Rilevatore cartografico, penso e digito parole sul web, ciclista bohemien a 360°
GIRO 46
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L'unica cosa che avevo programmato per l'uscita di oggi (domenica 31 Marzo) era riprendere la discesa dell'Orimini, non sapevo da dove sarei partito, che strada avrei fatto, il mio punto fermo, su cui ruotare tutta la pedalata, era scendere con la cam accesa dall' Orimini... Ah, e poi una volta tornato a casa spararmi la Gent-Wevelgem in TV. Ho improvvisato l'imbracatura della camera sul petto la sera prima, non era perfetta ma era il massimo che potevo permettermi, e per tutti gli 80 km precedenti e gli oltre 1200 mt di dislivello ho aspettato con un po' di ansia il momento in cui avrei legato il tutto ad un marsupio elastico portato sul torace!! Mi è sempre piaciuto improvvisare con mezzi di fortuna, mi ricordo ad esempio dei video realizzati per un progetto web del percussionista napoletano Capone (& Bungt Bangt) con una vecchia macchinetta (di pochi pixel) fotografica ... Ma questa è completamente un'altra storia. Il risultato alla fine è racchiuso in questo traballante video :
Ma cosa è successo prima? Come detto nel pomeriggio vorrei vedermi la Gent-Wevelgem e non vorrei neanche arrivare troppo tardi a casa per pranzo, l'orario si è spostato un'ora in avanti così parto da San Simone dopo un breve trasferimento in auto.
Ho lasciato la giacca a casa e ho solo il gilet, e fa più freddo di quel che credevo, ma basta poco per riscaldarmi e per sentirmi a mio agio nel mio nuovo outfit di mezza stagione.
L'unica cosa che mi da noia è il marsupio sulla lombare.
Salgo per Pilano cercando il più possibile l'irraggiamento solare, non incrocio nessuno, mi fermo diverse volte per giocare un po' con la cam, ma questa volta niente video, solo autoscatti!
Anche lungo la strada che porta verso Martina non incrocio nessun ciclista, m'infilo in strade nuove rapito da una parete bianca prima e da un'urgenza fisiologica poi.
Stop al Tripoli, caffè e giro rapido per il centro storico. Decido di andare verso la Selva di Fasano prendendo la strada esterna che taglia l'abitato di Locorotondo, da strade interne arrivo a Laureto e da qui seguo l'itinerario del Giro delle Sette Chiese + Selva Oscura + questa volta nessuna sosta davanti alle chiese ma più scatti lungo gli scorci panoramici che si aprono da diverse angolature sulla Murgia che scende verso l'Adriatico.
Il giro di boa è la chiesa di San Michele Arcangelo in Frangesto poi inizio il rientro dalla strada principale, arrivato all'incrocio con le Giritoie decido di scendere verso lo zoo.
Ad ogni tornante cerco di fare una foto decente, perché quando risalirò non voglio fermarmi mai!!
Sto bene rientro sulla Selva e faccio una sosta alla fontana, mangio un panino prima di scendere e risalire verso Laureto.
La strada verso Locorotondo è quasi obbligata, per Martina invece faccio delle piccole varianti, superato il traffico asfissiante del centro prendo la deviazione laterale per San Paolo fino ad arrivare all'imbocco dell'Orimini.
Quello che è successo dopo è nel video.
A San Simone una birra, una delle ultime da qui ad un mese, per rientrare poi in auto verso casa.
Volevo riprendere la discesa e poi guardare la Gent-Wevelgem in TV ... Ma la diretta è su un canale per il quale non ho abbonamento, peccato.
Questa uscita fa parte di quel consueto tour de force che ormai da undici anni mi vede impegnato nella sfida del festive500 di Rapha, ma merita un racconto tutto suo. Il mese scorso dopo aver preso la gravel su invito di Nino mi iscrivo in un gruppo facebook GRAVEL PUGLIA per partecipare ad un'uscita in Valle d'Itria il primo di Dicembre, poi le condizioni meteo fanno slittare l'evento al 29 data perfetta per incastrare tutto, variare le mie uscite ed archiviare qualche chilometro per arrivare a quota 500! Facebook ed i gruppi lasciano il tempo che trovano, lo dico per esperienza, e spesso restano delle entità astratte in cui polemizzare e discutere inutilmente, nel Gruppo Gravel Puglia non ho trovato niente di tutto questo e già passare da foto e commenti ad un'uscita di gruppo fa la differenza sostanziale, perché la condivisione sui social ci ha un po' allontanati dal confronto diretto e dal parlare guardandosi negli occhi, in sella ad una bicicletta e in genera...
La voce della Basilicata è un vento che si muove tra gli sconfinati campi verdi che ondeggiano come un mare, un rapace silenzioso in stallo tra il cielo e la terra e il suo profilo che cambia così velocemente da non lasciarti il tempo di annoiarti ma t'invita a riflettere... E come ogni anno quella voce sibila dentro e mi richiama a se. La Nove Colli Lucani è ormai un " super classico " e credo lo testimonia il fatto (ma qui parlo da ignorantone) di non rientrare (almeno quest'anno) in nessun tipo di circuito, e di radunare nonostante la durezza del percorso un gran numero di partecipanti. Un po' come quelle uscite amatoriali che si organizzano in chat il venerdì sera tra amici e poi la mattina alle 07:00 ti ritrovi il casino! Dietro questo giro però non c'è una semplice chat ma il duro lavoro organizzativo del Team Bike Matera e posso scriverlo in maiuscolo perché se è vero che da qualche anno sono "orgogliosamente" tesserato tra le sue fila è anc...
Sono quelle uscite sulle quali non scommetteresti, che partono in maniera strana e che senza nessuna stranezza ti sorprendono e ti restano scolpite. Come sempre più spesso accade non ho pianificato niente, ma lascio scorrere tutto fluidamente. Già la partenza alle 11:00 è anomala ma mescolata al sabato e alle strade sono uno dei punti di forza. Dalla solita rampa di lancio per la Valle d'Itria la traiettoria di avvicinamento a Martina Franca è la più comoda, Pilano e strada Montetullio. Anche lasciarsi di fianco il centro abitato è una scelta ormai vincente (almeno per le ore di punta) e il passaggio attraverso l'edilizia popolare mi ricorda che tutto il mondo è lo stesso paese. Rapidamente poi mi allontano in direzione Alberobello ed è sempre impressionante come bastino pochi chilometri per ritrovarsi immersi in una dimensione di completa sospensione temporale. Pietre che sembrano immobili da sempre e boschi che sussurrano al vento. Il bosco di Mangiata, il bosco Selva sono pr...
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