MATERIDE DIARIO

Arriva il momento di partire per questa nuova avventura (di un solo giorno) e ci ritroviamo alle 0700 di un'afosa mattina Io il Capitano, Ciccio Butt Legs dsang, Sante il Figliol prodigo che non pedala dal weekend a Polignano a Mare dello scorso anno, le due GazaGirls Lalla in piena "attività" ciclistica e una meno in forma ma sempre decisa Vera.
Caffè e trasferimento Taranto - Matera con due macchine. Arriviamo a Matera e cerchiamo un posto in cui parcheggiare, l'istinto mi spinge a dirigere la carovana sull'arrivo di tappa dello scorso anno, alla fine lasciamo le macchine dietro i Carabinieri.
Preparazione biciclette, cremine varie, borracce, barrette e lo stretto indispensabile sui portapacchi di chi li tiene! Scendiamo verso il centro, altro caffè e uso toilette, chiediamo come arrivare sulla strada che scende verso il lago San Giuliano
"Ci sono varie strade ..." dice l'oste, "La più breve?" domanda una voce ... "NO!" Tuono io "Andiamo da via la Martella!!"
C'è una strada da seguire ... esci dal bar, chiedi nuovamente ad un passante ... poi un vigile che mi spiega passo passo come imboccare via La Martella dal punto in cui ci troviamo, saliamo un paio di rotatorie, di nuovo i carabinieri, l'arrivo di tappa, un altra rotatoria una discesa, il lago in lontananza. Controllo ancora un paio di volte la mappa di carta nel taschino e all'ultimo incrocio la posizione GPS sul telefono, siamo dove dobbiamo essere! La strada scende rapida attraverso svincoli in corso d'opera, poi si fa stretta, più ripida e la campagna prende il sopravvento, campi tondeggianti già mietuti il giallo bruciato dal sole bollente il frastuono delle cicale a pochi km dal centro urbano si scende leggeri anche se quella stessa strada bisognerà rifarla al ritorno (in salita). Qualche dosso, poi una serie di curve rivelano il panorama sottostante e lo specchio d'acqua di San Giuliano. L'ultima discesa, mai a tutta per colpa di una strada che nasconde diverse insidie, buche, smottamenti. Siamo al bivio, giriamo a destra e iniziamo a costeggiare l'invaso su una strada stretta che tortuosa segue il profilo del terreno si alza, con pendenze che non mi aspettavo, s'infila nell'interno sbattendoti davanti un muro di grano terra argillosa e più dietro ancora il verde della vegetazione sulle coste più alte, curva stretta e la strada riscende verso campi coltivati sullo sfondo di un celeste opaco.
Un serpente di quasi 15 km addormentato sul lato Nord del lago che alterna passaggi impegnativi come un tratto al 10%, una salitella su ciotoli arrotondati su cui è difficile rimanere in equilibrio a scorci di selvaggia ed arida bellezza, un falco che sorvola i campi una collina gialla come l'oro ... tutto in un silenzio che ti svuota da tutto, sottolineo infine che per tutta questo lato incrociamo per strada meno di cinque macchine in movimento!
Per passare dall'altro lato del lago ci aspettano 3 km di Provinciale, ma non fai in tempo a girarti per vedere dove sono gli altri che siamo già dall'altro lato, dalla parte Sud ... anche se il lago non lo vediamo più. Più traffico, anche di mezzi pesanti che comunque lampeggiano in scioltezza ed il caldo dei campi che si riversa  a vortice sotto il telaio risalendo per tutto il corpo. Quasi 10 km di asfalto prima di girare sullo sterrato e costeggiare da vicinissimo il lago.
Subito a tutti e venuta in testa L'Eroica, tiro lungo una salita per posizionarmi su un punto di ripresa ... passa la prima che sbofonchia una lamentela (che in realtà è un avviso di stanchezza che ormai conosco bene) passano gli altri.
Un passaggio su un ponticello che leva il fiato, ecco il primo Agriturismo ... chiuso e la tipa non ha neanche acqua da vendere ... e noi non abbiamo più acqua da bere!! Stiamo per andare via quando arriva il padre della tipa che ci conferma la chiusura e alla nuova richiesta di comprare acqua dice "Ma che comprare ..." Ci carichiamo le borracce e le riempiamo di acqua fresca alla spina dal banco!
Si riparte, mi aspettavo più gente lungo il lago ... ma niente. Da capitano in piena forma mi accollo la salita ardua verso il secondo agriturismo con una pendenza media del 10% ed una massima del 20% ... Agriturismo chiuso e in stato di abbandono oserei dire. Scendo per dare la cattiva notizia agli altri e poco dopo si materializza Ciccillo con Francesca in zona per motivi loro. Auto muniti si accollano il recupero di altre bevande fresche. Ci accampiamo vicino una famiglia che griglia pancetta e salsicce, ma non recapiteremo niente ... sprofondo le caviglie nella melma e mi sciacquo la testa e il dorso con un acqua vagamente familiare, non servono i divieti di balneazione, zanzare ragno sul pelo dell'acqua e chi sa quali altre insidie sul fondo mobile sono un valido deterrente, La parata di canne da pesca resta rigida. La focaccia di Vera, le birre portate da Ciccillo e l'ombra della vegetazione unite alle chiacchiere allontanano la fatica che comunque quando saremo nuovamente in marcia tornerà a bussare alle porte.
Salutiamo la fortunata macchina appoggio ed il suo equipaggio e risaliamo in sella. Tentiamo un passaggio sulla diga, ma recuperiamo solo un caffè da capsule e acqua da un distributore automatico.
Ritorniamo sull'asfalto e per un pò sulla Statale per poi entrare nuovamente sulla strada che costeggia l'ultimo tratto di lago che ancora non abbiamo percorso ... siamo di nuovo al bivio e ora si sale lentamente fino a Matera!!
La stanchezza, un percorso più duro del previsto il caldo bollente che soffia dai campi, in bicicletta non si scherza il ritmo è ancora più blando, io mi posso permettere un paio di dietro front in salita per controllare lo stato del team tutto.
Arriva per Vera il momento della "cotta". Un attimo prima pedalava con la sua classica inclinazione laterale l'attimo dopo ci avvisa che si deve fermare e l'attimo dopo ancora è stesa per terra.
Delle poche macchine incontrate lungo tutto il tragitto, proprio in questo momento incontriamo quella del Dottore che si ferma, fa un rapido controllo, battito, ossigenazione, ci inviata a fermarci a casa sua per un pò, si offre di portare chi non c'è la fa su in macchina ... ma detto fatto non sono le prime difficoltà che incontriamo e quindi ripartiamo pedalata dopo pedalata pian pianino, perdo il contatto visivo con gli altri ma resto alle spalle di Vera, quando gli arrivano i crampi non posso fare più niente, lei scende dalla bici io forzo la salita, poi ritorno giù poi ritorno sopra poi ci fermiamo davanti ad una trattoria, aperta, e si apre un mondo pittoresco a metà tra Cucine da incubo e il mio Grosso Matrimonio Gipsy ! Dentro comunque cordialità ruspante e genuina e acqua ghiacciata in vetro a rendere. Alla spicciolata arrivano tutti gli altri, vado a prendere altra acqua e un po di Coca Cola ... un lusso rispetto all'inferno termico che abbiamo attraversato.
Recuperano le forze e si riparte, siamo a pochi chilometri dalle macchine, comunque tutti in salita, io non sono per niente stanco e vado via su del mio passo, rotatorie, l'arrivo della tappa dello scorso anno, niente transenne niente pubblico, niente striscione ma mi faccio la volata a tutta per poi planare alla macchina e aspettare tutti gli altri.
La stanchezza fa saltare il finale di programma, niente giro in bici verso i sassi, niente birre fresche sul belvedere ... alle quali comunque non rinunciamo optando solo per una location meno suggestiva, davanti ai Carabinieri, e non rinunciamo neanche al nostro pensiero pro-palestina in una terra che alle pietre deve la propria storia.

il Lago San Giuliano
oro che cola 
kubrick landscape
architettura agricola
la strada è di chi la percorre
un attimo di respiro 
all'ombra ma con poca acqua
fa sempre più caldo 
GazaGirls on the hill 
sono tutti bravi a fare le escursioni ... INTO THE WILD
oasi WWF  
#ridefloz il capitano
dico sempre la verità ... il dottore se ne va! 
#materide

Non posso che togliermi il casco davanti alla forza che dimostrano ogni volta i miei amici nell'affrontare la strada oltre la preparazione ... stupendomi sempre per la loro tenacia nel portare a termine il tragitto, facendosi forza l'un l'altro, come gli amici in effetti fanno. Ed oltre le parole, le schermaglie alla fine credo che il fatto di calarsi completamente inconsapevoli nel percorso sia per me la massima attestazione di fiducia.
Di me non parlo, sono tornato alla macchina con le tasche ancora piene di barrette ed integratori e con energia da vendere, sono andato ben al di sotto del mio ritmo, perché questa era una pedalata che andava assaporata lentamente, nella fatica, nelle soste, negli scatti, nei silenziosi sguardi dei ciclisti che pedalano insieme.

OBRIGADO BASILICATA 

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