PARKING AND RIDEFLOZ SESSION

Non servono le monetine per partire.
Lascio la macchina all'ombra dei pannelli solari nel parcheggio dell'Ipercoop ed inizio a pedalare.

GIORNO UNO - URUSEI YATSURA
Sono le 13:30 di sabato mattina, la confusione all'interno del centro commerciale è scemata, io salgo verso l'ippodromo la pendenza con il caldo sembra più accentuata. La macchia profumata e i ronzii dell'alta tensione, due pareti di oleandri, questo soffitto viola No, non esiste più. Io vedo il cielo sopra me, cerco di non stancarmi e quando arrivo al bivio per Montemesola scendo giù fino al successivo incrocio, dove prendo la strada per Grottaglie.
Procedo con calma guardandomi in giro ma non con la dovuta attenzione, perché ad un erto punto sono schiacciato da un boato e l'ombra di un Dreamlifter appena decollato, mi oscura la strada, sono sulla traiettoria della pista ma non faccio in tempo, impossibile, riuscire a immortalare con uno autoscatto questa sovrapposizione magica, che tanto sto cercando!
Arrivato a Grottaglie decido di fare un giro nel Parco della Civiltà, aperto solo la scorsa settimana, oltre a tutti i servizi, area yoga, percorso benessere, giochi per bambini e zona cani, non si fa mancare anche una sciampagneria che può sempre tornare utile!!
Risalgo il paese passando per il centro, mi soffermo in piazza per fotografare un murales che ritrae Ataru Moroboshi con in braccio Lamu, immobile sul bracciolo di  una poltroncina in plastica un falchetto mi scruta silenzioso, prendo la strada per Crispiano poi giro per Villa Castelli/Martina e salgo ancora fino alla fontana, la Madonna della Fontana, posso rifiatare e rinfrescarmi.
Il caldo è importante ma decido di proseguire verso Martina per poi scendere dai Monti del Duca, i tratti all'interno della vegetazione sono piacevoli, ma quando la strada taglia i campi a pascolo e più giù i tendoni delle vigne la temperatura sale sensibilmente.
Scendo dal crocifisso blu, sfidando in prudenza un trattore con rimorchio.
La risalita verso Montemesola è più veloce del previsto e l'aqua della fontana proprio di fianco l'arco meno fresca di quel che speravo.
Riprendo la strada verso l'Ipercoop e prima dell'ultima risalita una volpe mi attraversa la strada, ma lei non riesco a fotografarla, troppo veloce e diffidente.
Ho ancora del tempo a disposizione e resto esterno al Quartiere Paolo VI, risalendo verso la Cittadella e poi l'inizio del parco del mirto, poca strada, poi torno verso il parcheggio, mi cambio prendo dell'acqua fresca e posso considerare chiuso il primo giorno di questa avventura.

"Com'è difficile stare (al mondo)
E non possiamo sbagliare mai
Mi piacerebbe scappare (dal mondo)
Finisco poi per restare
Io non me ne andrò ... "
Tu invece rimani, Ciao Tigre (faccia da flickr!!) ovunque tu sia ... Sayonara, ci vediamo più tardi ...

questo soffitto viola no non esiste più
dreamlifter
nel mio destino pace non ce n'è
falco a metà
fresh
TV drug of the nation

GIORNO DUE - LA CONTRORA
Il giorno dopo è decisamente una domenica da mare e malgrado l'orario di punta il parcheggio sembra meno vuoto di ieri.
Inizio a pedalare che sono quasi le 11:00. I primi chilometri sono gli stessi di ieri, arrivato alle porte di Montemesola però salgo prendendo la strada per Crispiano, una piccola deviazione per passare da un'inutile quanto bellissima pista ciclabile, 500 mt ai margini di un'aria poco produttiva, dal niente al niente!!
Sulla complanare della statale e poi la strada interna per San Simone, nessuna sosta e subito a scalare Pilano, sotto un sole che picchia e le cicale che rimbombano nel silenzio. Mi fermo solo come un ciuccio, poi riprendo!
Pedalo verso Martina, costeggiandola, rifornimento alla fontana e poi per Locorotondo, dove sorpasso tre immigrati su improbabili biciclette che pedalano a fatica verso Fasano (così mi ha detto uno di loro) al passaggio a livello le nostre strade si separano, non mi fermo neanche con una coppia di ciclo amatori seduti all'ombra di un grande albero, ci limitiamo ad un reciproco Hello!!
A Locorotondo faccio i miei soliti giri, nel pomeriggio ci sarà una gara ciclistica e il belvedere è stato completamente svuotato da tutte le pedane dei vari localini. Il centro storico invece è ricco di ombra fresca calce bianca e odori sospesi di cucine casalinghe dietro finestre
Rientro verso Martina prendendo strette strade mai percorse prima e mi ritrovo improvvisamente in un piccolo borgo silenzioso, ancora più bianco, come una Puglia più vera dentro una Puglia vera.
Eccomi di nuovo a Martina, bionde turiste bruciate dal sole passeggiano nel centro storico, io mi fermo per una coca cola, il Tripoli a quest'ora però non lavora.
Prima di scendere dritto per dritto dalla Statale cerco di placare la fame illudendomi che gli stand di GNAM festival del cibo da strada siano già aperti per soddisfare le mie esigenze, carciofi alla giudea, capocollo impiccato, una fresca insalata greca!
Lascio la Statale solo per prendere l'ombra e le curve dell' Orimini, poi di nuovo velocissimo fino al bivio di Crispiano, un'altro tratto di complanare, ancora superstrada fino al bivio dell'ospedale Nord attraverso veloce il Quartiere da Nord a Sud per ritrovarmi ancora nel parcheggio.
Un'atmosfera silenziosa, i pannelli brillano, i parabrezza evaporano calore che trema nell'aria, le ruote di qualche carrello cigolano le sliding doors non ti mettono davanti nessuna incondizionata opportunità, esce solo aria fresca condizionata ... Non succede niente
"Chest’ è ll’ora D’ ’a cuntrora  Dice o masto che se fa’?  Nun vulimmo fatica’!  Nun vulite fatica’?  È cuntrora fance fa’! "
Polizia, polizia, ti prende e ti porta via ...

ciucci
Madonna della Greca
Tagaro
Gnam
Polizia



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