NON TROPPO LUNGO MA INTENSO
Un lungo in bicicletta per me parte da un minimo di 100km. E questa era la mia intenzione per domenica, e per sfuggire al caldo asfissiante che già di prima mattina cinge Taranto decido di partire direttamente da San Simone, guadagnando tempo e gradi preziosi.
Non ho stabilito un percorso, così inizio a risalire il bosco di Pilano per dilatare la senzione di fresco rischiando però l'aggressione dei tafani.
La salita la faccio in tranquillità poi proseguo verso Martina franca passando sotto un tetto di giganteschi alberi che con le loro fronde coprono interamente la sede stradale.
Qualche km più avanti vedo la sagoma di un ciclista sotto la sella ha la mia stessa borsa, gli voglio chiedere come si è trovato... Mi affianco e con gran sorpresa mi accorgo che è Daniele che avevo conosciuto il giovedì prima perché con Ciccio si era unito all'uscita serale al fiume. Che sorpresa!!
Tra una chiacchiera e l'altra pedaliamo insieme fino a Martina e malgrado lo faccio entrare nel centro storico dalla parte più impegnativa mi offre lo colazione al bar Tripoli. Dopo la sosta ognuno prende la sua strada, Daniele gira un po' per Martina per poi tornare indietro via Grottaglie, io vado avanti verso Locorotondo, contrada San Marco, dove notoo qualche cartello della gara ciclistica del pomeriggio e poi giù per contrada Cupa verso il canale di Pirro, una strada fantastica abbracciata da una vegetazione e da un panorama pazzesco, incrocio diversi ciclisti che risalgono la strada che io, invece mi godo percorrendola in dicesa. Mentre sono fermo per una foto passa una ragazza in gravel com un bel completo fucsia riesco a ripartire in tempo per immortalare il contrasto cromatico con il telefono, all'incrocio con il canale di Pirro io prendo per la selva di Fasano, lei va dritto verso uno sterrato che risale la per la Selva.
Non ho stabilito un percorso, così inizio a risalire il bosco di Pilano per dilatare la senzione di fresco rischiando però l'aggressione dei tafani.
La salita la faccio in tranquillità poi proseguo verso Martina franca passando sotto un tetto di giganteschi alberi che con le loro fronde coprono interamente la sede stradale.
Qualche km più avanti vedo la sagoma di un ciclista sotto la sella ha la mia stessa borsa, gli voglio chiedere come si è trovato... Mi affianco e con gran sorpresa mi accorgo che è Daniele che avevo conosciuto il giovedì prima perché con Ciccio si era unito all'uscita serale al fiume. Che sorpresa!!
Tra una chiacchiera e l'altra pedaliamo insieme fino a Martina e malgrado lo faccio entrare nel centro storico dalla parte più impegnativa mi offre lo colazione al bar Tripoli. Dopo la sosta ognuno prende la sua strada, Daniele gira un po' per Martina per poi tornare indietro via Grottaglie, io vado avanti verso Locorotondo, contrada San Marco, dove notoo qualche cartello della gara ciclistica del pomeriggio e poi giù per contrada Cupa verso il canale di Pirro, una strada fantastica abbracciata da una vegetazione e da un panorama pazzesco, incrocio diversi ciclisti che risalgono la strada che io, invece mi godo percorrendola in dicesa. Mentre sono fermo per una foto passa una ragazza in gravel com un bel completo fucsia riesco a ripartire in tempo per immortalare il contrasto cromatico con il telefono, all'incrocio con il canale di Pirro io prendo per la selva di Fasano, lei va dritto verso uno sterrato che risale la per la Selva.
Dopo un tratto in pianura inizia la mia risalita. Proseguo ad un buon passo ma non mi occorre forzare, il caldo inizia ad essere sfiancante e ho intenzione di fare anche le Giritoie. Ho acqua a sufficenza e salto la fontana, dove c'era anche una discreta confusione di ciclisti, andando subito giù per lo zoo.
Più scendo i tornanti più il caldo è denso.
Quando sono giù una mi fermo solo per una foto e poi inizio la mia risalita, tornante dopo tornante, senza nessuno stress e con un apparente facilità.
Al 6° mi fermo per cercare di fare un'altra foto, ma il traffico delle auto è fastidioso.
In cima giro verso il belvedere dove mi fermo a mangiare un po' di frutta. Poi rientro verso l'abitato, i bar sono pieni e salto il gelato. Scendo la Selva e poi risalgo per monte Salete, bypassando la sicura concentrazione veicolare per Laureto, sbuco sulla SS172 che percorro per un chilometro svoltando successivamente sulla parallela che che mi porta fino alla circonvallazione di Locorotondo.
Sosta doverosa all'installazione sotto il suo lungomare e poi di nuovo Martina Franca.
Rivaluto gli H24, alternativa rapida fresca e distanziata al più canonico bar, che comunque alla lunga è sempre meglio.
Attraverso l'abitato e poi all'altezza del mobilificio Chirulli prendo la strada secondaria che mi porta verso San Paolo.
La discesa dall'Orimini, malgrado le auto in coda è divertente, quando esco dal bosco affacciandomi sul rettilineo a quattro corsie della statale il salto termico è notevole e mi accompagnerà nell'ultimo tratto in aperta campagna verso San Simone.
Contrariamente alle mie intenzioni non supero quota 100, ma voglio anche andare a mare, quindi mi accontento e sono più che soffisfatto di questi 80 km con più di 1000 mt di dislivello, di aver incontrato casualmente Daniele per strada, e soprattutto dela scelta, sempre azzeccata di partire e arrivare a San Simone.
Sono le 12:00, ho il tempo di bere due birre e di farmi la doccia con il bidoncino sul muretto davanti alla chiesa, mentre gli invitati di un battesimo o comunione, scattano le ultime foto prima del ricevimento.
Quando sono giù una mi fermo solo per una foto e poi inizio la mia risalita, tornante dopo tornante, senza nessuno stress e con un apparente facilità.
Al 6° mi fermo per cercare di fare un'altra foto, ma il traffico delle auto è fastidioso.
In cima giro verso il belvedere dove mi fermo a mangiare un po' di frutta. Poi rientro verso l'abitato, i bar sono pieni e salto il gelato. Scendo la Selva e poi risalgo per monte Salete, bypassando la sicura concentrazione veicolare per Laureto, sbuco sulla SS172 che percorro per un chilometro svoltando successivamente sulla parallela che che mi porta fino alla circonvallazione di Locorotondo.
Sosta doverosa all'installazione sotto il suo lungomare e poi di nuovo Martina Franca.
Rivaluto gli H24, alternativa rapida fresca e distanziata al più canonico bar, che comunque alla lunga è sempre meglio.
Attraverso l'abitato e poi all'altezza del mobilificio Chirulli prendo la strada secondaria che mi porta verso San Paolo.
La discesa dall'Orimini, malgrado le auto in coda è divertente, quando esco dal bosco affacciandomi sul rettilineo a quattro corsie della statale il salto termico è notevole e mi accompagnerà nell'ultimo tratto in aperta campagna verso San Simone.
Contrariamente alle mie intenzioni non supero quota 100, ma voglio anche andare a mare, quindi mi accontento e sono più che soffisfatto di questi 80 km con più di 1000 mt di dislivello, di aver incontrato casualmente Daniele per strada, e soprattutto dela scelta, sempre azzeccata di partire e arrivare a San Simone.
Sono le 12:00, ho il tempo di bere due birre e di farmi la doccia con il bidoncino sul muretto davanti alla chiesa, mentre gli invitati di un battesimo o comunione, scattano le ultime foto prima del ricevimento.
vista Tripoli |
montagne russe |
altrimenti ci arrabbiamo |
vista dal belvedere |
serra |
minareto |
risalita ardua |
Bernardo Palazzo |
outback San Simone |
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