IL GIRO DELLE SETTE CHIESE VII + ABSOLUTIO +

Per sfuggire all'afa insopportabile ho cercato riparo per la mia anima nell'ennesimo Giro delle Sette Chiese riuscendo ad entrare malgrado il loro pessimo stato in 4 Chiese su 7 e nell'ultima, sottoponendomi ad un esame di coscienza, ho anche ricevuto l'ASSOLUZIONE !!

Il pellegrinaggio in bicicletta per edifici religiosi continua ad affascinarmi e in questo giro ho messo insieme sette chiese / cappelle che erano di pertinenza di antiche masserie e casolari nelle campagne tra le località Campofreddo, Palumbo, San Donato e Sanarica.
Parto direttamente da casa in direzione della prima chiesa in località Campofreddo lungo la strada che da San Donato porta verso Palumbo.
La chiesetta sicuramente espressione della pietas contadina ha una facciata lineare con una porta in legno sormontata da due oculari tondi simmetrici, una delle quali quasi completamente occlusa da una rigogliosa pianta di capperi e recante al centro una targa a S. Cataldo protettore.
Proseguo lungo la strada fino ad incrociare la provinciale che da Talsano porta a Leporano.
Su questa strada sono dislocate due edifici. La mia seconda chiesa è proprio nel complesso abitativo che da il nome alla zona, Palumbo. sicuramente di più recente edificazione è più lineare con un ovale sopra la porta un frontone con al centro una nicchia, dove probabilmente era posta qualche statuetta.
Attraverso la grata della porta si riesce a vedere l'interno, semplice e ben conservato, sicuramente ancora oggetto di cure e periodiche pulizie.
Poco più avanti in direzione Leporano si trova la chiesetta "Coccioli". L'ingresso è murato e tutto l'edificio è completamente imbiancato a calce, il frontone sopra la porta ospita un oculare tondo e sul lato perpendicolare trova posto un campanile.
Per raggiungere le restanti chiese devo ripercorrere la strada a ritroso e tornare verso San Donato. L'orario ed il tempo incerto, l'afa avvolge ancora tutto, tiene lontano il traffico dei pendolari del mare e io mi muovo con tranquillità, anche quando per fare le foto ai due siti precedenti devo attraversare più volte la Provinciale.
La quarta chiesa stilisticamente è la più interessante, annessa al Cas. De Bellis alla fine dell'abitato di San Donato ha un frontale più decorato, una particolare oculo e un campanile raccordato con un archetto all'edificio confinante.
La strada è stretta ed è difficile riuscire ad inquadrare per intero la struttura.
La chiesa successiva è nella proprietà denominata T.re Forleo.
Oltre al cancello, anche la porta dell'ex edificio sacro è aperta, il prospetto è semplice e lineare con un timpano triangolare. All'interno l'altare è completamente spoglio anche se sono ancora visibili cornici colori e un rosone, così come la nicchia che la sormonta, per terra chilometri di tubazioni usate per l'irrigazione, il locale è diventato un deposito agricolo a tutti gli effetti.
La chiesa successiva si trova nel complesso della Masseria Lucignano. Anche questi edifici sono completamente abbandonati, parte delle strutture però portano i segni di grossolane manipolazioni architettoniche, tipo una grande pensillina e delle pareti sulla facciata che confondono l'attenzione. La scoperta della chiesa in effetti è casuale, il fronte non presenta decorazioni, non ci sono timpani o frontoni, nessun oculare, croce o campanile, la chiesa è perfettamente mimetizzata con il resto dei ruderi, ed anche la porta in parte nascosta dalla vegetazione è una semplice apertura squadrata tra i tufi grigi.
Varcato l'ingresso, una serie di uccelli lascia i cornicioni interni ed esce da un'apertura laterale, le volte danno movimento alla pianta rettangolare, probabilmente l'altare è stato distrutto resta dietro una grande nicchia rettangolare (quasi un quadro) vuota e un decoro blu sotto la volta sul pavimento ci sono macerie ovunque.
Ultima chiesa, già più volte oggetto delle mie attenzioni è quella all'interno della Masseria Fica Piccola poi proprietà Prete.
La recente tempesta ha fatto cadere un grosso albero all'interno del cortile ormai quasi completamente occupato dal tronco e dai rami, la porta dell'edificio sacro è aperta, sinceramente non ricordo se è sempre stata aperta o forse di fresca forzatura.
Dall'altare sono stati divelti i marmi, uno dei quali giace spaccato in più punti ai sui piedi, anche la nicchia, come le precedenti è vuota, è ancora presente una panca e un confessionale, come indicano degli affreschi laterali alla porta la chiesa è stata edificata nel 1935 e restaurata nel 1963 dalla famiglia Prete.
L'esterno risalta per il colore giallo, la porta incorniciata e il grande oculare tondo, un timpano brisé con al centro una croce su una sfera.

Per tornare a casa anche se sono relativamente vicinissimo prendo la strada più lunga, anche se il caldo aumenta, alle volte non serve andare in posti misteriosi per trovare cose interessanti, la strada, anche quella che fai abitualmente, è come un libro che aspetta di essere sfogliato.
La curiosità concede l'assoluzione e la bicicletta è come una fede che illumina le strade più buie.


I - S. Cataldo - Campofreddo
oculare
II - Palumbo
Palumbo interno
III - Coccioli
campanile
IV - Cas. De Bellis
oculare
S. Donato
VI - T.re Forleo
la luce
altare
VI - Masseria Lucignano
ruderi
interno
VII - Prete
A.D. 1935
la bicicletta è una fede che illumina le strade più buie


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