ODORAMA

Quando lascio la macchina nello spiazzo di San Simone sono circa le 09:45, il proprietario del Caffè del Borgo mi saluta mentre legge il quotidiano seduto ad uno dei tavolini all'aperto, fa molto freddo ed anche se passo dalla parte all'ombra a quella baciata dal sole il percepito non cambia. Prendo un caffè prima di cambiarmi completamente ed iniziare la mia pedalata fuori orario standard.
La temperatura diminuisce man mano che salgo su per il bosco, incontro solo ciclisti in discesa e nel tratto finale della salita una recente potatura lungo i bordi rende visivamente la strada più larga.
Prendo in direzione Martina, ho intenzione di arrivare ad Alberobello, senza nessun affanno, posso pedalare ben oltre il mio solito orario e mi sono dato come tempo massimo di rientro alla macchina le 15:30.
Non pedalo da queste parti da tanto, prima del "mio famoso albero" devo guadare una pozza fangosa e guardare con attenzione a dosare gli sforzi fisici, perché quando esagero i dolori che ancora non vogliono lasciarmi tornano a manifestarsi più intensi.
Quando la mia vista finalmente traguarda oltre gli alberi mi accorgo che il cielo in direzione Alberobello non è completamente libero ma grigio ovattato, così decido di puntare verso Locorotondo costeggiando Martina e poi attraversando la Statale verso la contrada Madonna dell'Arco.
Il vento soffia da N/O e i volumi nel cielo si spostano rapidamente, rientro per un attimo sulla tangenziale di Locorotondo per poi prendere per contrada Trito e poi ancora verso le Lamie di Olimpia dove mi soffermo su una delle più brutte rappresentazioni della Natività cristiana mai viste:
Maria Giuseppe il bue e l'asinello fatti con boa natalizi colorati, i due animali sono schiacciati al suolo che è il manto in erba sintetica riciclato da qualche campo di calcetto, le righe bianche sono casuali e la capanna fatta con delle rete metalliche da cantiere con tanto di blocchetti in cemento per sostenerle ... Mi chiedo come sarà Gesù bambino!?
Faccio rientro verso Locorotondo nel centro storico le decorazioni natalizie hanno una cura maggiore, e sicuramente di sera avranno un impatto diverso, nella piazza del Locus è stato allestito anche un piccolo planetario, faccio due chiacchiere con il ragazzo all'ingresso ripromettendomi di portarci quanto prima Emma.
Il cielo verso Alberobello è libero e dopo questa variante prendo una strada secondaria che mi porta fino allo stadio della cittadina dei trulli.
Sono le 13:00 e la confusione è impressionante. Nella zona monumentale è attivissimo un mercatino di Natale, le casette in legno meriterebbero un'attenta visita, per la varietà di cibo che offrono ...

ODORAMA - Spesso mi soffermo su quello che una fotografia, un video e due righe non potranno mai restituire, gli odori. Pedalare con questo freddo amplifica ancor di più la loro percezione, l'area tersa sembra far scivolare le varie fragranze rendendole più intense e presenti.
Quando ho iniziato a pedalare era il profumo stesso del freddo quello che mi inebriava, poi quello del bosco umido, della terra bagnata ... Poi ogni tanto arrivava l'odore del camino acceso, legna profumata che brucia, quello stesso odore si è via via trasformato in una brace per l'arrosto domenicale che a più riprese tornava più intenso restando una costante di tutta l'uscita, come la filo diffusione all'interno dei centri storici, canzoni di Natale in Heavy Rotation, nei paesi poi l'odore di bucato, e di atri lavati aggiungevano quella piacevole nota chimica floreale ai sapori della cucina più autentica.
La stanchezza e il freddo giocano alla mia fame un brutto tiro, gel e barrette sono solo un insoddisfacente surrogato, avrei voglia di un panino con le bombette o una di bella fetta di carne arrosto, ma sono troppo lontano dal punto di arrivo e non voglio rischiare di piantarmi con lo stomaco pieno.

Rientro con il vento a favore verso Martina Franca, cerco un fornello pronto ontheroad invano e allora scendo ancora verso la zona del Pergolo, e poi tagliando la Murgia verso le Voccole.
Ho ancora tempo e fame e allungo la mia ricerca verso Crispiano, finalmente trovo un posto aperto con vista sulla strada, anche se non c'è più nessuno, quando chiedo alla tipa se posso entrare la bicicletta e buttarla in un'angolo mi guarda strano ... Per questo non menzionerò il locale, dove per 15 euro prendo un hamburger gigante delle patate al forno e una coca da 25 cl.
Il mio giudizio non è lucido, il tepore del locale, dopo tutto il freddo della mattina, mi dilatano la percezione, la carne non è ottima, ma è buona, le patate sono ovviamente riscaldate ma sono carboidrati con un sapore.
A stomaco pieno vago alla cieca per le strade del centro di Crispiano, di cui fatico a comprenderne l'urbanistica ...
Rientro alla mia base mobile infilando subito la bici nel cofano e riparandomi al tepore del mio spogliatoio anteriore.
Faccio tutto con molta calma, preparo gli integratori di recupero con un acqua ghiacciata e riparto in perfetto orario.

cambio direzione
addobbi brutti
addobbi minimali
planetario
presepe
concentrato
piccola pausa
15 € con vista



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