RANDONNÉERISMO E RESILIENZA

Le cose non sempre sono come me le raccontano...
Di tatuaggi alla Gianluca Vacchi e di acculturati da lockdown sono esausto.
Così come di perseguire questo sogno folle di pedalare a cavallo della risacca fino a dove mi porta il cuore. Ma gli ostacoli sono tanti.
Oggi ci ho riprovato ancora, forse in ritardo sulla tabella di marcia e con una condizione meteo diversa e più impegnativa.
Già nel primo tratto da Pino di Lenne alla foce del Lato la risacca è stata una fastidiosa compagna che riduceva al minimo lo spazio utile per andare avanti, coordinarsi con l'avanzare dell'acqua impossibile e diverse volte ho dovuto fare i conti con la sabbia più soffice.
Una spiaggia deserta e non solo per l'orario è lo scenario in cui procedo lentamente.
La Termitosa mi da il benvenuto con i primi naturisti di giornata, le spiagge attrezzate dei villaggi sono una ordinata e inanimata macchia bianca (quando sono passato l'anno scorso non c'era ancora niente).
Mi avvicino lentamente a Castellaneta Marina e la battigia si fa più larga ma di contro aumentano i bagnanti.
Quindi devo fare attenzione a chi sosta sulla riva, a chi procede nel mio senso di marcia, ai distratti nell'altro senso e ai bambini che corrono dalle prime file all'acqua e viceversa, sempre sotto lo sguardo curioso, alle volte di ammirazione ma nella maggior parte dei casi di incredula disapprovazione dei tanti bagnanti che incrocio.
La stress è più stancante della sabbia stessa.
E' chiaro che oggi non arriverò dove voglio arrivare, ma cerco di superare il traguardo tagliato l'anno scorso. 
Lascio la mia traccia liquida poco dopo aver superato il bar dove usualmente faccio colazione quando vengo qui.
Risalire verso il lungomare è impegnativo, la bicicletta pesante, la sabbia bollente e polverosa... Come un Lupo della steppa (e poi non credi ai segni??) 

Contrariamente alle altre volto torno indietro via asfalto, uscendo rapidamente da Castellaneta Marina che va gonfiandosi come un palloncino, uomini e macchine al posto di aria!
Passo sotto il ponte della SS 106 all'altezza del Lato per passare dal tratto meno usato di complanare fino al mio punto di partenza.
Oggi è stato un altro giorno in cui bisognava fermasi prima. Resilienza? Perseveranza? Ostinazione?
Per pedalare non servono solo le gambe e per andare avanti non sempre serve avere una strada sotto le ruote.








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