COAST TO COAST TRA IL SERIO E IL POZZO FACETO
Sabato mattina, malgrado il tempo incerto, sono uscito per una rapida pedalata, riuscendo ad evitare la pioggia, alla fine quasi 80 km di salute in scioltezza e una giacca invernale MAPEI della SANTINISMS ricevuta in dono da Francesco (un vecchio amico delle estati a San Vito, oltre a compagno di casa a Bari durante il periodo universitario e oggi IRONMAN 70.3) incontrato negli ultimi chilometri prima di rientrare a casa
Domenica invece, per l'ennesima volta, insieme ad Andrea, cerchiamo di andare dallo Jonio all'Adriatico e ritornare ancora sullo Jonio. Il giro di boa sarà nuovamente Capitolo.
Ma la giornata non inizia bene. Le previsioni portano pioggia e temporali ed in effetti parto da casa sotto qualche goccia, poi ho chiuso la porta di casa dimenticando gli occhiali dentro*.
Ci becchiamo con Andrea in città ed iniziamo la pedalata da Tamburi-Statte-Crispiano, io sono molto titubante, allontanarmi con questo tempo incerto non mi è mai piaciuto, lui invece è convinto e forte del suo nuovo giacchetto alla fine mi tira fin su a Martina Franca, malgrado le pioggia che a tratti e comunque molto flebilmente ci accompagna. Da ingenuotto di città dico di tenerci lungo l'asse delle stazioni delle Ferrovie del Sud Est che alla peggio torniamo con il treno**.
Ci becchiamo con Andrea in città ed iniziamo la pedalata da Tamburi-Statte-Crispiano, io sono molto titubante, allontanarmi con questo tempo incerto non mi è mai piaciuto, lui invece è convinto e forte del suo nuovo giacchetto alla fine mi tira fin su a Martina Franca, malgrado le pioggia che a tratti e comunque molto flebilmente ci accompagna. Da ingenuotto di città dico di tenerci lungo l'asse delle stazioni delle Ferrovie del Sud Est che alla peggio torniamo con il treno**.
Colazione a Martina e valutando la bassa pressione i venti ed il traffico automobilistico bloccato lungo la SS 172, dopo un piccolo giro largo a vuoto prendiamo per Locorotondo seguendo una bella e nuova stradina secondaria con i classici sali e scendi e curve secche incorniciate tra i grigi muri a secco.
Sbuchiamo sulla circonvalla di Locorotondo e dopo varie e reciproche prove di forza, deviamo per Laureto.
La strada è chiusa ai mezzi pesanti per una manifestazione sportiva*** , ma siamo costretti comunque a sentirci le imprecazioni di una scooterista che si lamenta della nostra presenza sulla sede stradale.
Arriviamo a Laureto e ... la strada per la Selva è chiusa:
*** La manifestazione sportiva è la 59^ Coppa Selva di Fasano, una sorta di crono scalata per automobili sportivissime.
Capitolo chiuso, optiamo per Fasano e poi Savelletri, scendendo dalla strada della Gravinella bella e molto veloce, una volta superato il centro abitato di Fasano puntiamo dritti per il mare percorrendo una strada a tratti davvero pessima.
Raggiungiamo il mare, sosta al molo, spuntino ed ognuno si perde nei sui ricordi, io personalmente mi ricordo le giornate a rilevare edifici prima della grande avventura in giro per l'Italia.
Facciamo il punto della situazione, scrutiamo il cielo, consultiamo le mappe online e decidiamo di andare lungo la litoranea fino a Torre Canne per poi risalire verso Cisternino.
* Ho dimenticato gli occhiali, non tanto per il sole, ma fino a Torre Canne passiamo attraverso uno sciame infinito di moscerini transgenici, cresciuti a forza di salsedine e super stallatico.
Iniziamo la lenta salita verso Cisternino passando attraverso l'abitato di Pozzo Faceto, il cielo sopra le colline è davvero da "potevamo starci sotto la copertina". La strada sale dolcemente dentro un bosco da dove si continua a vedere il mare, arrivati in cima siamo, dopo un paio di chilometri siamo sulla strada che gira intorno a Cisternino, abbiamo in piedi sempre il piano B, cioè il passaggio Sud Est, quindi puntiamo nuovamente verso Martina Franca dove il cielo è proprio nero. Infatti a pochi chilometri dall'ingresso nel paese iniziano a cadere dei grossi goccioloni risaliamo la SS 172 tra il traffico delle 12:30 e cerchiamo di raggiungere la stazione quando inizia a piovere fortissimo, ma riusciamo a ripararci sotto un palazzo evitando la doccia completa.
Aspettiamo quindici minuti buoni, scendere verso Taranto con le strade bagnate sarebbe troppo pericoloso, inutilmente pericoloso ... Quando una pedalata finisce in questo modo non è mai bello, personalmente mi lascia un senso di insoddisfazione, ma il piano B scatta e quando smette di piovere, tra una strombazzata e l'acqua saponata che scende lungo le pendenze di Martina arriviamo alla stazione della Sud Est.
** Non riusciamo a beccare l'ingresso, allora chiedo ad una ragazza che stava uscendo dalla macchina, dov'era l'entrata e She said I love you boy , I love you so She said I love you baby, oh oh oh oh ma la domenica la stazione è chiusa!!!
Perfetto.
Scattano delle telefonate per cercare un passaggio e alla fine, dopo aver staccato per tempo il mio Garmin ... Siamo stipati in una macchina che ci riporta, comunque asciutti e felici verso Taranto con nuove strade percorse e pronti per la prossima uscita.
sotto l'albero di Heidi |
balcone vista mare per due |
dietro il muro l'Adriatico |
Savelletri |
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