SCREAMING TREES

Per alcune uscite di amici non provo nessuna invidia, al contrario una profonda ammirazione per quello che fanno e se posso, mi lascio ispirare dalle loro "imprese" per replicarle nelle mie modalità.
Così domenica l'unica cosa che volevo fare era immergermi con la mia bicicletta tra le ombre fresche e silenziose degli alberi. (Per colpa di Peppe, questo va detto)
Pedalare è una cosa semplice ma alle volte la semplicità si complica e può succedere che la stanchezza accumulata durante la settimana viene fuori all'improvviso e già dopo i primi 10 km capisco che il silenzio del bosco costerà più fatica del solito.
Partire presto non serve ad evitare l'impatto con il gran caldo di questo periodo, che quando arriva è davvero destabilizzante.
Prima però ho il tempo di far riposare un po' le gambe mentre mi godo una tranquilla colazione in piazza.
Il sole mi punta mentre affronto la salita finale verso il bosco e quando finalmente sono in cima, mi lascio scivolare giù nelle sue viscere, attraverso correnti fresche che si alternano a sprazzi di luce filtrata, le ruote schiacciano foglie che producono rumori mai uguali, come delle pulsazioni...
Infine arrivo sul fondo, l'asfalto finisce, il suolo è umido, fresco e caldo allo stesso tempo, confortevole, buio... Rassicurante: Hier lebe ich Dies ist ein Schoss.

Risalgo, lentamente, acqua e prima di scendere lascio la bicicletta, volo in alto, sulla cresta degli alberi... Da qui tutto sembra più bello. 
La strada si riavvolge sotto le mie ruote, vedo tutto attraverso uno specchio, il mio volto stanco, fa sempre più caldo.














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