BASILICATA TRAINING / ALPI TOUR
D'accordo, seguire l'istinto è sempre la cosa migliore, ma quando hai speso del tempo dietro una cosa e se sei come me hai anche provato ad immaginare come poteva essere, il richiamo della strada è troppo forte e allora anche se sottovoce, anche se non fino alla fine, devi iniziare a leggere quella storia rapire dalle pagine che scorrono che prima o poi finirai.
12/LUGLIO - 16.35 km 438 mt
Dopo aver passato la giornata in pieno relax, alle 18:30, quando il caldo inizia a scemare esco in direzione Alpi!
Nel senso inverso la strada sale subito larga verso Carbone un paio di chilometri con pendenza media dell' 8%.
La strada spiana solamente all'ingresso del paese, ma superato il bar dello Sport, dove due signore sedute al tavolo di plastica sono intente a scrivere delle cartoline, ricomincio a risalire su dei tornanti che girano dentro l'abitato fino a quando le case si diradano in una curva a destra l'ultimo manufatto che incontro è una cabina elettrica, poi la strada prosegue solitaria nel suo serpeggiare, il paese di Carbone è sempre sotto le mie ruote ma lentamente si allontana, dopo un'altro paio di curve scompare inghiottito dalla vegetazione, restano solo alcune voci che riescono a risalire lungo il costone.
Ho lasciato il paese da solo un chilometro e la sensazione di isolamento è già ingombrante.
Ecco che il panorama inizia ad adombrarsi, non solo metaforicamente di ansie e paure.
Sono nella parte di strada in cui gli alberi sulla sinistra chiudono la vista e la roccia sulla destra non lascia passare l'aria, la natura m'ingloba claustrofobica, mi segno degli obbiettivi, arrivo li e torno indietro, poi vado avanti ancora un po', poi ricomincio, poi vado ancora un po' ...
Fino a quando la vegetazione fitta sulla sinistra si fa meno opprimente, e su una curva senza barriere di protezione la vista si apre su un panorama di assoluto niente e il sole poco distante dai crinali delle montagne ancora lontane inonda tutto di bagliori dorati.
Le paure e le ansie che avevano chiuso i miei occhi fino a pochi metri prima scivolano via con il sudore.
La bellezza della bicicletta sta tutta nel chilometro successivo quando risalgo leggero verso la sagoma grigia (sempre lontana) del Monte Alpi e dell' Armizzone ... La fatica che lascia posto alla soddisfazione che in un attimo ti toglie il fiato e poi t'inonda di fresca gioia.
Arrivo su una leggera pianura poi la strada scende per un po' riprende a curvare immergendosi nella vegetazione che torna ad infittirsi, che ora non mi spaventa, ma che resto a guardare ammirato, seguo solo con la vista la strada fin dove posso, un'ultimo sguardo alle cime nude da un'altezza superiore, da uomo a qualcosa di più grande.
Torno indietro, la strada che mi aspetta è tutta in discesa, scendo lentamente, cercando di guardare tutto con più attenzione.
Perdo del tempo per Carbone facendo una piccola deviazione, poi riprendo la mia strada, alla prossima!
12/LUGLIO - 16.35 km 438 mt
Dopo aver passato la giornata in pieno relax, alle 18:30, quando il caldo inizia a scemare esco in direzione Alpi!
Nel senso inverso la strada sale subito larga verso Carbone un paio di chilometri con pendenza media dell' 8%.
La strada spiana solamente all'ingresso del paese, ma superato il bar dello Sport, dove due signore sedute al tavolo di plastica sono intente a scrivere delle cartoline, ricomincio a risalire su dei tornanti che girano dentro l'abitato fino a quando le case si diradano in una curva a destra l'ultimo manufatto che incontro è una cabina elettrica, poi la strada prosegue solitaria nel suo serpeggiare, il paese di Carbone è sempre sotto le mie ruote ma lentamente si allontana, dopo un'altro paio di curve scompare inghiottito dalla vegetazione, restano solo alcune voci che riescono a risalire lungo il costone.
Ho lasciato il paese da solo un chilometro e la sensazione di isolamento è già ingombrante.
Ecco che il panorama inizia ad adombrarsi, non solo metaforicamente di ansie e paure.
Sono nella parte di strada in cui gli alberi sulla sinistra chiudono la vista e la roccia sulla destra non lascia passare l'aria, la natura m'ingloba claustrofobica, mi segno degli obbiettivi, arrivo li e torno indietro, poi vado avanti ancora un po', poi ricomincio, poi vado ancora un po' ...
Fino a quando la vegetazione fitta sulla sinistra si fa meno opprimente, e su una curva senza barriere di protezione la vista si apre su un panorama di assoluto niente e il sole poco distante dai crinali delle montagne ancora lontane inonda tutto di bagliori dorati.
Le paure e le ansie che avevano chiuso i miei occhi fino a pochi metri prima scivolano via con il sudore.
La bellezza della bicicletta sta tutta nel chilometro successivo quando risalgo leggero verso la sagoma grigia (sempre lontana) del Monte Alpi e dell' Armizzone ... La fatica che lascia posto alla soddisfazione che in un attimo ti toglie il fiato e poi t'inonda di fresca gioia.
Arrivo su una leggera pianura poi la strada scende per un po' riprende a curvare immergendosi nella vegetazione che torna ad infittirsi, che ora non mi spaventa, ma che resto a guardare ammirato, seguo solo con la vista la strada fin dove posso, un'ultimo sguardo alle cime nude da un'altezza superiore, da uomo a qualcosa di più grande.
Torno indietro, la strada che mi aspetta è tutta in discesa, scendo lentamente, cercando di guardare tutto con più attenzione.
Perdo del tempo per Carbone facendo una piccola deviazione, poi riprendo la mia strada, alla prossima!
acqua |
+ o - 1900 |
su questa strada ho messo un paletto |
Carbone |
la discesa al contrario |
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