PAURA E DELIRIO PER POLIGNANO A MARE

L'uscita in MTB settimanale con Peppe ormai è diventata un appuntamento irrinunciabile, con lui non devo preoccuparmi di preparare la bicicletta, non devo studiare percorsi (anche perché di sentieri e sterrati ne so poco), guida sempre lui e non serve depilarsi le gambe, così facendo però, Peppe diventa un DOGMA e lo devi seguire soprattutto quando solchi allegro le proprietà private perché c'è una traccia da seguire o quando sbuchi nel cortile di una casa uscendo dalla vegetazione come una scimmia tossica a pedali, quando voli (a terra) tra gli scogli prima di Polignano a Mare o ti arrampichi come una capra tra la boscaglia verso Gorgofreddo.
Se la settimana scorsa abbiamo rischiato il congelamento nella neve sull'Alta Murgia, questa volta siamo scesi dalla della Selva Di Fasano fino alle scogliere dell'Adriatico arrivando in una brulicante Polignano a Mare per poi tornare indietro.
Furgone, colazione a Martina Franca e stop sulla Selva di Fasano. Le previsioni portano bel tempo, ma alla partenza è ancora fresco e umido.
Attraverso vie secondarie mal asfaltate, che tra l'altro avevo già percorso in BDS la strada ci porta verso Impalata e poi verso Gorgofreddo, da dove risaliremo a fine giro.
Lungo la strada chiedo a Peppe se scenderemo la Murgia dall'asfalto, perché tutte le vie sterrate che conosco, per sentito raccontare o per qualche video e foto beccata online sono super tecniche o impossibili... Naturalmente lasciamo l'asfalto per entrare proprio in una di queste paurose discese verticali lungo il costone boschivo della Murgia.
Superati i primi impressionanti salti di quota su gradoni di roccia il sentiero viaggia stretto tra la vegetazione su un fondo di pietre scivolosissime, c'è poco da scherzare e da rischiare. Farsi male è un attimo e non abbiamo neanche fatto 10 km. Appena in sella, la bicicletta prende subito velocità e riuscire a fermarsi per tempo, con il fondo in quello stato è impresa ardua, così bisogna decidere molto in anticipo se in alcuni passaggi, che a stento riesci a decifrare tra i rami e le ombre, è meglio andare a piedi o giocarsi l' ALL IN sperando nel meglio, a vedere le pendenze del segmento oggi su Strava mi sento male.
Attraversiamo la Provinciale 212 - Maremonti e rientriamo in un sentiero più aperto e con pendenze negative più umane il fondo è sempre costellato di pietre scivolose, dopo una curva prendo velocità e per evitare una grossa pietra con l'anteriore prendo una traiettoria esterna quasi fuori controllo, riesco a fermarmi in derapata non troppo lontano da un grosso albero d'ulivo... Intanto Peppe sparisce più giù, un ragazzo intento a lavorare un orto li di fianco mi lancia uno sguardo come a dire "Te la sei fatta sotto?!
La mia risposta ovviamente è si!
La traccia ci porta ad attraversare distese di ulivo incantevoli, vaghiamo per i campi dove fortunatamente non incontriamo nessuno, dopo una piccola macchia arborea sbuchiamo nel cortile di una casa, qualche metro e usciamo dal cancello principale, un breve tratto su asfalto e poi di nuovo nei campi fino ad incrociare la Statale Adriatica che superiamo grazie alla complanare per poi infilarci in un canalone che ci porta fino a Capitolo.
Seguiamo la litoranea fino a Torre Cintola poi prendiamo la scogliera e continuiamo per circa quattro chilometri fino al Camping Santo Stefano.
Lungo la costa incrociamo o superiamo diverse persone, gruppi, famiglie intere che passeggiano in una giornata dal clima (ora si come da previsioni) primaverile lontano dalla folla in cui ci imbatteremo tra non molto!
Nel tratto di strada fino all'abitato di Monopoli la confusione cresce ma sempre in maniera responsabile, e nell'attraversamento del centro storico che dobbiamo fare i conti con gli assembramenti che ci faranno degradare nuovamente nell'arancione e poi ancora nel rosso.
Sono costretto a tirar su lo scalda collo perché tenere la distanza di un metro è impossibile. Lasciamo il più velocemente possibile Monopoli e sempre su asfalto arriviamo a Torre Incina dove riprendiamo la scogliera. La costa frastagliata ci rivela chilometro dopo chilometro una moltitudine di insenature rocciose davvero incredibili, il fondo è per lo più sterrato, ma non mancano alcuni salti di quota ragguardevoli, su uno di questi punto la ruota finendo per terra, fortunatamente senza troppe conseguenze.
Ritroviamo l'asfalto e il gran traffico è un segnale eloquente del delirio che incontriamo a ridosso del centro storico di Polignano a Mare.
Una tranquilla domenica di inFESTAti. La situazione è molto più pericolosa di Monopoli, rinunciamo a mangiare qualcosa, file disordinate ovunque, arriviamo al Grottone, barretta e si ritorna indietro.
Risaliamo il traffico che riversa ancora gente verso il centro, poi finalmente una strada secondaria per poi trovare l'assoluta pace e serenità (strano anche a dirsi) lungo la complanare.
Sempre su asfalto ma tra rotaie, viottoli e coltivazioni di ogni genere ritorniamo verso Monopoli, questa volta molto lontani dal centro fino a prendere la strada laterale al cimitero che ci proietta verso Cristo delle Zolle e la inevitabile risalita della Murgia.
Anche questa è una strada che ho già fatto, sinuosa e silenziosa all'ombra di una moltitudine di ulivi secolari.
Siamo praticamente sotto la salita Panoramica, quando ad una sbarra chiusa rientriamo nello sterrato.
I cento chilometri del giorno prima si stanno facendo sentire già da prima di arrivare a Polignano e quella che si prospettava una faticaccia (risalire in MTB) si concretizza in un'altra impresa pazza targata Peppe, risalire la Murgia in MTB da uno sterrato!! 
I primi due chilometri sono impegnativi ma pedalabili, non mancano i punti critici in cui le pietre sono un argine invalicabile che costringe a continui disarcionamenti.
Poi contrariamente alla traccia, Peppe a intuito decide di seguire un altro sentiero e ovviamente gli vado dietro. La boscaglia velocemente ricopre tutto, le pendenze aumentano, il percorso si fa più impegnativo e a grandi tratti, proibitivo!
Perdo di vista Peppe, che nettamente più agile scompare dietro le fronde. Quando finalmente il sentiero decolla su una parete rocciosa che tende al verticale.
Pedalare è impossibile e si sfiorano i livelli dell'arrampicata, il tutto con una bicicletta al seguito!!
Chiamo Peppe ma non mi sente, per un attimo penso di averlo perso, ma posso solo salire, sulla mia testa il rumore del traffico, ma la strada non arriva mai, sono vicino all'uscita, ma mi sento lontanissimo. Mi fermo più volte, tiro grossi inspiri, sono stanchissimo cazzo! Riprendo fiducia solo quando nella boscaglia trovo dei cartelli stradali, curva pericolosa e un vietato sorpassare, abbattuti nel tempo da qualche spericolato automobilista di passaggio poco più su. La strada è vicinissima. Gli ultimi gradoni, e ritrovo asfalto e Peppe e la luce del sole.
Praticamente siamo alla fine della Panoramica sbucati da un altro di quei punti che passando con la bici da strada qualcuno mi aveva fatto notare come deviazioni per MTB.
A tutta stanchezza percorro gli ultimi 10 km su una più facile strada che però riserva in maniera più subdola i fendenti finali alle cosce...
In una Selva che profuma di arrosto e polpette fritte scendiamo definitivamente dalle nostre bici, ci cambiamo rapidamente per riprenderci leggermente con una birra e un pacco di patatine, ma che fine hanno fatto i miei sali con creatina e tutto il resto?
Siamo sulla strada di casa, ancora non riesco a mettere a fuoco e a godermi questa avventura che già Peppe mi sta sventagliando le sue offerte per il prossimo week end!

la discesa ardita

la discesa meno ardita

un attimo di decompressione

liberi e belli nei terreni degli altri

strada inequivocabile

carciofi

ulivi

atterraggio sulla luna

verso Monopoli

sembra non ci sia nessuno

verso Polignano a Mare

aereo e distante

insalata

anche le ferrovie ringraziano


la salita
insalata

sempre in aria

serenità



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