SETTANTADUE CHILOMETRI AVANTI CRISTI

Sono quelle uscite sulle quali non scommetteresti, che partono in maniera strana e che senza nessuna stranezza ti sorprendono e ti restano scolpite.

Come sempre più spesso accade non ho pianificato niente, ma lascio scorrere tutto fluidamente.
Già la partenza alle 11:00 è anomala ma mescolata al sabato e alle strade sono uno dei punti di forza.
Dalla solita rampa di lancio per la Valle d'Itria la traiettoria di avvicinamento a Martina Franca è la più comoda, Pilano e strada Montetullio.
Anche lasciarsi di fianco il centro abitato è una scelta ormai vincente (almeno per le ore di punta) e il passaggio attraverso l'edilizia popolare mi ricorda che tutto il mondo è lo stesso paese.
Rapidamente poi mi allontano in direzione Alberobello ed è sempre impressionante come bastino pochi chilometri per ritrovarsi immersi in una dimensione di completa sospensione temporale. Pietre che sembrano immobili da sempre e boschi che sussurrano al vento.
Il bosco di Mangiata, il bosco Selva sono proiezioni storiche.
Faccio una piccola pausa nella zona dei trulli mentre scolaresche prendono d'assalto negozietti di souvenir e ginniche straniere, zaino in spalla scalano con disinvoltura le pendenze verso la zona monumentale.
Passa un gruppo di ciclisti.
Riprendo la mia pedalata in direzione Locorotondo addentrandomi lungo stradine strette, subito dopo lo stadio, che conosco benissimo e lasciandomi guidare dall'istinto invece lungo una stradina strettissima che risale verso una collina più pronunciata (Monte Alippo). 
Mi passa un gruppo di motociclisti che troverò poco più avanti all'interno del giardino di una villetta e dopo una curva ecco che mi ritrovo davanti all'imponenza di Masseria Nunzio. Una meraviglia disabitata.
Lo spazio per continuare a vagare è ovunque, mi sembra di aver attraversato mezza Puglia ma non ho fatto neanche 40 chilometri!
Scendo lungo una strada più larga verso Locorotondo.
Ora di pranzo, qualche turista seduto ai tavolini, un gruppo di ragazzi francesi al sole caldo del belvedere con birra e focaccia. Io seduto ad una panchina finisco la mia barretta proteica. Riempio la borraccia alla fontana e riprendo ancora con un giro largo ma non troppo dispersivo verso Cisternino e poi nuovamente verso Martina Franca.
Risalendo dalla vecchia stazione ippica entro nell'abitato passando dalla chiesetta Cristo della Grotta (aperta per via delle celebrazioni) ne approfitto per un'inedita visita all'interno e di nuovo fuori contemplando il contrasto tra le architetture che la sovrastano, a metà strada tra l'oppressione e la protezione il piccolo edificio sacro che scava e affonda il suo altare nella roccia umida.
A quest'ora il traffico è assente così mi concedo un passaggio verso il centro e mi trovo davanti all'installazione "Building Bridges" dello scultore Lorenzo Quinn.
Proprio il giorno prima avevo letto l'articolo della sua inaugurazione ma che avevo completamente dimenticato, così ritrovarsi davanti a queste mani tese e unite è una bella sensazione che amplifica ulteriormente il senso di questa pedalata.




Aiuto, Speranza, Amicizia, Fede, Saggezza, Amore.
Ma devo passare anche a fare il bancomat!
Incrocio per un attimo la scia dell'andata e poi salgo quasi di continuo verso Masseria Chiancone Torricella e ora che la strada scende devo prendermi il tempo necessario per arrivare con i tempi giusti, cambiarmi e sedermi in piazzetta alla riapertura del bar per il meritato reintegro.




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