Una partenza in differita, lascio la macchina davanti al bar del Borgo consapevole che al mio ritorno sarà bloccata dalle macchine degli abituè che s'incontrano per l'aperitivo o la birra prima di rientrare a pranzo.
Salgo subito per Pilano con molta calma, mi accodo ad una MTB ma poi lo lascio dietro e per tutto il resto della salita non trovo più nessuno. L'aria fresca e l'ombra del bosco non sono d'asporto, anche se sono ancora le otto fa già caldissimo.
Durante i giorni scorsi avevo pensato di arrivare a Monopoli o a Polignano e resto sul tracciato che mi ero preparato, anche se non potrò spingere al massimo la pedalata fino al pomeriggio per un impegno.
Al Tripoli prendo solo un caffè lungo e poi passo sotto un tetto di ombrelli colorati sospesi sul vicolo principale, mi arrendo alla cinetica lasciandomi scivolare lungo l'asfalto che da Martina Franca si snoda nelle campagne della Valle d'Itria fino a Locorotondo, poi prendo per le Lame di Olimpia ... Una transizione ormai collaudata per arrivare alla fontana di Laureto saltando la più pericolosa Statale! Fortunatamente niente rally della Repubblica, quindi posso salire per la Selva rilassato ma non troppo. Rifornimento volante alla fontana e poi mi accodo a due ciclisti vestiti di nero NOB che vanno per la mia stessa strada, sto a ruota tutto il tempo fino al bivio per Capitolo, loro scendono giù , io proseguo su un tratto di strada completamente nuova.
Una curva e poi sono davanti alla chiesa di San Michele in Frangesto di bianco calce accecante che si affaccia su tutta la valle.
Proseguo la panoramica lo sguardo a destra degrada fino al mare alla sinistra troneggiano una moltitudine di antenne, ripetitori, parabole.
Mi ritrovo in uno spazio davanti ad un'altra chiesa bianca, Maria SS. Addolorata, contornata questa volta da infissi in anticorodal e una tettoia in pannelli prefabbricati ... un vero peccato.
Sono all'inizio della discesa che adagiandosi sul fianco della Murgia conduce fino a Monopoli, la scendo timidamente perché so che non arriverò alla sua fine e studio
live il punto in cui iniziarla a risalire.
Mi fermo in prossimità di un Golgota con una sola croce, la pendenza non è di quelle proibitive e la risalita tutto sommato, malgrado il caldo è facile. Si accoda una MTB ma poi mi lascia dietro e per tutto il resto di quel che resta della salita non trovo più nessuno, poi svolto a sinistra e riprendo il percorso in senso inverso guidato dalle antenne, con lo sguardo nel sole attraverso l'aria rarefatta di miraggio.
Gli alberi che avevo visto qualche settimana fa, rientrando sempre da Monopoli, in macchina sono stati svuotati dei loro frutti rossi, aguzzando la vista però riesco a trovare dei punti brillanti tra le foglie verdi, arresto la mia corsa allungo il braccio oltre il muro a secco e mangio (esaltate dalla situazione) alcune delle ciliegie più buone della mia vita ...
Attenzione Ciclisti, lungo la strada del rientro 88FOLLIE è aperto ma senza quella MATTA di Daniela, un raduno di auto d'epoca in piazza, il movimento dei turisti e lo sventolio di tricolori.
Il caldo aumenta ma niente di esagerato, l'ultima difficoltà è la discesa di Pilano dentro gli sciami d'insetti lungo i fasci di luce, impatti inevitabili.
Come preventivato la mia macchina è bloccata da un paio di altre vetture, ma non ho fretta, devo prima prendere il mio integratore ... Poi non resisto e tutto quel brillare di verde vetro al sole mi fa venir voglia di una birra fresca, anche se non si potrebbe.
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