BASILICATA TRAINING / CINGHIALI E FALCHI
L'uscita "lunga" l'avevo studiata su mappe e maps tutta la settimana precedente, la mia idea era quella di arrivare a Castelsaraceno avvicinandomi il più possibile al Monte Alpi, presenza fiera ed ingombrante nel verde e frastagliato skyline della mia base di partenza.
Ma le sensazioni che provi prima di iniziare a pedalare sono sempre le migliori consigliere per affrontare in maniera serena un'uscita in bicicletta.
La lunga strada isolata sul crinale mi ha messo un pò di ansia solo a vederla attraverso gli occhi dell'omino giallo di streetview e malgrado la formidabile giornata di sole, e caldo, l'atmosfera oltre il paese di Carbone, dove sarebbe iniziata la mia vera avventura mi sembra tetra.
11/LUGLIO - 52.18 km 945 mt
Così anche per oggi decido di salire nuovamente verso Teana, dopo le prime due curve devo levarmi la giacchetta, perché malgrado l'ora e l'ombra, il caldo sotto il bosco è già intenso.
Non mi soffermo come ieri, mantenendo comunque l'occhio vigile sullo scenario, ed affronto tutta la salita con più verve.
All'ingresso del paese mi fermo al bar della piazza, dove un paio di persone stanno prendendo il caffè prima di andare a lavorare nei campi, tolti i frigoriferi dei gelati, l'allestimento del bar è rimasto lo stesso di quando ha aperto, a giudicare dal bancone metallico con con altorilievi di colori accesi, sbiaditi, negli anni settanta e doveva già essere vintage!!
Qui non si bada troppo all'estetica se non hai sostanza ... Il caffè e il cornetto (anche se di quelli surgelati) sono buoni, ci sono i tavoli per giocare a carte, un sacco di casse di birra da mettere al fresco e un panorama una volta varcata la porta d'ingresso che da solo meriterebbe un biglietto!
Riprendo a pedalare sulla stessa strada di ieri in direzione Fardella e quando arrivo all'incrocio giro per Episcopia - Latronico. Procedo linearmente sul dorso della collina intorno a quota 800 mt la strada si perde nella vegetazione, poi la strada riprende a salire con una serie di curve, quota 865 mt
La sensazione di essere nel punto preciso in cui la strada comincia a scendere è tangibile e non è solo la prospettiva visiva, è una questione di gravità che ti tocca l'anima, prima ancora dello stomaco, indipendente dalla quota, che naturalmente è un fattore esponenziale per l'emozione che si prova.
Mi fermo per qualche secondo guardandomi intorno osservando dal punto più alto che potevo raggiungere con la mia bicicletta.
Inizio a scendere con prudenza, perché la strada che scendi spesso poi la devi risalire e allora valuto le pendenze allo specchio, la temperatura in progressione, le forze residue.
Ma prima dei cinghiali e dei falchi ecco un incontro sorprendente ... In direzione opposta un signore con maglia fluorescente e capelli tinti color rame che cammina sul ciglio deserto della strada!
L'asfalto davanti a me scompare e riappare dalle sue anse, gli chiedo se vado bene per Episcopia e lui mi dice sempre dritto!
Continuo con meno dubbi ma con tante domande su questo incontro, chi è? Dove va? Da dove viene? Era vero?
Ad un certo punto dopo una serie di curve e contro curve ecco che appare sotto le mie ruote Episcopia!!
Rimango a bocca aperta, perché nella mia stesura mentale dell'itinerario, non so perché, l'avevo idealizzata in salita (forse perché l'ho sempre vista dal fondo della Sinnica!)
E ora?? Episcopia sembra lontanissima nel fondo valle e io distante solo dieci tornanti a 400 mt più in alto.
I calcoli non contano più, contano come sempre le sensazioni, mi fermo al primo tornante, sotto una croce bianca mi guardo ancora intorno, un panorama che non finisce mai e che cambia sempre.
Riprendo a pedalare in senso inverso, in salita, ancora da solo, non è passata neanche una macchina!
All'uscita da una curva vedo sul bordo della strada un gruppo di cinque cinghiali ... Cerco di estrarre il telefono dalla tasca posteriore per poterli fotografare, ma sentono il rumore della catena nei denti dei pignoni si voltano e si buttano uno dopo l'altro nella scarpata, mi fermo, sento solo il rumore del sottobosco e della vegetazione mentre loro si allontanano dall'asfalto.
Sulla schiena del colle a quota 865 incontro il camminatore solitario che guarda il suo smartphone ... Mi chiede se sono arrivato ad Episcopia, gli dico di no perché non mi sentivo di risalire i tornanti per tornare indietro verso Carbone e lui mi dice che potevo scendere e proseguire fino al bivio di Chiaromonte ... Che poi è la strada che volevo fare per chiudere il giro ad anello!
La strada ora è solo in discesa, in prossimità di Fardella incontro una coppia di signore che cammina, poi un'altra ancora ... Ciclisti ancora nessuno!
Entro nel paese, in piazza c'è il mercato, frutta verdura, tessuti, vestiti, scarpe!
Mi fermo in un bar per un succo, questo è più vecchio degli anni '70.
Faccio due chiacchiere con un vecchietto seduto li davanti, il tempo, che ora è, qualcosa in dialetto che non capisco, ma a cui sorrido.
Riprendo per Teana e all'altezza del Comune prendo in direzione pista ciclabile.
Una strada esterna al centro abitato in bilico sulla valle con pendenze non adatte alle bici con le rotelle.
Attraverso la provinciale e la pista ciclabile prosegue intorno all'altura dove si trovano gli impianti sportivi. Il percorso è divertentissimo, immerso nel bosco che in alcuni punti prende il sopravvento, con diverse opzioni da poter prendere.
Quando finisco di giocare riprendo la strada del ritorno, come in precedenza, all'uscita di una curva mi trovo davanti un falco che dal ciglio della strada, dove stava prendendo qualcosa, spicca il volo, maestoso passandomi davanti a pochi metri ad altezza occhi ... Bellissimo ed impossibile riprenderlo.
All'incrocio dopo il ponte decido di salire su per Calvera, che la volta precedente avevo visto solo scendendo.
La salita non è impegnativa e visto che arriverò all'altezza di una fresca fontana decido di impegnarmi, riuscendo ad entrare, con mia stessa meraviglia, nella top10 del segmento.
Un po' di cazzeggio, mi preparo i sali minerali all'ombra su una panchina in piazza e poi riprendo la discesa e la via dell'agriturismo ... Una doccia veloce e poi in piscina fino all'ora di pranzo, convinto che alle volte le cose più belle non riesci a fermarle e sono proprio quelle che ti continuano a girare dentro, per sempre.
Ma le sensazioni che provi prima di iniziare a pedalare sono sempre le migliori consigliere per affrontare in maniera serena un'uscita in bicicletta.
La lunga strada isolata sul crinale mi ha messo un pò di ansia solo a vederla attraverso gli occhi dell'omino giallo di streetview e malgrado la formidabile giornata di sole, e caldo, l'atmosfera oltre il paese di Carbone, dove sarebbe iniziata la mia vera avventura mi sembra tetra.
11/LUGLIO - 52.18 km 945 mt
Così anche per oggi decido di salire nuovamente verso Teana, dopo le prime due curve devo levarmi la giacchetta, perché malgrado l'ora e l'ombra, il caldo sotto il bosco è già intenso.
Non mi soffermo come ieri, mantenendo comunque l'occhio vigile sullo scenario, ed affronto tutta la salita con più verve.
All'ingresso del paese mi fermo al bar della piazza, dove un paio di persone stanno prendendo il caffè prima di andare a lavorare nei campi, tolti i frigoriferi dei gelati, l'allestimento del bar è rimasto lo stesso di quando ha aperto, a giudicare dal bancone metallico con con altorilievi di colori accesi, sbiaditi, negli anni settanta e doveva già essere vintage!!
Qui non si bada troppo all'estetica se non hai sostanza ... Il caffè e il cornetto (anche se di quelli surgelati) sono buoni, ci sono i tavoli per giocare a carte, un sacco di casse di birra da mettere al fresco e un panorama una volta varcata la porta d'ingresso che da solo meriterebbe un biglietto!
Riprendo a pedalare sulla stessa strada di ieri in direzione Fardella e quando arrivo all'incrocio giro per Episcopia - Latronico. Procedo linearmente sul dorso della collina intorno a quota 800 mt la strada si perde nella vegetazione, poi la strada riprende a salire con una serie di curve, quota 865 mt
La sensazione di essere nel punto preciso in cui la strada comincia a scendere è tangibile e non è solo la prospettiva visiva, è una questione di gravità che ti tocca l'anima, prima ancora dello stomaco, indipendente dalla quota, che naturalmente è un fattore esponenziale per l'emozione che si prova.
Mi fermo per qualche secondo guardandomi intorno osservando dal punto più alto che potevo raggiungere con la mia bicicletta.
Inizio a scendere con prudenza, perché la strada che scendi spesso poi la devi risalire e allora valuto le pendenze allo specchio, la temperatura in progressione, le forze residue.
Ma prima dei cinghiali e dei falchi ecco un incontro sorprendente ... In direzione opposta un signore con maglia fluorescente e capelli tinti color rame che cammina sul ciglio deserto della strada!
L'asfalto davanti a me scompare e riappare dalle sue anse, gli chiedo se vado bene per Episcopia e lui mi dice sempre dritto!
Continuo con meno dubbi ma con tante domande su questo incontro, chi è? Dove va? Da dove viene? Era vero?
Ad un certo punto dopo una serie di curve e contro curve ecco che appare sotto le mie ruote Episcopia!!
Rimango a bocca aperta, perché nella mia stesura mentale dell'itinerario, non so perché, l'avevo idealizzata in salita (forse perché l'ho sempre vista dal fondo della Sinnica!)
E ora?? Episcopia sembra lontanissima nel fondo valle e io distante solo dieci tornanti a 400 mt più in alto.
I calcoli non contano più, contano come sempre le sensazioni, mi fermo al primo tornante, sotto una croce bianca mi guardo ancora intorno, un panorama che non finisce mai e che cambia sempre.
Riprendo a pedalare in senso inverso, in salita, ancora da solo, non è passata neanche una macchina!
All'uscita da una curva vedo sul bordo della strada un gruppo di cinque cinghiali ... Cerco di estrarre il telefono dalla tasca posteriore per poterli fotografare, ma sentono il rumore della catena nei denti dei pignoni si voltano e si buttano uno dopo l'altro nella scarpata, mi fermo, sento solo il rumore del sottobosco e della vegetazione mentre loro si allontanano dall'asfalto.
Sulla schiena del colle a quota 865 incontro il camminatore solitario che guarda il suo smartphone ... Mi chiede se sono arrivato ad Episcopia, gli dico di no perché non mi sentivo di risalire i tornanti per tornare indietro verso Carbone e lui mi dice che potevo scendere e proseguire fino al bivio di Chiaromonte ... Che poi è la strada che volevo fare per chiudere il giro ad anello!
La strada ora è solo in discesa, in prossimità di Fardella incontro una coppia di signore che cammina, poi un'altra ancora ... Ciclisti ancora nessuno!
Entro nel paese, in piazza c'è il mercato, frutta verdura, tessuti, vestiti, scarpe!
Mi fermo in un bar per un succo, questo è più vecchio degli anni '70.
Faccio due chiacchiere con un vecchietto seduto li davanti, il tempo, che ora è, qualcosa in dialetto che non capisco, ma a cui sorrido.
Riprendo per Teana e all'altezza del Comune prendo in direzione pista ciclabile.
Una strada esterna al centro abitato in bilico sulla valle con pendenze non adatte alle bici con le rotelle.
Attraverso la provinciale e la pista ciclabile prosegue intorno all'altura dove si trovano gli impianti sportivi. Il percorso è divertentissimo, immerso nel bosco che in alcuni punti prende il sopravvento, con diverse opzioni da poter prendere.
Quando finisco di giocare riprendo la strada del ritorno, come in precedenza, all'uscita di una curva mi trovo davanti un falco che dal ciglio della strada, dove stava prendendo qualcosa, spicca il volo, maestoso passandomi davanti a pochi metri ad altezza occhi ... Bellissimo ed impossibile riprenderlo.
All'incrocio dopo il ponte decido di salire su per Calvera, che la volta precedente avevo visto solo scendendo.
La salita non è impegnativa e visto che arriverò all'altezza di una fresca fontana decido di impegnarmi, riuscendo ad entrare, con mia stessa meraviglia, nella top10 del segmento.
Un po' di cazzeggio, mi preparo i sali minerali all'ombra su una panchina in piazza e poi riprendo la discesa e la via dell'agriturismo ... Una doccia veloce e poi in piscina fino all'ora di pranzo, convinto che alle volte le cose più belle non riesci a fermarle e sono proprio quelle che ti continuano a girare dentro, per sempre.
da qui tutto inizia |
il sole dall'altra parte del ponte |
la pista ciclabile fuori dal comune di Teana |
verso 865 |
muschio |
in lontananza |
Episcopia in giù dietro l'angolo |
la Sinnica come non l'avevo mai vista |
Pausa |
sullastradasolomai |
la casa nel bosco |
Calvera |
Cappella di San Gaetano |
sul laghetto |
da qui tutto ri-comincia |
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