ELECTRIC BUDDHA ON THE ROAD AGAIN

Oggi (08 Dicembre) finalmente sono tornato a pedalare sulla "lunga distanza" portando subito a termine l'ultima  Gran Fondo di Strava, peccato per il buco di Novembre, ma iniziando dalla fine, come spesso faccio, devo scrivere che oggi non è stata per niente facile.
Ho puntato la sveglia alle 05:00 del mattino per fare tutto con calma, uscire di casa prima delle 07:00 e tornare in tempo per il pranzo di festa da mia madre.
Il cielo è parzialmente nuvoloso ed il vento non sembra un problema, ma mi sbaglierò! Non incrocio nessun ciclista, e questa sensazione di quiete alimentata dalla solitudine l'avevo dimenticata, in generale c'è pochissima vita sulla litoranea, trovo chiusi diversi bar che solitamente sono sempre aperti ed infatti sono costretto a fare la mia sosta caffè, che ancora non ho preso, all'unico locale aperto di Campomarino, proprio quello che tempo fa avevo cancellato dalla mia guida (per via di un saccottino al cioccolato passato chissà quante volte nel microonde) ho la sensazione che la banconista, una bionda dell'est con delle unghie rosse lunghe come la Transiberiana stia fissando il mio pacco "Beautiful ladies young ladies" prendo solo il caffè, nient'altro "Hey man! I give you a special price".
Riprendo la mia pedalata con il vento alle spalle, e da Torre Ove che mi sospinge con più intensità - brutto segno. Inizio a soffrire anche il nuovo assetto un po' più estremizzato della bicicletta, il mio corpo in questo momento è tutt'altro che elastico e flessibile e forse dovrei fare nuovamente il cambio della pipa.
Arrivo però a San Pietro in Bevagna che sono già a 48 km ma il mio obbiettivo, come tante altre volte è Torre Colimena, subito dopo il Chidro incrocio un corposo gruppo sgranato in tre parti, qualche saluto e costeggiando la salina dalla strada asfaltata arrivo al bivio per la Torre, mi allungo verso l'ingresso della salina, lascio la bicicletta e salgo sulla torretta, il vento è davvero forte, ma mi concentro sul panorama e sul volo radente dei tanti uccelli che popolano lo specchio d'acqua in questo periodo. Qualche altra foto sotto la torre (come se fosse la prima volta) e lascio l'abitato dalla strada principale, questa volta senza raggiungere il porto.
Decido che tornerò indietro dalla Provinciale 141, la parallela più interna della Litoranea.
Non appena svolto verso sinistra per invertire la mia marcia realizzo che il vento sarà un grosso problema.
Procedo a fatica, intorno ai 17 km/h le braccia doloranti, e la stanchezza delle gambe che aumenta ad ogni colpo di pedale. Il vento mi sbatte in faccia, come degli schiaffi, dei freddi goccioloni d'acqua provenienti da delle nuvole viola che campeggiano sull'entroterra.
Per fortuna la pioggia è sporadica e finisce quando svolto per rientrare sulla litoranea al bivio di Torre Borraco, dove il cielo è più libero.
Costeggiando il mare la situazione vento, ovviamente, non cambia, anzi ...
Mi ero scordato quanto era brutta la fatica in bicicletta, quasi due mesi di stop si fanno sentire tutti, sono annebbiato e non ricordo in quale punto preciso ho anche pensato di fermarmi e farmi venire a recuperare!!
Chilometri ed uscite però mi hanno insegnato a gestire le crisi, che significa anche andare pianissimo, a stringere i denti e non forzare quando arriva anche un crampo. Tengo duro, il dosso in entrata di Campomarino mi sembra una salita vera "J. Brown running a joint? Yeah!"
Devo ancora faticare per almeno altri 10 km, il vento allenterà la sua oppressione nei pressi di Marina di Lizzano, rifiato, mi fermo con la scusa dell'ennesima foto che non stanca mai, la duna, il mare, la macchia mediterranea piegata in direzione del vento.
Mi superano un paio di ciclisti, va tutto bene, non mi sogno neanche di aumentare l'andatura "Hey man bath massage massage!"
Più vado avanti e più si accorcia la distanza che mi separa da casa, e questa volta la voglia di scendere dalla bicicletta è uguale alla voglia di pedalare che avevo questa mattina presto, subito dopo la Baia d'Argento il quarto beep del mio Garmin "Pah pah one hundred!!"
Arrivo a casa in tempo, "Electric people on the road" scendo dalla bicicletta tirando un sospiro di sollievo, un integratore, la doccia e mentre mi rivesto butto l'occhio alla mia bicicletta e nonostante tutto ora, non vedo l'ora di risalirci ... Domani mattina!


Electric Buddha on the road again Hey man! I give you a special price pah pah one hundred one fuck


ho visto di peggio
Campomarino
San Pietro in Bevagna
Torre Colimena
Salina dei Monaci
La torre 
pranzo dalla mamma

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