ILLEGAL BEAUTY

Sarà che due settimane su un divano letto abbracciato ad un ferro retrattile iniziano a pesare, sarà una borsa come armadio, sarà che le scelte, le preoccupazioni, le decisioni e i pensieri proiettati in un lontano futuro prossimo iniziano ad essere tanti, sarà l'ora legale ed il muoversi alla solita ora ma che sembra notte fonda per andare a recuperare la mia bicicletta ed iniziare una giornata di decompressione lontano da tutto ma mai distante.
Quest'anno lontano dal calendario delle gare e dalla società (malgrado le richieste velate e alitate, maleodoranti in malo modo del presidente) lontano dalle destinazioni e dai progetti cartina alla mano, in cerca dell'essenziale indispensabile.

Sarà che sono stanco e per quest'uscita non voglio correre dietro ai miei tempi, abbasso il livello, mi godo una domenica in bilico tra la nebbia e il sole, il caldo e il freddo la giacca lunga e il sotto corto, il ginocchio ancora dolorante e il sudore che scivola via senza nessuna resistenza sulla pelle tandoori.
Non so dove andare ma non posso salire troppo, ogni volta che mi alzo il dolore s'intensifica ... Allora resto ancora bordo mare che tanto a quest'ora non trovo ancora nessuno, tranne un signore con i baffi su un'ibrida che sorpasserò fino a Campomarino almeno 5 volte per via delle mie innumerevoli soste lungo il tragitto.
Non mi fermo però per il caffè e vado avanti verso l'ultima torre di giornata.
L'atmosfera intorno è irreale uno strano silenzio, una strana aria e la testa che si svuota chilometro dopo chilometro fino a non pensare più a niente, nessuna preoccupazione, nessun progetto ...
Dalla cima della Torre un mare placido, aspetto come un cecchino in una città fantasma, scendo e riprendo verso l'interno salendo su per la cava tra la campagna in fermento e gli alberi fioriti di neve di Marzo tra la terra rossa di Manduria.
Rientro sulla mia "spacca/salento" senza fermarmi, ancora con lo sguardo basso in contemplazione delle mie gambe e degli ultimi ritocchi estetici da apportare.
Risalgo lento verso la schiena ventilata dietro casa per poi scendere veloce attraverso la cenere e le certezze di chi si accontenta della Rocca, almeno una volta.
Va meglio, può andare meglio.
Sarà che sono stanco ed ho i miei silenzi in cui pedalare senza parlare ... cinque ore con un solo filtro e da oggi anche la Bellezza è Illegale.

Gabbiani in rada

Acqua vegetale
Miraggi nel deserto di dune

L'ultima Torre

Muro giallo nel Canale 




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