ANCHE GLI ANGELI BESTEMMIANO - DOLOMITI LUCANE
Restare a casa il giorno del compleanno di mia madre questa volta mi avrebbe fatto solo tanto male, così ho deciso di scappare via con l'essenziale.
Una fuga breve ed eccoci all'ora di pranzo immersi nel verde silenzioso di un agriturismo con le cime grige delle Dolomiti Lucane che si riflettono nell'azzurro della piscina, anche se la mia vera pace si snoda tra le curve e i tornanti che portano dal mio "campo base" fin su a Pietrapertosa.
Giusto il tempo di lasciare lo zaino in camera, rimontare la bicicletta e sono già in salita.
La strada inizia ad insinuarsi tra i boschi che tolgono ancora qualche grado alla temperatura già abbastanza fresca malgrado l'orario, è una salita continua di circa 10 km molto pedalabile (la pendenza media è del 5.5% con delle punte massime che non superano il 12%).
Dopo i primi due km le curve più ad ovest aprono la visuale sulle creste rocciose che prima vedevo dal bordo della piscina ed anche se più vicine e da un punto di osservazione più elevato conservano tutta la loro maestosità.
Il silenzio è disarmante e in così poca strada ho subito recuperato il mio equilibrio e la mia serenità. La salita è interminabile perché continuo a fermarmi ad ogni curva e tornante per fare delle foto.
Supero l'incrocio per Castelmezzano che però è chiuso da una sbarra e proseguo ancora verso la cima.
Le guglie rocciose catturano la mia attenzione, dietro ogni curva si mostrano da un'angolatura diversa e mi manca il fiato più per la loro suggestiva e disarmante bellezza che per la fatica di una salita che inizia a farsi sentire maggiormente. Ora vedo anche il tratto di strada che continuava dietro la sbarra e che seguendo la gola dall'altro lato arriva ai piedi di Castelmezzano.
Arrivo sotto i cavi d'acciaio che collegano la prima via del Volo dell'Angelo sulla gola del Capperino, ma continua il silenzio e dopo altre quattro curve sono al punto di lancio ma non c'è nessuno, probabilmente oggi è chiuso, la strada continua a salire e io vado avanti, un altro chilometro ed arrivo al centro abitato di Pietrapertosa.
Vado prima su una balconata da dove si ha una visuale di tutto il paese, poi scendo e risalgo la parte del centro storico proprio sotto il corpo roccioso.
D'impeto provo a pedalare anche nella passeggiata in salita che conduce verso il castello... Ma mi devo arrendere quando le pendenze superano il 25%!!! Mi tolgo le scarpe, e continuo a piedi fino all'inizio delle scale... Pendenza massima registrata dal Garmin 47.5%...
La sfacchinata non mi fa neanche notare il cavo del secondo punto di lancio del Volo dell'Angelo.
Come di consueto gironzolo tra le viuzze prima d'intraprendere la discesa in senso inverso.
Scendo lentamente godendomi ancora il panorama, incrocio un ape poker carico d'imbracature e caschetti... Arrivo alla sbarra per Castelmezzano che passo di lato entrando in una dimensione differente. La strada segue la gola e serpeggia sinuosa sotto le rocce imponenti mostrandomi questo angolo di paradiso da un nuovo punto di vista privilegiato... Ad un certo punto il silenzio è rotto da un sibilo metallico, come una folgore continua, poi una bestemmia sulla mia testa echeggia e rimbomba nella gola! Sono ripresi i Voli dell'Angelo e dalla strada che sto percorrendo vedo le due linee di lancio. I voli sono un continuo, sento un urlo, una risata isterica, un altra bestemmia e il sibilo del cavo d'acciaio che riempie più di ogni altra cosa la quiete.
Arrivo alla galleria e all'uscita mi ritrovo davanti Castelmezzano, ancora qualche curva in salita e sono nel centro storico.
In giro qualche turista, sono soddisfatto, prendo una birra al bar in piazza e mi rilasso prima di riprendere la strada della gola in senso inverso e poi buttarmi sugli ultimi chilometri in discesa fino all'agriturismo.
Mentre sono nella gola continuano i voli da una parte all'altra fino a quando a qualche centinaio di metri dall'arrivo a Castelmezzano, non so per quale motivo un angelo rimane sospeso nel vuoto... Stranamente in silenzio. Dal cavo laterale arriva un omino che fa un paio di manovre e si riporta all'arrivo (credo a mano) l'angelo...
Anche il mio giro ha un intoppo, scateno e le maglie vanno dietro il dente di cane... Fatico non poco e per riportare tutto al suo posto devo smontare la ruota posteriore sporcandomi le mani all'inverosimile.
Riprendo a pedalare serenamente, fino alla sbarra, poi la discesa finale.
Bagno in piscina, ritorno a Pietrapertosa, questa volta con famiglia e in auto, giro turistico più approfondito, birra al tramonto e rientro alla base dove ci attende una cena devastante sotto le stelle al caldo di un braciere.
Il giorno dopo mi sveglio presto, nei mie piani avevo pensato ad un po' di yoga a bordo piscina, ma le rocce illuminate dal timido sole dell'alba mi stregano, mi preparo velocemente e monto in sella per una nuova scalata verso Pietrapertosa. Questa volta con meno soste per le foto e con un passo più sportivo.
La giornata è fredda, il sole sparisce dietro una coltre di nuvole grigie, ma il paesaggio conserva il suo fascino. Arrivo al paese e decido di continuare a salire per raggiungere quota 1000 mt, poi il caffè e successivamente il rientro tutto in discesa, che conosco un po' meglio e che affronto con più disinvoltura.
Rientro in agriturismo, smonto tutto, doccia e una sostanziosa colazione per reintegrare le forze.
La mia vita da Aprile... Una salita continua in un mondo incantato e spigoloso, sulla mia testa un angelo sospeso, ovunqueproteggi Mamma.
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