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IL PROBLEMA NON E' LA CADUTA MA PERDERE LA CONCENTRAZIONE

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Non devi mai perdere la concentrazione. Quella discesa l'ho fatta tante volte, solo oggi cinque volte, la bicicletta tra gli spigoli delle rocce il corpo a schivare le spine della macchia mediterranea, gli occhi puntati in basso su una linea immaginaria da seguire anche ad occhi chiusi, il naso sente il profumo intenso del mare che arriva subito dopo il suo rumore. Non devi perdere la concentrazione... La faccio l'ultima volta! Ma un sorriso mi costa caro, perdo la concentrazione, perdo la linea davanti agli occhi, il blu del mare mi acceca mentre sparisce il suo profumo e si fa silenzio il suo rumore... Piego la bici sulla destra, sposto il peso del corpo, la ruota davanti perde aderenza, la bici si piega troppo e mi trascina tra la terra, le pietre e le spine, prima il mio fianco destro, poi la bicicletta, sopra di me il cielo grigio! Non chiudo mai gli occhi, mi rialzo salto di nuovo in sella portando a termine la discesa. Quando sono in fondo sistemo il gps nel suo alloggio...

WE ARE THE F**** ANIMALS

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In circa un mese di zona arancione ho dovuto pedalare all'interno del comune di Taranto (per fortuna si poteva) e non mi sono risparmiato, e anche se conoscevo a memoria i confini amministrativi pedalare con questo limite pre impostato non era il massimo. Con l'arancione che degrada nel giallo ho ricominciato a pedalare come ormai mi sono abituato da anni, pianificando percorsi e destinazioni su scala più larga (anche se sempre limitata e a misura familiare) o uscendo di casa senza una meta predefinita e pedalare fino a quando ho voglia fino a quando arrivo in un punto e decido di tornare indietro. Da quando siamo entrati in zona gialla a dir la verità il meteo non è stato favorevole e solo giovedì pomeriggio in pausa pranzo sono uscito per una veloce pedalata lungo la litoranea, fino alla marina di Lizzano per poi rientrare dai paesi. Una cosa che mi è mancata sono state le salite (che già in zona sono merce rarissima) e aver consumato la strada sullo strappetto dell'ippod...

O N E S - L049 SEZIONE A

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PROLOGO Pedalo lungo una strada che taglia campi di ulivi e agrumeti, tutti uguali, dove i contadini parlano lo stesso dialetto e l'acqua scorre lungo il canale tutta nella stessa direzione, il confine è una linea invisibile che separa solo a livello amministrativo, terra e persone... L'emergenza di questo periodo limita gli spostamenti all'interno del proprio comune (almeno per noi in zona arancione) e per dare un significato nuovo alle strade e ai posti che iniziano a ripetersi in maniera ossessiva ho bisogno di un "piano superiore" che sposti l'attenzione più avanti. L'ispirazione mi è venuta da una coppia di atleti danesi, Christian-Emil Thorup e Gustav Thoesen che per PNS hanno percorso, in un unica pedalata, un totale di 919 km in 42 h 33' passando per le quattro estremità geografiche della Danimarca.  Ed ecco che dopo aver attentamente controllato mappe e carte catastali preparo un percorso che toccherà i quattro estremi cardinali del territorio...

BUDDHA EYES AND UJJAYI PRANAYAMA

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L'avventura questa volta inizia dalla stazione di Castellaneta Marina. Ci sono arrivato in treno una sola volta, tantissimi anni fa, per passare un week end a casa di Daniela. Oggi è tutto abbandonato, serrato, lucchettato. Per uscire dal passato (ma non sarà facile) attraverso un lungo viale immerso nella pineta. Un sinistro campeggio sulla sinistra, anche questo triste monumento ad un tempo andato, depredato, violentato. Ancora alberi abbattuti dall'anno scorso, qualche improvvisa radura che si apre sull'oggi limpido e terso. Provo ad entrare in un vecchio parco divertimenti per qualche foto ma d'improvviso mi trovo un gigantesco cane bianco davanti, scodinzola, ma non mi fido, gli lancio un pezzettino di barretta che schifa mentre mi allontano cauto. Sono sulla complanare che percorro senza sosta fino alle Tavole Palatine che questa volta trovo aperte e non posso fare a meno di entrare. Ci sono solo io e dopo qualche stupida foto resto seduto sull'erba a guardare...

BASILICATA - DAI CALANCHI AI BOSCHI DI MONTAGNA

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La giornata inizia prestissimo, apro la porta della cucina mentre il caffè è sul fuoco, buio pesto e un'infinità di stelle in un cielo limpido.  Con un post sui social Pino preannunciava per sabato un'uscita in Basilicata e come al solito faccio di tutto per esserci, perché la Basilicata merita sempre un giro in bicicletta, perché (anche se mi piace uscire da solo) farlo in gruppo è più bello e sicuro e soprattutto perché per me Pino è come un marchio di qualità.  Mi muovo presto, il sole alle spalle sulla Basentana e tutto il tempo per un altro caffè.  La partenza è fissata a Craco Peschiera, in tutto siamo in dodici, foto di gruppo scattata da un assessore in persona, arrivato su segnalazione di una signora alla finestra "insospettita" da tanto movimento di primo mattino. Due chilometri di pianura, poi la strada verso Craco inizia dolcemente ad alzarsi attorcigliandosi intorno alla collina sulla quale domina il profilo malinconico del paese fantasma.  La salita è p...