QUELLI DAVANTI PARLANO MALE

Esco di casa con l'intenzione di fare pochi chilometri, lungo la litoranea, poi svoltare alla Bagnara e tornare a casa.
La litoranea la mattina molto presto somiglia vagamente a quella che usualmente mi piace pedalare, quando non trovi nessuno.
La litoranea a prima mattina ad Agosto sa di cornetti bollenti quando passi davanti ai bar, di anziani che fanno avanti e indietro nelle conche con l'acqua alle ginocchia, del moto "cigolare" di qualche immigrato che pedala con le cuffiette in testa e bottiglie di vetro rovesciate nei cassoni.
Un sms dietro la spalla e il programma della seconda metà della mattinata salta, "Fai con calma" che tradotto significa che posso allungare il mio giro.
Mi superano due tizi con la bici, ci salutiamo e io silenziosamente mi metto dietro.
Quante cose puoi imparare stando dietro dei ciclisti (?!) ... parlano sempre di altri ciclisti, quasi sempre parlano male ... e almeno questi, non si preoccupano se magari lo sconosciuto alle loro spalle conosce qualcuno a cui stanno facendo il contropelo, solo a parole!
La vita è così, trovi quello che sembra ti tira la volata ... e invece ti tira a fondo. Forza Alabarda Italiana!
Sugli irrilevanti strappetti lungo la litoranea il più agile va avanti e io gli resto dietro per studiarlo.
Prendo la testa del treno dalle parti di Truglione e alzo il ritmo, i due mi stanno dietro, io vado che è una bellezza! Mi appresto ad uscire da Torre Ovo indurisco ancora di più il rapporto ho il tempo di superare un'altra coppia proprio all'inizio della salitella con una velocità di oltre 43 km/h, che però pian piano diminuisce ma mano che mi avvicino alla torre, sono "su" da solo e senza affanno, non mi volto, dopo questa spacconata non posso aspettarli, proseguo del mio passo, da solo fino a Campomarino.
Successivamente i due si fermano al mio stesso bar, che io sto ordinando alla cassa, magari a non aver sentito i loro discorsi gli avrei offerto anche il caffè, invece nel proseguo della loro pedalata avranno tempo di parlar male anche di me, oltre che di te!

Decido di seguire la rotta di due giorni fa e questa volta mi fermo diverse volte per fare qualche foto, la prima proprio a pochi metri dove ieri pomeriggio ho visto cadere una scarica elettrica fumante sul terreno.
Le suore Glabre mi incutono un eccitante terrore ... la signora che vende la verdura dentro la campagna m'illude con la scritta uova fresche, ma nonistonno. Li muerti!
Faccio una lunga scampagnata a Monacizzo per poi attraversare la strada orlata da grappoli neri di primitivo appesi lungo le vigne, principalmente a spalliera, che seguono un ordine geometrico.
A Lizzano la festa è finita, stanno portando via, lentamente le luminarie, scateno irresponsabilmente all'inizio della scalata verso Roccaforzata, sbaglio rapporto sul Muro di via Pitagora e mi pianto, ma prima di mettere i piedi a terra faccio un 180 torno indietro aggiusto il rapporto e risalgo.
Questa volta non giro per casa ma tiro dritto fino a Taranto, ancora vigne e qualche ombrellone aperto lungo la strada.
Passo da via della Tarantola, su via Cesare Battisti rischio un paio di incidenti in un solo isolato, passo davanti la scuola di Emma, e saluto al volo il papà di Paolo che stava li all'angolo, prima di entrare da Marangiolo incontro Gaga!! Ci organizziamo la serata e quando mi chiede da dove sto venendo mi guarda come un pazzo.
Ma ormai fare 100 km è quasi normale ...
Farli facendo un giro che non s'incrocia mai è un esercizio di stile, arrivare a casa farsi la doccia cambiare bicicletta spostare il Garmin e andare a mare è da #ridefloz!!

thunderzone in Campomarino
Suore G LABRE
niente fumo niente arrosto
sono un tipo chiuso
tentativi di Grecia
quando arriva il conto saranno cazzi
la festa è finita

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