DECOMPRESSIONE
E' incredibile come un semplice giro in bicicletta possa cambiare (cambiarmi) l'umore.
Sono un paio di settimane che per alcune vicissitudini familiari sono in sbattimento continuo da destra a sinistra, da sopra a sotto con il tempo che si riempie di cose essenziali ed indispensabili per gli altri che il tuo tempo libero invece passa come sabbia tra le mani, togliendoti anche lo spazio e la voglia di mangiare.
Ma con la situazione in miglioramento e con l'aiuto di mio fratello e mia sorella, sabato (ma in realtà anche domenica) riesco a ritrovare qualche ora per andare in bicicletta.
L'uscita di sabato, in particolare, una vera ed autentica decompressione.
Uscire di casa alle 11:40 non è usuale, ma ad Ottobre significa restare al caldo del sole tutto il tempo.
La litoranea, finita abbondantemente la stagione estiva, è ritornata più pedalabile, anche se andare a mare fuori tempo massimo ormai non è più una prerogativa di qualche freak dal sangue caldo, ma un'abitudine ormai diffusa nel mainstream!
Un bel vento di tramontana rende il tutto sublime. Le conche si aprono dietro le curve e le case costruite sugli scogli con una sabbia dorata che brilla al sole come un deserto il mare una lastra di vetro trasparente, le persone si godono lo spazio e il sole lucente.
Lo spazio aumenta in proporzione ai chilometri percorsi, le spiagge si fanno più ampie e rettilinee divise dall'acqua da un gradone di sabbia creato dalle prime mareggiate autunnali. I bagnanti si fanno più rari e molto più fortunati.
Prima del curvone, approfittando del vento un nutrito gruppo di windsurfisti.
Di questo passo arriverei fino a dopo Campomarino, con il soffio alle spalle chi sa dove se non dovessi tornare a casa. Ma può bastare così. Un affaccio da quel che resta di quella bella passerella in legno tra le dune prima di Torreovo per riempire i polmoni con il profumo della macchia mediterranea per poi girare per Monacizzo e scendere nuovamente verso la Bagnara e tornare indietro sentendo il vento che si diverte a spingerti indietro o improvvisamente dandoti una spallata sul profilo alto dei cerchi.
Anche se decisamente più impegnativo non sento la fatica, arrivo giusto in tempo per una doccia mangiare qualcosa e sintonizzarmi sulla Classica delle Foglie Morte, anche se si potrebbe andare a mare anche lì ad avercelo... "ehi hai visto fogacciar?!"
61 chilometri di decompressione prima di poter tornare a quello che bisogna fare, senza pensare troppo, senza mettere sul piatto della bilancia niente, l'amore incondizionato non ha peso, il cuore è leggero e con la bicicletta puoi anche allontanarti più velocemente dai pensieri brutti.
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quel che resta di Lido Beirut. |
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