DOMENICA DAVENTO

Come s'incastrano le mie uscite in bicicletta a tutto quanto il resto è qualcosa che non si può spiegare ... come un tetris di altissimo livello, veloce e con poche rotazioni possibili.

Oggi era una di quelle domeniche in cui rimani a pranzo in famiglia, le chiacchiere, gli accenti sulle cose, il fuoco nel camino, gli amici che ti vengono a trovare il pomeriggio, la tisana, le candele profumate, l'arredo da ipermercato di basso livello ... praticamente una chianca che evapora!
Ma non sto parlando della mia domenica! Sono già passato attraverso il vapore ed oggi non ho famiglia, il fuoco nel camino è spento, non ho amici e resto al buio in silenzio.

Per strada non incontro nessuno, sono tutti seduti alla tavola del Padre.
Il vento è il mio nemico peggiore, da sempre, ma non ho mai avuto paura di affrontarlo e l'ho sempre fatto da solo e oggi lo guardo dritto in faccia, bocca chiusa occhi fissi che lacrimano quando arrivano gli schiaffi forti sulla guancia.
Per pedalare oggi bisognava restare concentrati, in alcuni punti era impossibile tenere la bicicletta dritta, arrivato a Torre Sgarrata, oltre agli schiaffi inizio a prendere in faccia i graffi abrasivi della sabbia. Anche fermarsi per fare una foto è quasi impossibile, poco dopo il bivio della Bagnara il vento è devastante ma a 25 km si torna indietro, stessa strada e vento alle spalle ...

il punto peggiore per farsi un selfie
sabbia sulla strada

e poi quel tratto di strada dove ho buttato sabati e domeniche su un solo pignone e la ruggine intorno.

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