girare il mondo dopo aver visto il Mondo di Quark in televisione il primo pomeriggio. Se era caldo allora mi trovavo nel deserto, se soffiava il vento e faceva freddo ero nella steppa... Ero dove voleva essere la mia fantasia ma ero semplicemente nel giardino intorno a casa.
Inizio a pedalare lungo la battigia direzione Chiatona.
La spiaggia è meno larga del tratto già esplorato in bicicletta e a piedi più recentemente, per certi versi anche più sporca, a fine Ottobre praticamente deserta, incrocio solo alcuni podisti/e camminatori ed un paio di pescatori con il barchino divergente e un altro con un arsenale di canne piantate lungo il mio tragitto.  
Fa caldo ma non eccessivo, la risacca accompagna il mio scorrere e la battigia è talmente larga e compatta che non devo faticare per evitare di continuo l'acqua.
In corrispondenza del lido del Finanziere e Lido Impero la spiaggia prende più vita io continuo per la mia strada di sabbia.
Adessso la distanza tra il mare e la prima vegetazione si è allargata, dopo il primo chilometro di nuovo nessuno per qualche chilometro poi la gente che torna a camminare, prendere il sole, pescare.
Arrivo a Pino di Lenne dopo 8 chilometri di bagnasciuga costante e compatto, non ho mai faticato, non ho mai messo il piede a terra se non per scendere e fare qualche fotografia.
Torno indietro questa volta attraversando il rettifilo all'interno del bosco di Marziotta, per tornare nuovamente a Chiatona, vado sul lungomare, faccio avanti e indietro, ho ancora parecchio tempo, potrei tornare sulla battigia e fare un altro giro, prendere i sentieri nel bosco... Alla fine mi siedo nell'unico bar aperto e mi prendo una birra stravaccato al sole, quel sole caldo e accecante ma che non ti fa sudare!
Torno alla macchina. Altro punto fermo della mia uscita era il bagno al fiume Tara.
Carico tutto e mi sposto qualche chilometro più ad est. faccio una breve pedalata dalla complanare alla provinciale per Palagiano seguendo il corso del fiume, poi torno indietro e mi fiondo nelle acque gelide, ma non troppo, del fiume Tara per sfuggire ai negazionisti del climate change, ai parvenu del bagno ad Ottobre, a quelli del 90 di Agosto!




anche se sono stati 2... 3 Fiumi


  

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