UPTOHELL
Nessuno ha detto che la strada verso l'Inferno sarebbe stata facile e priva di dolore.
Malgrado il tempo non sia dei migliori, non abbandono il mio tentativo di scalare le cinque punte che dalla provinciale Crispiano-Grottaglie salgono verso la Murgia.
In nottata ha piovuto forte e qualche goccia continua a scendere, ma non sono, ancora, un agnellino sacrificale, sono un caprone, un ariete e vado dritto per la mia strada a testa bassa sfondando porte.
Finita la transizione Taranto/San Simone si inizia a pedalare intorno alle 0740.
La strada è viscida, la temperatura fredda, il vento alle spalle.
Si punta verso la prima salita di giornata, il Tiro a Volo.
Nessuno ha mai detto che la strada verso l'Inferno sarebbe stata una passeggiata.
Da una settimana pensavo: E se non ci riesco? E se mi prendono i crampi? E se finisce il fiato?
Ma da una settimana pensavo anche alla soddisfazione di segnare con una croce quelle salite una dopo l'altra, scendendo fiero, al massimo, e alla fine, guardarmi indietro mentre con la faccia al sole bevevo la mia birra media alla spina a San Simone!
Invece il sole è nero, il cielo torna a piangere e al chilometro 9 io scivolo sull'asfalto al primo bivio per Grottaglie.
Che effetto fa cadere? Questa è la seconda volta quest'anno, la prima a Febbraio, una caduta quasi da fermo sul fianco sinistro, oggi invece stavo andando ben oltre i 25 km/h e forse ho preso la curva troppo velocemente, forse mi sono distratto per un passaggio in contro senso allo stesso incrocio del mio compagno di pedalata, forse quello era l'ultimo invito a fermarsi ... Ma quando sei in bicicletta non ti devi mai distrarre e pensare esclusivamente a te, alla strada sotto le tue ruote e al silenzio che ti trapassa da parte a parte.
Scivolo sull'asfalto per 10/15 mt la bicicletta più avanti al mio corpo steso di lato su una sindone di acqua sporca.
Mi rialzo, recupero la bicicletta, mi faccio di lato, mi guardo intorno ... Mi guardo le gambe ho il pantaloncino strappato sul lato sinistro una botta sul ginocchio sinistro e delle grosse abrasioni sulla parte laterale dello stinco.
Rimetto la catena al suo posto, e si riparte, ancora non mi fermo.
Fino al bivio per il Tiro a Volo è un procedere silenzioso ed irreale. Faccio ammenda, mi assumo tutte le mie colpe, mi carico il fardello di dolore ed inizio a salire.
Malgrado tutto la prima salita la faccio bene, senza forzare, mai in affanno e segnando alla fine alcuni dei miei migliori tempi.
A metà salita inizia a piovere forte, ma ormai sono alle porte del primo traguardo.
Sosta per un caffè e non mi sembra il caso di fermarsi dalla Madonna della Fontana per chiedere un inutile aiuto.
La discesa è terribile.
Piove forte e la strada è pericolosa, affrontarla con il freno sempre in tensione e la paura negli occhi è il peggior peccato da dover espiare.
Completamente bagnato e con le braccia doloranti chiedo pietà ... Desisto dalla mia impresa e ringrazio il cielo che la discesa sia finita!! Solitamente questa discesa la faccio mediamente in 9' oggi l'agonia è durata oltre 19' ...
Ma devo tornare a San Simone. Scarnificato, bagnato e tremante per il freddo continuo la mia via crucis verso la fine.
Passo mesto dai bivi che avrebbero portato la mia anima nell'alto dell'inferno, Monti del Duca, Spaccamonti ... rischio di cadere nuovamente ... Pilano, alle Voccole neanche ci arrivo, il mio Inferno finisce qui, infreddolito e impaurito come un bastardo abbandonato lungo la strada.
Satana 4, Ridefloz 1 ...
Una caduta, una salita, un caffè, una discesa, una sola convinzione, tornare all' INFERNO molto presto.
Malgrado il tempo non sia dei migliori, non abbandono il mio tentativo di scalare le cinque punte che dalla provinciale Crispiano-Grottaglie salgono verso la Murgia.
In nottata ha piovuto forte e qualche goccia continua a scendere, ma non sono, ancora, un agnellino sacrificale, sono un caprone, un ariete e vado dritto per la mia strada a testa bassa sfondando porte.
Finita la transizione Taranto/San Simone si inizia a pedalare intorno alle 0740.
La strada è viscida, la temperatura fredda, il vento alle spalle.
Si punta verso la prima salita di giornata, il Tiro a Volo.
Nessuno ha mai detto che la strada verso l'Inferno sarebbe stata una passeggiata.
Da una settimana pensavo: E se non ci riesco? E se mi prendono i crampi? E se finisce il fiato?
Ma da una settimana pensavo anche alla soddisfazione di segnare con una croce quelle salite una dopo l'altra, scendendo fiero, al massimo, e alla fine, guardarmi indietro mentre con la faccia al sole bevevo la mia birra media alla spina a San Simone!
Invece il sole è nero, il cielo torna a piangere e al chilometro 9 io scivolo sull'asfalto al primo bivio per Grottaglie.
Che effetto fa cadere? Questa è la seconda volta quest'anno, la prima a Febbraio, una caduta quasi da fermo sul fianco sinistro, oggi invece stavo andando ben oltre i 25 km/h e forse ho preso la curva troppo velocemente, forse mi sono distratto per un passaggio in contro senso allo stesso incrocio del mio compagno di pedalata, forse quello era l'ultimo invito a fermarsi ... Ma quando sei in bicicletta non ti devi mai distrarre e pensare esclusivamente a te, alla strada sotto le tue ruote e al silenzio che ti trapassa da parte a parte.
Scivolo sull'asfalto per 10/15 mt la bicicletta più avanti al mio corpo steso di lato su una sindone di acqua sporca.
Mi rialzo, recupero la bicicletta, mi faccio di lato, mi guardo intorno ... Mi guardo le gambe ho il pantaloncino strappato sul lato sinistro una botta sul ginocchio sinistro e delle grosse abrasioni sulla parte laterale dello stinco.
Rimetto la catena al suo posto, e si riparte, ancora non mi fermo.
Fino al bivio per il Tiro a Volo è un procedere silenzioso ed irreale. Faccio ammenda, mi assumo tutte le mie colpe, mi carico il fardello di dolore ed inizio a salire.
Malgrado tutto la prima salita la faccio bene, senza forzare, mai in affanno e segnando alla fine alcuni dei miei migliori tempi.
A metà salita inizia a piovere forte, ma ormai sono alle porte del primo traguardo.
Sosta per un caffè e non mi sembra il caso di fermarsi dalla Madonna della Fontana per chiedere un inutile aiuto.
La discesa è terribile.
Piove forte e la strada è pericolosa, affrontarla con il freno sempre in tensione e la paura negli occhi è il peggior peccato da dover espiare.
Completamente bagnato e con le braccia doloranti chiedo pietà ... Desisto dalla mia impresa e ringrazio il cielo che la discesa sia finita!! Solitamente questa discesa la faccio mediamente in 9' oggi l'agonia è durata oltre 19' ...
Ma devo tornare a San Simone. Scarnificato, bagnato e tremante per il freddo continuo la mia via crucis verso la fine.
Passo mesto dai bivi che avrebbero portato la mia anima nell'alto dell'inferno, Monti del Duca, Spaccamonti ... rischio di cadere nuovamente ... Pilano, alle Voccole neanche ci arrivo, il mio Inferno finisce qui, infreddolito e impaurito come un bastardo abbandonato lungo la strada.
Satana 4, Ridefloz 1 ...
Una caduta, una salita, un caffè, una discesa, una sola convinzione, tornare all' INFERNO molto presto.
la partenza verso l'INFERNO |
la strada lastricata di lacrime e dolore |
in cima al Tiro a Volo |
un freddo rientro verso la fine |
dolore lacerante |
Stigmata martyr |
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