ALL' ACQUA (GRANFONDO GENNAIO)

Guardo molto intorno, leggo, ascolto e spesso mi faccio influenzare da una serie di cose, interpretandole e adattandole alle mie esigenze.
La prima Granfondo del 2017 è nata così. Mi sono ritrovato più volte davanti agli occhi la storia della ciclo-esplorazione sulle vie dell'acqua, poi ho visto l'avventura durante il festive500 di Arieti Ferrara Un Po d'acqua ... infine dopo aver ripreso a pedalare ecco una settimana caratterizzata da una forte pioggia battente e quando tiro le somme, penso che ce ne siamo andati all'acqua.
Quindi metto velocemente insieme alcuni punti che hanno un legame con l'acqua gli unisco con una linea che passa per delle strade asfaltate ed ecco il percorso.

Quando mi sveglio la prima cosa che faccio è controllare il cielo, sembra libero e ricco di stelle.
Esco di casa alle sette e prendo per San Donato. E' molto umido e la strada è completamente bagnata.
Passo per Faggiano e senza troppo impegno "scalo" Roccaforzata per dirigermi verso l'invaso Pappadai il mio primo punto.
Da questo invaso artificiale ci sono passato tante volte e ogni volta lo guardo quasi con incanto, un incanto però che è costato oltre 260 milioni di euro, soldi che sono affondati in un opera ad oggi ristagnante perché inutilizzata e anche quell'incanto naufraga.
Dopo averlo circumnavigato quasi per intero, proseguo verso San Marzano di San Giuseppe dove faccio la mia sosta caffè.
Attraversando un altro spreco economico, il tratto della Bradanico - Salentina arrivo a Manduria.
Dopo le intense nevicate che hanno colpito la zona durante le scorse settimane, fotografi e reporter vari hanno ricoperto i social di foto in bianco.
Tra le tantissime quella che più mi ha colpito è stata quella del Fonte Pliniano, luogo che non conoscevo.
Scatta la ricerca ed eccomi davanti all'ingresso del Fonte, che però trovo chiuso, una sorgente d'acqua naturale simbolo stesso della città proprio dietro il Parco Archeologico delle mura Messapiche. Dall'esterno il mistero e la storia non trasudano per niente, anzi la piazzetta sembra, è, il classico anonimo spiazzo poco valorizzato, però non appena possibile sarà bello poterci entrare e vedere di persona tutto quello fin qui percepito dal web.
Questo è il mio secondo punto #ontheroadtothenew !!
Proseguo la mia pedalata verso il mare, incrociando il mio terzo punto, la strada di servizio della condotta dell'Arneo. Non devo raccontare molto su questo tratto di strada, anch'esso pregante di storia assorbita dalla vicende di uomini e terre che attraversa e oggi itinerario ciclabile a basso traffico veicolare, non segnalato, non valorizzato, non sfruttato.
Il sole inizia ad adombrarsi e pesanti nuvole mi corrono incontro nel mio avvicinamento alla costa jonica, sto raggiungendo il mio quarto punto, la sorgente del fiume Chidro.
Ancora infruttuosamente cerco di raggiungere il bacino interno, ma la bicicletta e le forti piogge dei giorni precedenti non mi consento un comodo avvicinamento, da fuori è uno specchio d'acqua incorniciato tra le canne, ma è sotto la superficie che il fascino di questa sorgente regala agli appassionati di immersioni gli scorci più suggestivi con i suoi citri, l'effetto neve generato dalla sabbia e l'impetuosa sorgente principale a 12 metri di profondità (da fondali.it).
A me non resta che girovagare per un po' intorno ai manufatti per la regolamentazione delle acque e andare alla foce dove la fauna volatile, indisturbata, si spinge ben oltre la sede stradale sopraelevata ...
Mentre cresce il corpo nuvoloso alle mie spalle io mi dirigo verso casa percorrendo la litoranea, un mare cobalto sotto un cielo grigio scuro. Una sosta davanti al murales della Grande Onda di Hokusai a Campomarino è il mio quinto punto.
Malgrado l'orario, incontro pochissima gente, divido la strada con un ciclista da Campomarino a Torreovo, insieme a qualche goccia che inizia a cadere dall'alto, poi più niente.
Il sesto punto del mio itinerario all'acqua è la foce del fiume Ostone o canale dei Cupi che dall'entroterra Lizzanese attraversando le campagne arrivando fino alla costa.
Il settimo punto la spiaggia sotto casa, piena di ricordi da adolescente, una conca dietro una porticina che sembrava l'oceano!

Me ne sono andato All'Acqua ... In bicicletta lungo strade che sono come canali carichi di vita, oggi come ieri la forza di vivere l'avventura nelle piccole cose, di adattarsi al mondo e alla vita che si trasforma.
Sette, un numero che ricorrerà spesso quest'anno, come una chiave che apre, questa volta sette porte fatte di acqua:

la MAPPA SU PLEENS
01- sprecata 02- misteriosa 03- preziosa 04- sorgiva 05- furiosa 06- distesa 07- vicina.

Pappadai
Pappadai
Manduria
Chidro
Ostone
l'oceano dietro una porticina

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