PERCORSO CICLABILE SAN VITO TARANTO

Quando la mattina decido di andare a lavoro in bicicletta non mi devo preoccupare di muovermi in anticipo per cercare di evitare il traffico che solitamente inizia dalla base navale del Chiapparo fino al centro urbano, inoltre per chi come me deve attraversare via Medaglie d'Oro, con una serie di scuole e di indisciplinati genitori accompagnatori in macchina la situazione assume toni davvero drammatici.
Quando la mattina decido di andare a lavoro in bicicletta non mi devo preoccupare di quanta benzina consumerò in coda, di quanto tempo perderò inutilmente immobile e passivo, di quanto stress accumulerò prima ancora di sedermi alla scrivania di dove troverò parcheggio.
Ma non sono mai stato un integralista ed ognuno ha le sue esigenze e fa le sue scelte, anch'io continuo a usare la macchina in queste condizioni con i suoi pro (pochi da una rapida analisi) e i suoi contro.
Quando uso la bicicletta però sono sulla stessa strada di quel traffico e allora la mia preoccupazione è il traffico stesso, superarlo con apparente leggerezza ma facendo attenzione a improvvisi cambi di direzione non segnalati, la creazione di imbuti in lamiera, sportelli che si aprono e in generale automobilisti nervosi e distratti dall'uso dello smartphone alla guida (passando con gli occhi a qualche decimetro più in alto delle loro mani è davvero impressionante quanti siano alle prese con la consultazione di indispensabili notizie quotidiane, lo stato su whatsapp, le storie su instagram, l'ultima foto del cazzo caricata su facebook!)
Quando però non sono ancora arrivato nel traffico posso pedalare su un tratto di percorso ciclabile dove la mia unica preoccupazione è fare attenzione alla vegetazione incolta, ai numerosi ostacoli orizzontali e verticali (tombini affioranti e pali vari) alla spazzatura e ad un tappeto quasi continuo di vetri frantumati e cocci di bottiglia.
La mia unica preoccupazione allora diventa quella di non bucare per evitare di non perdere il prezioso tempo guadagnato, di non sporcarmi evitando un'inutile sudata, di non spendere i soldi risparmiati sulla benzina in camere d'aria o peggio ancora in copertoni.


Penso al gruppo di turisti sbarcati settimana scorsa dalla nave da crociera in giro con il loro #marellacruisesbiketours che sono arrivati a San Vito con le loro biciclette e mi chiedo quale immagine di negativa approssimazione possono portarsi via degli stranieri della nostra città??

Restituire una minimo di decoro a quel tratto ciclabile significa renderla più sicura e meno pericolosa (vetri, pattume, erbacce) per chi la utilizza per i suoi spostamenti quotidiani, ciclisti, podisti, cittadini per primi e non solo per far bella figura su turisti di passaggio.




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